Autor: Gianluca Puccio Data: A: critical mass Roma Assumpte: Re: [cm-Roma] persone strane
Scrivo qui per la prima volta: fino a 2 o 3 anni fa ero un patito della
mountain bike e basta. Per me la bici era solo la mountain bike... poi è
stato un crescendo: il ciclopicnic, la scoperta delle ciclofficine, le
critical mass (attacchinaggi notturni compresi), le ciemmone e solo per
sfiga ho mancato la Velorucion.
La mia situazione personale (età, figli, lavoro) non mi consente di dedicare
tutto il tempo che vorrei all'attivismo, diciamo che andando tutti i giorni
in bici al lavoro e partecipando agli eventi di cui sopra, sento che un
pochino di acqua al mulino, nel mio piccolo, la porto anch'io.
Amo la bicicletta e amo soprattutto usarla se c'è una cosa che però non amo,
anche perché ogni volta che mi ci metto, faccio casino, mi faccio male e non
mi diverto per niente, è fare il meccanico, per carità, alla riparazione di
una camera d'aria c'arrivo ma già la regolazione di un cambio per me è quasi
un mistero o una magia. Per farla breve io le bici le compro, faccio la
manutenzione di base ma poi soprattutto le uso e se succede qualcosa di
serio le porto dal meccanico. Forse la mia è solo una sensazione sbagliata
ma ho l'impressione che, almeno con qualcuno, questa cosa non deponga troppo
a mio favore: la bici va recuperata non si compra! Alla prima CM a cui
partecipai andai con l'unica bici che possedevo, la mountain bike, venni
accostato da una ragazzotta che mi guardò con aria schifata a mi disse: "Io
le *odio* le mountain bike!", e sempre con un po' di sospetto venni guardato
da qualche fixato, quando mi presentai alla partenza della mia prima e unica
alleycat sempre con la fedele bici da montagna... insomma non so, forse in
giro un po' di settarismo c'è ma forse è solo il senso di appartenenza ad
una cosa bella, una cosa che ti piace talmente tanto da avere voglia di
renderla almeno un pochino esclusiva se non altro per il timore dell'effetto
che potrebbe avere l'ingesso di un nuovo elemento in una realtà che ti
sembra già a posto così com'è. Detto questo, le ciclofficine, secondo me,
sono una cosa fantastica, come fantastici sono tutti quelli che si
prodigano per farle esistere. Come in ogni realtà probabilmente ci saranno
anche margini più o meno ampi di miglioramento, però che non ci si scazzi
tra quei pochi che siamo. La lotta è dura qui a Roma un po' di compattezza
sarebbe il minimo.