Autor: Antonio Bruno Data: Para: forumgenova, forumsociale-ponge, forumsege Asunto: [NuovoLab] Lucciole, l'ordinanza è un "bluff"
Lucciole, l'ordinanza è un "bluff"
il sospetto di un incidente politico. Gli assessori negano spaccature in giunta
Tursi cambia due volte la data di entrata in vigore. Ma l'atto, in realtà, non è mai stato firmato
Emanuele Rossi e Roberto Sculli
L'ORDINANZA anti-prostituzione voluta dal Comune non esiste. O, meglio, c'è, ma è solo sulla carta, perchéè stata scritta e mai firmata. E tutto nonostante una prima scadenza - il 25 settembre - indicata nel giorno della presentazione ufficiale da sindaco Marta Vincenzi e assessore alla Città sicura Francesco Scidone, sia già slittata. E senza contare che ormai è troppo tardi anche per rientrare in un secondo termine, invero ufficioso, fissato tra il lunedì e il martedì di questa settimana.
L'entrata in vigore del provvedimento, che il sindaco aveva definito un «male necessario» per arginare le conseguenze di un fenomeno fuori controllo, ormai è certo, si farà attendere ancora. Ma, giurano dalla giunta, la volontà politica di varare l'ordinanza non è in discussione. «Non c'è nessun ripensamento - assicura Scidone - c'è soltanto la necessità di rispettare i tempi di legge, perché Le Graziose hanno chiesto l'accesso agli atti». Tradotto: l'intero dossier, fatto di esposti e ricognizioni, raccolti a sostegno della necessità di ricorrere all'ordinanza.
A dispetto degli annunci, il provvedimento non è ancora stato firmato. Quindi, rispetto alla stesura resa nota nei giorni scorsi, alcuni dettagli potrebbero ancora cambiare. Tra le aggiunte, ad esempio, figura la possibilità, per le prostitute, di annullare la sanzione, dichiarando di voler aderire ad iniziative contro la tratta.
Rispetto ad altri scenari, come quello che i ritardi sarebbero determinati da resistenze politiche, la giunta fa fronte comune. E Scidone è sostenuto in questo anche dalla collega Roberta Papi, assessore ai Servizi Sociali, tra le prime voci critiche: «Io avevo discusso sull'impostazione normativa, ma poi mi ero trovata d'accordo perché non si tratta di un "divieto" di prostituzione ma di una questione di sicurezza e decoro sulla pubblica via. Non mi risulta che ci sia stata alcuna marcia indietro, né che si sia in qualche modo "bloccata" per un intervento esterno». Conferma Scidone: «Vogliamo contrastare i comportamenti fonte di degrado, non vogliamo nè abbiamo le competenze per lottare contro la prostituzione come fenomeno».
Per non rischiare ulteriori "incidenti", al momento, una nuova data non c'è. «Partiremo nei prossimi giorni», dice Scidone. Alcuni passi decisivi devono ancora essere compiuti: non è solo la firma dell'ordinanza a mancare, ma, di conseguenza, non essendoci un testo definitivo, non è ancora licenziata nemmeno la circolare esplicativa. Una sorta di prontuario, che sarà compilato dalla polizia municipale, in cui saranno specificate, con precisione, le circostanze in cui intervenire per multare lucciole e clienti. «Di certo non è facile costruire un testo di questo tipo - aggiunge Papi - c'è tutto un lavoro preventivo da fare con l'avvocatura e la prefettura». Quest'ultima può intervenire sotto il profilo della legittimità, ma non nel merito, che, in forza del decreto Maroni, resta nelle competenze esclusive del Comune.
Tuttavia, Papi lascia una porta aperta: «Se dovessimo renderci conto che si tratta di un provvedimento che crea nuovi problemi invece di risolverne, si può sempre ripensarci. Quello che non si ferma sono i progetti sociali che portiamo avanti con le associazioni delle prostitute».
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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
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