[cm-Roma] incredibol

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Auteur: viviciclica
Date:  
À: critical mass Roma
Anciens-sujets: Re: [cm-Roma] Digest di Cm-roma, Volume 79, Numero 10
Sujet: [cm-Roma] incredibol
incredibol
 
1)anch'io sono d'accordo con rota
( pierfra se uno è d'accordo è d'accordo, mica ci possiamo inventare 800 strade per la verità )
2) mo fra i fissati LAUREATI m ci posso iscrivere pur'io  ( gioite con me )
 
"siete una manica di pippe solitarie e sfigate"
 
..quanti anni fa ce l'hanno detto?
 
sulle ciclofficine romane, e precisamente sulla snia, è stata fatta una tesi di laurea in sc. della comunicazione da un tizio che si chiama daniele e che forse ci legge ancora ( ultime notizie lo davano in brasile... di più nin zò) che udite udite dava il seguente referto medico:
 
in ciclo se sei una ragazza ti danno retta di più. ( versione edulcorata )
 
questi sono solo due esempi estremi.
non mi interessa stare a discutere la veridicità di queste cose*, e nemmeno ricordarvi che spesso è la percezione della realtà che determina la stessa, ma solo chiedervi se veramente, in coscienza, siete sicuri che queste accuse siano vacue.
 
io non lo credo.
 
io credo che questa che abbiamo è una comunità...un po' sui generis, ma una comunità. me lo disse l'amazzone anni luce fa, in un'altra situazione, per altre cose, ma credo sia una profonda verità: qui sono nate amicizie, associazioni, un blog, un gruppo sportivo, amori ( un matrimonio ! ) e perfino un bambino. alcuni si sono convertiti (pierfiabeschi se lo ricordano tutti ) altri se ne sono andati, alcuni sono qui che guardano da lontano.
io credo che questa sia un po' una grande famiglia, e ha ragione giuso d'oltralpe a dire volemose bene.
 
ma come ogni comunità, si crea un dualismo fra quello che è dentro e quello che è fuori.
si crea un proprio linguaggio, un codice identificativo....ragazzi ste cose non me le sono inventate io, è solo un po' di sociologia e del resto lo dice pure carlsson in newtopia ( non l'ho ancora letto ma mi disse di aver parlato di queste cose in quel libro ).
 
quindi secondo me tutte quelle che possono sembrare accuse nei confronti dei ciclisti urbani non sono da rigettare alla radice.
 
secndo me tocca chiedersi *a che punto* sono ste dinamiche dentro-fuori, chiedersi quali ne sono gli effetti, quanto è determinato da "noi" e quanto dagli altri ( es. quello che diceva ilariainbici sull'essenza scanza/fatiche de quelli che ce stanno intorno-ma anche dentro, tipo me ), ecc.
 
scusatemi per la lunghezza del discorso
 
 
*capisco che ai diretti interessati sta cosa possa far girare, ma è una cosa di anni fa, quindi potenzialmente poco legata alla realtà attuale, e del resto dovrebbero/avrebbero dovuto parlarne col tesista