[cm-Roma] Legambiente e l'Italia in bici. La top ten delle c…

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Autore: FIORITO Giancarlo
Data:  
To: cm-roma
Oggetto: [cm-Roma] Legambiente e l'Italia in bici. La top ten delle città ciclabili e l'ecological footprint
Legambiente e l'Italia in bici. La top ten delle città ciclabili
http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/la-top-ten-delle-citta-ciclabili/

In Italia aumentano i chilometri di piste ciclabili MA NON I CICLISTI. E quando si parla di mobilità dolce (cioè meno auto e più biciclette) le amministrazioni locali continuano a fare orecchio da mercante. Nel suo rapporto "l'a-Bici", Legambiente ha fatto la radiografia alle due ruote in Italia. Gli esempi virtuosi sono al Nord. Modena è la città con più chilometri di piste ciclabili in termini assoluti, mentre Reggio Emilia ha l'indice di ciclabilità più alto d'Italia. Un indicatore, questo, molto importante perché tiene conto di diversi fattori come la lunghezza e le tipologie di piste dedicate alle bici, l'estensione delle aree pedonali e delle aree con limite di velocità fissato a 30 chilometri orari.

L'a-bici (Report pdf)
http://risorse.legambiente.it/docs/bicicletta-2010-1.0000001651.pdf


Per Ilaria:
L'ecoprofit non so cos'è: profitto "pulito"? Fare pannelli solari e batterie per auto elettriche inquina....

L'eco footprint (di William Rees e Mathis Wackernagel) è l'impronta ecologica,
da wiki:
"L'impronta ecologica è un indice statistico utilizzato per misurare la richiesta umana nei confronti della natura. Essa mette in relazione il consumo umano di risorse naturali con la capacità della Terra di rigenerarle".

Bene, io credo sia la relazione stessa ad essere dubbia, infatti devi calcolare tutto il ciclo di vita di ogni cosa consumata e metterlo in relazione con il tempo che GAIA ci mette per rigenerarla: PROBLEM!
Il tappo di sughero del vino ci mette 7 anni.
Il vetro?
Non è la sabbia, ma il forno a 1000 gradi che lo ha fatto (e poi lo ricicla) come si fa l'elettricità ecc.
E' una misura molto imperfetta e serve (operativamente) a poco (vedi Modalità di calcolo su wiki). Credo che per cambiare le abitudini e rendere sostenibili (educare?) le società sia meglio considerare l'energia e i materiali che consumiamo ogni giorno:
- prodotti di stagione, bio e a km0 (poca carne, niente lattine: l'alluminio è KILLER!)
- andare in bici, tram, treno ecc
- riciclare, riparare, riutilizzare.

Riferimenti
Tra le critiche all'ecological footprint la prima nella ricerca google mi sembra buona:
http://www.buzzle.com/articles/ecological-footprint.html
dove si dice:
"The ecological footprint ignores the fact that farmers in the rural areas are bound to consume more resources in transportation and in making up for the insufficiency of other needful resources. In this, they may be seen as consuming more than their urban counterparts while the contrary is true."

Le imperfezioni risaltano bene quando si fanno paragoni tra paesi, qui un pdf più scientifico:
http://www.nathanfiala.com/Measuring%20Sustainability.pdf
"the footprint arbitrarily assumes both zero greenhouse gas emissions, which may not be ex ante optimal, and national boundaries"
"The footprint also cannot take into account intensive production"
" footprint cannot address, such as land degradation"

La Definizione EF e 6 limiti:
http://www.evfit.com/footprint.htm
eccone 1 (limite no.5):
"Limitation 5. Recent work has indicated that the Wankernagel/Rees approach (which shows that our ecological footprint is now equivalent to ~1.3 Earths) is a GROSS UNDERESTIMATION if we take the more realistic approach of incorporating into the ecological footprint calculation our use of fossil energy. If we had to source our total energy consumption from current biomass, we would need 24 - 40 planet Earths"
(Quello che dicevo prima sui consumi di energia...)


Insomma, l'EF è un po' una cortina di fumo: serve a fare dei bei poster ambientalisti http://www.greenreport.it/file/art/foto_12621.jpg
Ma viene utilizzato da lobby ambientaliste per prendere fondi dai governi NON Per far cambiare le popolazioni.
Ciao
Gian