[Sexyshock] Pari opportunità. Alcune domande alle donne del …

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Author: Maurizio Cecconi
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To: sexyshock
Subject: [Sexyshock] Pari opportunità. Alcune domande alle donne del PD
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Alcune domande alle donne del PD via Rete Laica Bologna by Rete Laica
Bologna on 06/09/10

Katia Zanotti, presidente dell’Associazione per la Sinistra e
componente della Rete Laica Bologna, anticipa su queste pagine un
estratto dell’articolo scritto per il Foglio degli eremiti, rivista
edita dal poeta Roberto Roversi.

Alle donne dirigenti del PD, delle quali ho letto le risposte positive
alla proposta avanzata in queste settimane estive dallo stesso PD, di
affidare a Silvia Noè, esponente dell’UDC, la presidenza della
“Commissione Pari Opportunità” della Regione Emilia-Romagna. Silvia Noè
è nota per le posizioni contro l’aborto, contro il riconoscimento delle
coppie di fatto, contro i diritti delle persone omosessuali, lesbiche e
trasgender, contro il testamento biologico, contro… tutto quello che si
riferisce alla libera scelta delle persone e al suo sostegno. Mi
rivolgo a donne che, sono certa, fanno politica ancorate a precisi
valori, cosicché chiedo loro: non vi è venuto il sospetto che questa
Commissione, prevista nella revisione dello Statuto nel 2005 e mai
istituita, ritorni improvvisamente a galla per divenire oggetto di
scambio politico utile a un possibile accordo con l’UDC? Non vi è
venuto il sospetto che questo scambio possa apparire come una svendita
di diritti, libertà e valori – quello della laicità innanzitutto –
piuttosto che esprimere una buona politica che cerchi di trovare certo
mediazioni, ma di alto profilo, su temi così difficili come quelli
dell’etica? Si sente in giro, e di certo lo sentono anche le donne del
PD, un sentimento forte (e più diffuso di quel che si crede) nelle
persone, che ritiene imprescindibili per un’azione positiva di governo
anche il riconoscimento e il sostegno alle libertà individuali, ai
diritti, alla laicità, all’eguaglianza e alle libertà femminili.
Altrimenti non si spiegherebbe la raccolta di oltre 2000 firme,
promossa dalla Rete Laica nelle due settimane centrali di agosto,
contro la proposta di Silvia Noè quale candidata alla Commissione di
cui sopra; e non si spiegherebbero altrimenti le 2500 firme raccolte in
due fine settimana, a sostegno dell’istituzione del registro comunale
dei testamenti biologici, una richiesta sempre promossa dalla Rete
Laica. Non è in discussione la candidatura di una donna, un falso
argomento che è stato usato ipocritamente per sostenerla, in questione
è la “predefinizione” di quella candidatura al di fuori (e al di sopra)
di qualsiasi ragionamento sia sulle gerarchie culturali che sui
principi che oggi fondano il rapporto uomo/donna, in definitiva quindi
su quali dovranno essere i compiti e le funzioni di quella Commissione.


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