>>
>>
>> Cari amici,
>> sono passati sette anni dall'inizio del nostro viaggio, siamo
>> arrivati davanti al mare ma non abbiamo una barca per
>> attraversarlo, ci dobbiamo fermare.
>>
>> Abbiamo fatto il possibile e molto spesso di più, con le piccole
>> cose che potevamo mettere in gioco, con l'aiuto del tantissimo
>> pubblico, degli organizzatori delle serate e soprattutto degli
>> autori che ci hanno sostenuto; non è bastato.
>>
>> Nel momento in cui scriviamo non abbiamo notizie in merito al
>> pagamento di quanto a noi dovuto dagli enti per i progetti già
>> realizzati (Regione Piemonte e Città di Torino in primis per 2008 e
>> 2009) e non abbiamo notizie sui finanziamenti per il 2010; la
>> pianificazione finanziaria non è più possibile e con questo la
>> progettualità, viviamo in un paese dove le politiche culturali sono
>> inesistenti, dobbiamo pagare pegno ad una ormai potentissima
>> offensiva rivolta alle idee, sicuramente il momento più triste per
>> la cultura nel nostro paese.
>>
>> Il problema non è solo la crisi; i soldi pubblici per la cultura -
>> nonostante gli ulteriori drammatici e vergognosi tagli - ci sono
>> sempre stati e continuano ad esserci. Oltre a parlare dei tagli
>> bisognerebbe dunque parlare degli sprechi, dei soldi dati a
>> vanvera, dell'inesistenza di un sistema vero di valutazione e
>> restituzione dei risultati, lo facciamo ora.
>>
>> Noi - insieme a tante altre piccole associazioni - abbiamo dovuto
>> combattere (ed abbiamo perso) contro la mancanza di regole per
>> l'assegnazione dei fondi, dovuta in buona parte (ed è già
>> sufficientemente penalizzante) alla necessità politica di mantenere
>> il controllo sulle dinamiche "personalistiche" di distribuzione dei
>> contributi (affermazioni tristi si, ma frutto di elementi ormai più
>> che concreti).
>> Salvo i pochissimi bandi disponibili, la mancanza di trasparenza è
>> totale, a livello statale, regionale e cittadino; non si può sapere
>> su quali basi un progetto viene sostenuto ed un altro no, non ci
>> sono regole che confermino o smentiscano i meriti dei progetti
>> presentati, solo la discrezionalità del decisore.
>>
>> Aggiungiamo a questo l'assurda ed ormai consueta pratica di
>> costringerci a fare da banca sui contributi concessi, ma erogati
>> dagli enti con ritardi che ormai possono raggiungere anche i due
>> anni (noi in particolare attendiamo dalla Regione Piemonte e dalla
>> Città di Torino un totale di circa 35.000 euro, con una media di
>> ritardo di oltre 15 mesi, ed interessi ovviamente a nostro carico).
>>
>> Per finire - estremamente problematica - la mancanza di qualsiasi
>> programmazione in tempi ragionevoli; questo significa che gli enti
>> sono in grado di rispondere, in merito ai progetti presentati, solo
>> nell'ultimo trimestre dell'anno (per progetti relativi all'anno in
>> corso), con la conseguenza di vedere le iniziative concentrate solo
>> in questo periodo , cosa assurda di per se, oltre che penalizzante
>> per i cittadini e per chi propone iniziative stabili, cioè presenti
>> sul territorio in tutto l'arco dell'anno; questa è la logica
>> "dell'evento", voluta dalla politica, a cui abbiamo finito per
>> abituarci stupidamente un po' tutti.
>>
>> Dunque ad oggi
>> a) non siamo in possesso di risposte sui possibili finanziamenti
>> 2010 (è quasi ottobre, noi stiamo lavorando come sempre da gennaio).
>> b) stiamo ancora aspettando 35.000 euro a saldo di attività svolte
>> nel 2008 e 2009, ovviamente da noi già pagate ai nostri
>> interlocutori.
>>
>> Su entrambe le voci non riceviamo risposte sui tempi e sui modi:
>> non si sa nulla.
>> E' evidente che dopo sette anni in queste condizioni dobbiamo
>> gettare la spugna, questo è (era) il nostro lavoro e non una
>> iniziativa alla quale abbiamo dedicato sporadiche energie una tantum.
>>
>> Sui motivi per cui la cultura - soprattutto la cultura indipendente
>> e non commerciale - deve essere sostenuta preferiamo non
>> inoltrarci, questo semplicemente perché continuare a ribadire
>> ovvietà, indiscutibili in qualsiasi paese civile, ci pare oltremodo
>> offensivo ed umiliante.
>>
>> Ultimamente è la stessa politica ad invitarci a rendere più
>> "commerciali" i nostri progetti, segno che si è perso completamente
>> il senso delle cose, come se in ospedale ti obbligassero a comprare
>> un chinotto per avere in regalo una flebo: se ci sono soldi per la
>> cultura, anche se sono pochi, bisogna usarli bene e soprattutto a
>> favore di quelle iniziative di qualità (e necessarie) che per
>> natura non potranno mai trovare sponde commerciali, quella cultura
>> che non può e non deve essere costretta a diventare un accessorio
>> da allegare ad una birra o ad un cioccolatino.
>>
>> In sostanza, questi sono i colpi sotto i quali dobbiamo cedere, con
>> grande difficoltà, imbarazzo ed un profondissimo senso di amarezza.
>>
>> L'Associazione chiuderà in pareggio in tempi tecnici che dovrebbero
>> ragionevolmente protrarsi fino a dicembre 2010, lasceremo la nostra
>> sede già da fine settembre e rimandiamo dunque al nostro sito web
>> per eventuali aggiornamenti tecnici relativi alle tante azioni
>> pratiche (le nostre mail ed i riferimenti telefonici rimarranno
>> ovviamente funzionanti per ogni esigenza).
>>
>> Il viaggio, per noi e per le persone che ci hanno sostenuto è stato
>> meraviglioso, ma è terminato.
>> Crediamo che Documè abbiamo portato qualcosa di concreto,
>> nonostante i tanti errori, che evidentemente non potevano mancare
>> anche da parte nostra; ci auguriamo che tutto questo possa fornire
>> spunti di riflessione per il futuro (per sapere cosa ha fatto
>> documè in questi anni rimandiamo al nostro sito www.docume.org).
>>
>> Solo un grazie ai tantissimi amici che ci hanno accompagnati e
>> seguiti: il pubblico, gli autori, gli organizzatori in tutta
>> Italia, quelli che sanno che le parole per ringraziarli non
>> basteranno mai.
>>
>>
>> x Associazione Documè
>> Giuliano Girelli
>> Associazione Documè
>> via sant'anselmo 25 torino
>> www.docume.org >> 011 6694833
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