[Forumlucca] Una proposta

Delete this message

Reply to this message
Author: Eugenio Baronti
Date:  
To: FORUM LUCCA
Subject: [Forumlucca] Una proposta
Ciao a tutti/e, vi invio questo mio intervento e questa proposta per chi ha
voglia di leggere, per chi non ne ha voglia chiedo scusa per l’intrusione,
cestinatelo con un semplice click.



Ciao

Eugenio Baronti

CON LA CANDIDATURA VENDOLA PER APRIRE UN GRANDE CANTIERE POLITICO A
SINISTRA NELLA PIANA LUCCHESE

Non è sufficiente l’impegno a livello locale in un momento in cui il nostro
paese sta rovinosamente precipitando dentro un buco nero, travolto da
scandali, da un’immoralità diffusa e da una politica, fatta in nome della
modernità, che ci riporta indietro all’ottocento, al lavoro servile senza
diritti e dignità.
Siamo di fronte ad una crisi sociale, economica, ambientale e del sistema
politico senza precedenti, c’è il rischio che questo produca, oltre
all’attuale crisi della maggioranza di centro destra, l’implosione
dell’intero sistema politico e della democrazia italiana. L’opposizione di
fronte a questo scenario drammatico non riesce a rappresentare seriamente
un altro orizzonte, sembra avere paura di se stessa e delle sue idee, sembra
non percepire nemmeno l’attuale emergenza culturale, sociale e politica.
Pensa a piccole grandi manovre politiciste, ad improbabili e improponibili
ammucchiate di palazzo sotto il segno della conservazione dell’esistente
dentro uno schema completamente separato dalla realtà. Vede lo scandalo
delle intercettazioni ma non la precarizzazione, i lavoratori imbavagliati,
ridotti a merce; pensa che l’unica razionalità sia quella economica
capitalistica e riduce la natura a mera risorsa produttiva a disposizione
per fare profitto.

C’è Una sinistra che sta morendo, ingessata e identificata con gruppi
dirigenti tristi e burocratici protagonisti delle sconfitte disastrose di
questi anni che ha bisogno di una scossone violento che possa mutare
radicalmente gli attuali scenari politici.
C’è una società che è rimasta fuori, non rappresentata e tentata da
un’estraneità sempre più radicale.
C’è un’Italia che si è incontrata e conosciuta nei movimenti di questi
ultimi dieci anni, che ha costruito spesso un tessuto locale di relazioni a
difesa del territorio e della democrazia. Quella società che si è
mobilitata nella campagna per l’acqua bene comune.

La candidatura di Nichi Vendola può ridare cittadinanza a parole della
sinistra che sembravano consumate, non più pronunciabili, perdute. Può
rappresentare l’elemento che scompagina gli equilibri politici attuali nel
centro sinistra, può aprire un processo interessante, in grado di scomporli
per ricomporli ad altri livelli e su altri contenuti più avanzati, per
creare spazi di partecipazione, mobilitare energie nuove, soggettività
altrimenti rassegnate, passioni ed emozioni delle quali la sinistra non può
fare a meno. Le primarie possono davvero rappresentare, in questa fase
politica, uno strumento di rigenerazione e di riappropriazione della
politica da parte di un intero popolo contro il cinismo infinito di certe
oligarchie politiche.

Il processo che questa candidatura può aprire può rappresentare una
speranza per uscire dal degrado della democrazia italiana, dal modello di
democrazia plebiscitaria che lascia priva di auto-organizzazione politica la
società stessa semplicemente rappresentata dal carisma del capo.
È importante che questa candidatura, con tutte le energie che sta liberando,
rappresenti l’inizio di un terremoto che non si ferma alla mobilitazione
delle emozioni, ma aiuta a spazzare via le macerie di questa sinistra che
non ha saputo uscire dal novecento, né difenderne le conquiste più
significative.
Dobbiamo abbattere i nostri piccoli, inutili e ininfluenti recinti politici
in cui ci siamo rinchiusi e che ci tengono separati riducendoci
all’impotenza politica, dobbiamo iniziare a superare con coraggio tutte
quelle strutture formalizzate e quelle pratiche di piccoli partiti affetti
da minoritarismo, con le solite liturgie, la solita competizione fra ceti
dirigenti comunque incapaci di ripensare e ricostruire una sinistra per
l’oggi.
Accendere le passioni e l’entusiasmo deve voler dire creare gli spazi per
un’altra modalità del fare politica, non solo comitati elettorali o staff
che curano l’immagine del leader, ma spazi per l’autorappresentazione della
società, per la costruzione di reti e di democrazia ravvicinata,
partecipata, capace di innescare processi culturali e trasformare il mondo
che ci circonda.

Benvenuto sia il terremoto Nichi Vendola, se sarà capace di aprire un
cantiere ampio unitario e plurale in cui tutti sono chiamati a lavorare a
portare il loro contributo di idee progettuali, per valorizzare
l’elaborazione che abbiamo sviluppato in questi anni sulla crisi della
democrazia e sulle nuove pratiche della politica, sui beni comuni come asse
centrale di un diverso modello economico-sociale. Per stimolare il processo
costituente di un soggetto politico nuovo della sinistra, che può nascere
solo se dà voce al desiderio di partecipazione diffusa e non si limita a
chiedere supporter e, soprattutto, se il candidato leader diventa strumento
di una politica in cui singoli, associazioni, gruppi, ‘fabbriche’ ecc.
contano davvero nella individuazione di programmi e persone.

Mettiamoci al lavoro per creare un grande cantiere politico della sinistra
nella Piana lucchese a sostegno della candidatura Vendola e come spazio
materiale e luogo di incontro e confronto, come palestra di partecipazione,
di democrazia, di unità e di produzione di una nuova cultura e nuove
pratiche sociali e politiche.

Eugenio Baronti

Capannori 8 settembre 2010