[Sexyshock] Marcellona, ce mancherai

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著者: infosmaschieramenti
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題目: [Sexyshock] Marcellona, ce mancherai

Se ne é andata Marcella, un'amica, una compagna,
una figura il cui ruolo nel movimento ha una
portata storica che andrà ricostruita e riconosciuta.
La ricordiamo combattiva come una leonessa, generosa, lucida fino alla fine.
Una figura istituzionale, apparentemente
incollata ai politici di turno, che in realtà
marcava stretti. "Questi so' pescecani, te se
magnano!" diceva, dall'alto della sua statura
politica infinitamente superiore alla media del
ceto politico locale, così sciatto, mediocre,
strumentale rispetto ai diritti e ai bisogni
delle persone TLGBIQ e delle persone in genere.
Marcella nella politica non é mai ricorsa né ai
latinorum né ai sottili, vuoti clichè di cui
tanti amministratori si riempiono la bocca, per celare la loro inerzia.
Marcella invece faceva, eccome. Una vita la sua
piena di conseguimenti, incontri importanti, lotte, sogni.
Lei era un'attrice vera, di levatura felliniana,
sprecata per il teatrino della politica. Una che
sapeva passare in 30 secondi dal pianto (con
lacrime vere!), all'ira che le faceva la voce
grossa per richiamare tutti alle loro omissioni, ipocrisie e responsabilità.
Quella stessa voce che in tanti/e abbiamo
imitato, citando i suoi aneddoti iperbolici a
sfondo erotico o culinario, espressi in quel suo
gergo romanesco con cui non mancava di
accompagnare le sue sortite meno politicamente corrette.
Con la voce grossa, Marcella per prima aveva
imposto alle associazioni storiche del movimento
gay di riconoscere le altre soggettività, proprio
perché minoritarie e dissonanti.
"NO, NO, NO! Voi dovete parla'. Glielo dico io
all'arcigay" diceva alle "antagoniste", come
ci chiamava, ottenendo di darci parola davanti
al monumento delle vittime omosessuali
dell'olocausto, per il 25 aprile di ormai dieci anni fa.
Perché era una che ci credeva e non aveva paura
di smarcarsi, come quando alla fine del pride
2008 a Bologna da sola non firmò quel documento
del Comitato Pride che rivendicava il fermo di
un'attivista lesbica. E questo crederci, unito a
una scaltrezza popolana, romana, le ha consentito
di attraversare le torbide paludi della politica
senza sporcarsi, senza perdere il cuore, la
generosità, mettendo sempre al centro della sua
vita il desiderio di riscatto e di dignità delle
persone transessuali e transgender e quindi di tutte/i.
Un esempio e un punto di forza per tutte/i noi
che ora, orfane/i dobbiamo raccogliere a mo' di
testimone, nella vita, nella politica e nel porsi con la società.
Siamo vicine/i a Lilli e ai suoi, alle compagne/i
del MIT che sosterremo, come sempre abbiamo
fatto, perché quella lotta che Marcella ha
rappresentato é la nostra lotta e senza di lei siamo più fragili.
Marcellona, ce mancherai

Antagonismogay
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