"non mi concentro molto sul progetto: mi importa invece molto come questi
attivisti siano considerati da chi si avvicina all'argomento. "
a me non importa se una ci considera strani e se lo fa non è perchè c'è un
gruppettismo è perchè probabilmente come dicevo non ci conosce o per altri
motivi. Questo giudizio ribadisco non significa mettere in discussione il
relazionarci con chi si avvicina all'argomento. Mi sono spiegata male prima.
"ora ve lo ridico per l'ennesima volta: a me non piace il gruppettismo delle
ciclofficine: spero che questo slittamento, che sento anche se mi viene
continuamente negato, ritorni il prima possibile nell'argine, che è quello
di condividere attrezzi, le nostre scarse conoscenze"
Mi dispiace se pensi questo, non c'è nessun gruppettismo, e non mi pare che
le ciclofficine siano gruppi chiusi ed esclusivi... le porte sono aperte a
tutti quelli che condividono il nostro operare e lo sai bene, e mi rammarico
quanto parli di esclusività. Parlo a nome dei ciclonauti ma potrei farlo
anche per le altre ciclofficine. Nel movimento e tra le ciclofficine stesse
ci sono differenze questo si, e forse il modo di relazionarci con l'esterno
cambia a seconda delle persone che "fanno" la ciclofficina e dove la
"fanno".
Il punto è che se tratta de lavorà, de impegnasse, de anda alle riunioni,
anna alle raccolte dei rifiuti ingobranti la domenica mattina, da retta alle
persone, di fare comunicazione, de puli, de risolve i problemi quanto
insorgono, in poche parole de fasse er culo per mandare avanti l'amabaradam,
il tutto insieme a tutte le altre cose che abbiamo da fare nella vita!
Sai quanto gli va alla gente di sacrificare il proprio tempo ? Poco ti
assicuro, perchè in questi anni con tutte le occasioni che ci sono state io
ho visto sempre le stesse persone e poco ricambio ma non perchè semo stronzi
o strani o perchè semo un gruppo chiuso, è le gente che non è motivata e nun
c'ha voja de faticà. Sai quanti inviti mando per venire a darci una mano
oppure ad ognuno che viene gli dico che può rendersi utile in qualche modo e
nella maniera che piu lo aggrada... il lavoro c'è in questo senso e c'è il
tentantivo di coinvolgere ma come ti dicevo si tratta de lavorà e di
sacrificare in parte il proprio tempo di svacco...per riaverlo indietro in
un altro modo, altrettando gratificante, a mio parere.
Quella persona che ci considera strani è la benvenuta come lo sono tutti
quelli che condividono il progetto delle ciclofficine popolari nelle sue
varie forme.
"(e a proposito, mi piacerebbe una riunione in cui si fa il punto
sull'importanza o meno delle capacità meccaniche di chi apre o fa i turni
delle ciclofficine, a che punto è e se è andata finalmente oltre il
rappattumamento di pezzi casuali)"
tutto quello che sappiamo è frutto principalmente di conoscenze trasmesse,
anche male, tra di noi, di cose imparate facendole, chiedendo a persone piu
esperte, quando ci sono, limitamente al tempo che ognuno ha da dedicare alla
causa.
E' vero non saremo meccanici esperti anzi...ma la ciclofficina non è solo
aggiustare le bici nel miglior modo possibile, ma è trasmettere una
conoscenza che non è solo legata alla meccanica ma legata a molti altri
temi. Di certo è un limite il saper aggiustar poco le bici... ma il nostro
impegno non manca.
La cosa che mi fa incazzare è che tutti sempre ci giudicano e nessuno mai
scende dal piedistallo e viene li a dirci:
" regà, vengo una volta a settimana e ve insegno a riparà le bici"
"regà, la ciclofficina è un casino, la prossima volta vi aiuto a pulire"
non voglio che ci dite "bravi continuate cosi", perchè non ci serve a
crescere, ma non ci serve a crescere e a migliorare nemmeno un giudizio
gratuito come "non serve affatto a creare cricche esclusive con la puzzetta
al nasino" che non meritiamo.
Non siamo un personaggio, la ciclofficina sono io, tu, noi, e tutti quelli
che sono fisicamente presenti insieme, nelle cose, nel grasso nel saper fare
e nella voglia di imparare e di trasmettere.
:)
baci&bici
--
Ilaria
www.ciclonauti.org
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