18/09/2010 - ISTITUZIONI DELLO STATE CHIEDETE SCUSA! Questioni relative altrattamento istituzionale riservato alla nostra Presidente PieraAiello.
LETTERA APERTA
Alla Cortese Attenzione di
CSM - SEZIONE DISCIPLINARE
COMANDO ARMA CARABINIERI
MINISTERO DELLA DIFESA
MINISTERO
DELLA GIUSTIZIA
PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI
MARSALA
PRESIDENTE DELLA CORTE D'APPELLO
DI PALERMO
da Associazione Antimafie “Rita
Atria”
Oggetto: Questioni relative al
trattamento istituzionale riservato alla nostra Presidente Piera
Aiello.Egregi Signori,
Recenti vicende, note
certamente anche a Voi, hanno evidenziato un trattamento
istituzionale nei confronti della nostra Presidente Piera Aiello,
Testimone di Giustizia fin dai primi anni '90, quantomeno poco
rispettoso della sua dignità personale e non corrispondente al suo
alto e riconosciuto contributo alla affermazione della Giustizia in
vicende e turpi delitti di Mafia.
Con la presente siamo a
lamentare un'ulteriore circostanza sconcertante e cioè che nei
fascicoli di alcuni Comandi dei Carabinieri e in atti stilati dal
Procuratore Capo di Marsala nel processo contro il maresciallo
Ippolito per il disvelamemto della località segreta (procedimento
chiuso con l'assoluzione), Piera Aiello risulta iscritta
con la dicitura di “collaboratrice” e non con quella di
“testimone di Giustizia” che le compete per Legge.
Non v'è chi non veda
che, a fronte di una distinzione precisa e motivata voluta dal
legislatore (L. nr 45/ 2001) perché non si facesse ulteriore
confusione tra i profili e le caratteristiche delle due diverse
tipologie, continuare ad iscrivere una “testimone” come
“collaboratrice”, sia oltreché illegittimo ed illecito
oltremodo offensivo e diffamatorio per il destinatario di
tale definizione. Ci sembra alquanto incredibile e assurdo che organi
di legge commettano violazioni delle stesse in atti giudiziari.
Riteniamo dunque di dover
chiedere, a tutela della posizione e della dignità della nostra
presidente Piera Aiello, che gli Uffici deputati, su disposizione
dell'Ufficio Istituzionale oggi adito, provvedano a diramare una nota
di servizio a tutti i Comandi interessati perché provvedano a
registrare Piera Aiello come “testimone”, cancellando al
tempo stesso ogni dicitura che la qualifichi come “collaboratrice”.
Chiediamo inoltre che
siano effettuati tutti i necessari accertamenti e, qualora se ne
ravvisino i presupposti, si proceda se del caso anche penalmente nei
confronti dei responsabili. Con ogni più ampia riserva da parte di
questa Associazione e della sig.ra Piera Aiello in relazione al
risarcimento del danno subito e subendo.
Confidiamo che i
destinatari della presente vogliano contestualmente esprimere scuse
formali scritte all'interessata, per la incomprensibile mancanza di
adesione alla Legge vigente in materia, e ove lo riterranno di darci
riscontro dell'avvenuta disposizione agli Enti dipendenti e deputati,
come della lettera di scuse inviata alla nostra Presidente Piera
Aiello.
Tanto si chiede nel
convincimento che lo Stato debba essere sempre vigile sulla
legittimità dei comportamenti dei suoi Uffici e Funzionari, e pronto
ad intervenire efficacemente e severamente per correggerne errori e
distrazioni dalle previsioni legislative. Dunque uno Stato che
avverta ogni segnalazione di disguido o scorrettezza non come
indebita interferenza di “non addetti ai lavori”, ma come
auspicata collaborazione (che non può essere genericamente invocata
solo quando ci si trovi di fronte a difficoltà investigative) e come
corretto esercizio della sovranità popolare.
In fede.Associazione Antimafie "Rita Atria"