Szerző: Antonio Bruno
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Tárgy: [NuovoLab] Amt, più vicina la cassa integrazione
secolo xix
Amt, più vicina la cassa integrazione
a roma si discute l'apertura di un tavolo sulla crisi nazionale del trasporto pubblico
Sacconi: «Sì agli ammortizzatori». Ma sulle risorse Tremonti temporeggia
daniele grillo
SÌ ALLA CASSA integrazione per gli autisti più vicini alla pensione, nessuna risposta invece sul fronte della possibile riduzione dei tagli, che dovrà essere affrontato collegialmente dal governo. Queste le prime risposte arrivate da Roma via telefono (tramite la Prefettura) dopo la promessa del ministro Altero Matteoli di coinvolgere i colleghi Sacconi e Tremonti al fine di trovare una soluzione per Amt e il trasporto pubblico nazionale, in crisi dopo l'annuncio dei tagli della Finanziaria al comparto.
Per l'azienda genovese si tratterebbe di cento dipendenti in cassa integrazione, in attesa della pensione. Il conto è stato fatto dall'azienda negli scorsi giorni, analizzando le carriere di autisti e non che raggiungeranno l'agognato congedo entro il 2012. Se cassa sarà, saranno loro i primi a lasciare l'azienda beneficiando di questo status fino alla maturazione dei requisiti. E cassa potrà essere, appunto perché ieri il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha risposto al collega ai Trasporti Matteoli che sì, lo strumento è applicabile per la situazione denunciata dalle aziende dei trasporti e dagli enti locali. Sempre ieri Matteoli ha parlato anche con Giulio Tremonti dell'altro tema sul banco: il taglio dei trasferimenti riservati dallo Stato al settore. «Non posso rispondere a questa domanda perché riguarda decisioni che posso prendere solo dopo aver consultato l'intero collegio dei ministri», ha detto ieri il ministro dell'Economia. Oggi, prima dell'incontro in Liguria tra gli attori genovesi di questa partita, i ministri conferiranno con Gianni Letta per valutare la possibilità di avviare un tavolo nazionale sulla crisi del trasporto pubblico.
Ieri la strana quiete nel bel mezzo della tempesta. «Non ci può bastare, servono risposte sulle risorse», rispondono i sindacati dopo aver ricevuto parziali risposte da Roma. Oggi alle 17 l'incontro al quinto piano del palazzo della Regione in De Ferrari. Viste le pressioni per invitare al tavolo i vertici Amt l'assessore regionale ai trasporti Enrico Vesco ha invitato, oltre agli enti locali genovesi e il Prefetto (delegato dal ministro) anche Confservizi Liguria (associazione delle aziende dei servizi pubblici) e i rappresentanti delle altre province. Mercoledì mattina ci sarà invece un'assemblea tra gli impiegati di Amt, mentre nel pomeriggio dello stesso giorno i manager di via Montaldo hanno convocato i sindacati in ottemperanza alla legge sugli scioperi che impone la convocazione dopo l'avvio delle procedure di raffreddamento. In Amt si è innescata la querelle degli impiegati. «La lotta non può rimanere sulle spalle dei soli autisti - spara la Faisa - Devono partecipare di più, faremo un'assemblea per spronarli». «Non è vero - risponde la Filt Cgil - in manifestazione erano molti».
Quanto arrivato da Roma non è abbastanza per far tornare i tranvieri sulle barricate ma neppure per considerare l'ascia nuovamente sepolta. «La cassa integrazione non può essere che una piccola valvola di sfogo - ci tiene a dire Andrea Gatto, Faisa Cisal - prima bisogna risolvere il problema delle risorse. Senza tenere conto del fatto che chi è vicino alla pensione non può essere mandato via in maniera coatta». Anche se un precedente, a ben vedere, sembra esserci. «Con qualcuno è successo, quando si è liquidata Ami (costola di Amt che ereditò il settore manutenzione dopo il 2004, ndr). Ma quasi tutti hanno fatto ricorso, e l'azienda ha dovuto trattare i relativi risarcimenti». Prima, però, ci sarà da lavorare per ridurre gli effetti della Finanziaria.
Sabato dopo il blocco degli autisti l'incontro con Matteoli in Fiera e la promessa di trovare una soluzione con i colleghi. Dopo il sì di Sacconi e Tremonti alla cassa integrazione, oggi forse si capirà di più sul resto, anche se qualunque decisione in merito di blocchi o manifestazioni non verrà presa prima di giovedì o venerdì, giorno in cui si prevede la convocazione di una nuova assemblea dei lavoratori in caso di risposte non convincenti ricevute ai tavoli.
«Sappiamo attendere, quando opportuno - spiegava ieri Corrado Cavanna della Filt Cgil - e comunque la riunione che attendiamo con maggiori aspettative è quella di domani (oggi, ndr)».
E mentre al loro interno i sindacati cercano di ricompattare il personale viaggiante a quello degli uffici (accusato da qualcuno di essere sceso in piazza in numero esiguo, sabato) in Regione si è deciso di allargare la riunione di oggi al resto della regione. «Credo sia giusto - diceva ieri l'assessore Vesco - spero in un senso di responsabilità da parte di tutti».
Intanto i sindacati chiedono che anche la Regione si impegni di più. «È impossibile che il trasporto pubblico conti per il 5,5% nel bilancio della Regione - dice Gatto - soprattutto a fronte di tagli del governo che, per il 40%, incidono proprio su questo settore».
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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
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