[RSF] FW: 15 operai licenziati x rappresaglia, prime inizia…

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Szerző: pilar anita quarzell castel
Dátum:  
Címzett: forumroma
Tárgy: [RSF] FW: 15 operai licenziati x rappresaglia, prime iniziative e cassa di resistenza



From: adelantecompaneros@???
To: ;
Subject: 15 operai licenziati x rappresaglia, prime iniziative e cassa di resistenza
Date: Fri, 3 Sep 2010 10:29:13 +0200












S.I. COBAS NOTIZIE
Sindacato Intercategoriale
Cobas
http://sicobas.org/ coordinamento@???
Via Marco Aurelio 31, 20127 Milano
tel/fax 02/49661440




2/9/2010






peggio che alla
Fiat!
ALLA GLS ITALY DI CERRO AL
LAMBRO SCIOPERANO:
15 OPERAI
LICENZIATI
DALLA COOP
PAPAVERO
A SEI MESI DI DISTANZA, DOPO LE
FERIE, IN AGOSTO




SCIOPERANO: LICENZIATI IN 15


Il 2-3 e il 12-13 febbraio 2010 gli operai scioperano
rivendicando:


- rispetto umano e un
trattamento dignitoso
- rispetto della normativa e
dei livelli salariali previsti dal contratto nazionale
- buste paga corrette e il
pagamento di tutte le ore lavorate (ordinarie e
straordinarie)
- una distribuzione equa e non
ricattatoria dei carichi di lavoro, delle turnazioni, dell'orario e degli
straordinari
- il pagamento degli arretrati
(salari, TFR) non versati dalla coop precedente che aveva l'appalto e di cui per
legge deve rispondere il committente, la GLS Italy di Cerro al
Lambro.


(segue sotto)




PRIME INIZIATIVE DI SOLIDARIETA'
& CASSA DI RESISTENZA




VENERDI' 10 SETTEMBRE
serata di solidarietà: cena poolare e sound system -
Bagnolo Cremasco
dalle 20 in poi


Organizzata da: Spazio Popolare La Forgia
via
Mazzini 24. 26010 Bagnolo Cremasco CR
info: spaziopopolarelaforgIa@???
tel.
0373473214




DOMENICA 12 SETTEMBRE
Pranzo solidale con i licenziati - Milano
ore 13


Organizzato dal: Comitato Anrizazzista Milanese
Viale
Monza 255
gradita
la prenotazione
info@???
cell.
3284380809


SABATO 18 SETTEMBRE
serata di solidarietà con i licenziati - Sesto
San Giovanni
CPO La Fucina
musica
.....
programma in definizione




DOMENICA 19 SETTEMBRE
Assemblea contro i 15 licenziamenti,
per il rilancio delle lotte e la difesa dei diritti -
Milano
ore
9.30
in
definizione




CASSA DI RESISTENZA


VERSAMENTI CON CAUSALE "per i lavoratori
licenziati"


+ con bollettini postali sul ccp nr. 3046206,
+ con bonifici sul c/c IBAN
IT13N0760101600000003046206,
+ con vaglia postale,
tutti intestati a: Sindacato Intercategoriale Cobas, Via
Marco Aurelio 31, 20127 Milano


I lavoratori licenziati, per poter continuare la loro
lotta e non piegarsi al ricatto padronale, hanno bisogno di un sostegno
economico.
La solidarietà si manifesta anche con l'appoggio
economico alla loro causa. Se questo non c'è devono accettare il licenziamento e
cercarsi un altro lavoro.
Dell'utilizzo dei fondi ricevuti daremo conto a tutti i
sottoscrittori.


======


(dall'inizio, seguito del volantone)


GLI OPERAI NON DEVONO PROTESTARE


I
lavoratori della cooperativa, in maggioranza giovani extracomunitari, ad ogni
sciopero si sono trovati di fronte non solo la cooperativa, ma oltre un
centinaio tra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, schierati davanti
al capannone GLS Italy di Cerro al Lambro.
Più
di una volta hanno caricato i picchetti per impedire la riuscita dello sciopero,
il blocco degli ingressi, la solidarietà di lavoratori di altre coop, di
precari, operai, centri sociali. giovani, che partecipavano alla
lotta.



Dopo
la lotta parte la ritorsione della Coop. Papavero, con contestazioni
disciplinari: avete scioperato!
Ma
con una condotta antisindacale la coop si rifiuta di ascoltare i lavoratori a
propria dife-sa con il sindacalista di fiducia da loro designato, come previsto
dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori.




CERRO AL
LAMBRO COME MELFI, TERMOLI, POMIGLIANO


Senza
aver più contestato nulla ai lavoratori, dopo sei mesi, la coop Papavero fa 15
licenziamenti politici, di rappresaglia.
Non
solo una vendetta e un attacco al diritto di sciopero, l’obiettivo è quello di
intimidire i lavoratori delle cooperative, impedire che si organizzino per
difendere i propri diritti e le proprie condizioni di lavoro.


La
volontà dei padroni delle cooperative e dei grandi appaltatori che si servono di
loro, è quella di mantenere questi lavoratori in uno stato permanente di
ricatto, di assenza di regole certe e di rispetto delle minime norme
contrattuali. Per tutti e due un unico imperativo: fare più guadagni pagando il
meno possibile i lavoratori.


Quello che accade a Cerro al Lambro è uguale al piano Marchionne per
la Fiat: una politica padronale di meno salari e meno diritti.
I 15
licenziati della Coop Papavero hanno subito la medesima sorte degli operai
licenziati dalla Fiat, 3 a Melfi, 1 a Termoli: un licenziamento politico per
intimidire tutti i lavoratori.


Isolati si perde, uniti si vince. Occorre coordinare nazionalmente le
ini-ziative contro i licenziamenti politici di tutti i lavoratori. Occorre dare
una risposta nazionale all’attacco congiunto di governo e padroni, che vogliono
ridurre ancora di più diritti e salari in ogni posto di lavoro.


Riportare al lavoro i 15 licenziati alla GLS Italy di Cerro al Lambro,
i licenziati Fiat di Melfi e Termoli, non è solo solidarietà, ma difendere noi
stessi. Se i licenziamenti passano, se si diffonde il messaggio padronale che
“chi lotta paga”, le condizioni peggioreranno per tutti.


TUTTI
I LICENZIATI DEVONO TORNARE AL LAVORO


(la
versione del volantone in pdf sul sito http://sicobas.org/)
=================
comunicato del 10/8/2010


A
TUTTI I LAVORATORI, A TUTTI COLORO CHE HANNO PARTECIPATO ALLA LOTTA DEI
LAVORATORI DELLE COOP ALLA GLS DI CERRO AL LAMBRO


LICENZIATI 15 LAVORATORI DELLA COOP PAPAVERO
ISCRITTI AL SI COBAS, PER AVERE SCIOPERATO


SABATO 14 AGOSTO H. 16, INCONTRO PRESSO LA SEDE DEL S.I.
COBAS
PER
ORGANIZZARE INIZIATIVE DI LOTTA CONTRO I LICENZIAMENTI


VIA
MARCO AURELIO 31, 20127 MILANO (MM1 PASTEUR)




Il
2,3,12,13 febbraio 2010 i lavoratori della Coop. Papavero, presso gli
stabilimenti della GLS di Cerro al Lambro, sono scesi in sciopero. La loro
lotta è stata appoggiata da numerose altre realtà milanesi, che con i
lavoratori, con noi, hanno
partecipato ai picchetti e alla mobilitazione e fronteggiato la polizia che in
appoggio ai padroni cercava di impedire gli scioperi per ottenere condizioni di
lavoro dignitose. (riferimenti a questa vicenda sul sito www.sicobas.org nella sezione Cooperative
negli articoli relativi a GLS con link ai vari video della
lotta).


Dopo
numerose lettere di contestazione ai lavoratori "colpevoli" di aver lottato per
i propri diritti, in pieno agosto come nella peggiore tradizione padronale, il
responsabile Angelucci (ex militante delle RdB di Novara), emulo di Marchionne,
ha fatto licenziare i lavoratori dalla cooperativa.


Le
argomentazioni del licenziamento sono risibili e pretestuose. Angelucci e la
coop. hanno comminato dei licenziamenti politici di rappresaglia, per far pagare
a questi lavoratori la loro lotta, per intimidire i lavoratori delle coop che si
stanno organizzando per difendere le proprie condizioni di vita e di lavoro.
Nella logistica devono continuare a regnare il ricatto, la discriminazione,
condizioni di lavoro al di sotto degli stessi minimi stabiliti dai contratti
siglati con i sindacati confederali, il lavoro nero.


I 15
lavoratori licenziati, in questi
mesi, hanno respinto il duro attacco contro di loro, ma a questo sopruso
padronale non possono rispondere da soli: per contrastare il tentativo di
licenziamento in corso hanno bisogno della solidarietà degli altri proletari e
dei vari compagni che li hanno
appoggiati nel vivo della lotta .


Sabato ci incontreremo per fare il punto della
situazione e per pianificare la risposta da dare al padronato.
PARTECIPATE!


===================
comunicato stampa del 12/8/2010


Comunicato
stampa


Coop
Papavero: peggio della Fiat!
Scioperano:
licenziati in 15!




Febbraio 2010:
vari scioperi a Cerro al Lambro, dei lavoratori della Cooperativa Papavero, che
ha in appalto lavorazioni della GLS Italy, gigante europeo delle spedizioni, di
proprietà delle Poste inglesi.


Le
rivendicazioni quelle “usuali” nelle cooperative della logisitica: un
trattamento dignitoso, rispetto umano, rispetto delle norme e dei livelli
economici previsti dai contratti nazionali, il pagamento di tutte le ore
ordinarie e straordinarie lavorate e una distribuzione più equa dei carichi di
lavoro, delle turnazioni, dell'orario e degli straordinari.
I lavoratori
della cooperativa, in maggioranza giovani extracomunitari, ad ogni sciopero si
sono trovati di fronte non solo la cooperativa, ma oltre un centinaio tra
poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, schierati davanti al capannone
GLS Italy di Cerro al Lambro, e che più di una volta hanno caricato i
picchetti.


Dopo le lotte
parte la ritorsione della Coop. Papavero, con contestazioni disciplinari. Ma
con una condotta pienamente antisindacale la coop si rifiuta di ascoltare i
lavoratori a propria difesa con il sindacalista di fiducia da loro designato,
come previsto dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori.


La condotta
antisindacale della Coop. Papavero si dimostra anche dal fatto che, fino ad
oggi, si è costantemente rifiutata di accogliere le disdette dei lavoratori
dalla sigle cui erano precedentemente iscritti e di far partire le trattenute
sindacali a favore del Sindacato Intercategoriale Cobas.


Senza aver
più contestato nulla ai lavoratori nei modi previsti per legge, a sei mesi di
distanza dagli scioperi, in pieno agosto, fa partire 15 licenziamenti politici,
di rappresaglia.
Le motivazioni
sono risibili e pretestuose: aver scioperato, aver fatto i picchetti, aver
rilasciato dichiarazioni alla stampa “lesive” per la Cooperativa (senza mai
aver contestato un fatto specifico o una dichiarazione citata da un preciso
giornale).


Questi
licenziamenti sono un chiaro atto di vendetta, un attacco al diritto di sciopero
e alla libertà di associazione sindacale. Il loro scopo è quello di
intimidire i lavoratori delle cooperative, impedire che si organizzino per
difendere i propri diritti e le proprie condizioni di lavoro.


La volontà
dei padroni delle cooperative (che non hanno nulla a che fare con i “fini
mutualistici” che per legge devono mettere in cima ai propri statuti),
assieme a quelle dei grandi appaltatori che si servono di loro, è quella
di mantenere questi lavoratori in uno stato permanente di ricatto, di assenza di
regole certe e di rispetto delle minime norme contrattuali. Per tutti e due un
unico imperativo: fare più guadagni pagando il meno possibile i lavoratori ed
evitando che si organizzino sindacalmente.


Questa
“normalità” di ricatto, lavoro non pagato e/o lavoro nero, fino alla collusione
con la mafia, è la vita quotidiana nelle cooperative, come hanno messo in luce
anche le inchieste della magistratura in Lombardia negli ultimi due anni. Per
aver contrastato tutto questi i 15 lavoratori sono stati licenziati dalla Coop.
Papavero.


(riferimenti
a questa vicenda sul sito www.sicobas.org
nella sezione Cooperative
negli articoli relativi a GLS con link ai vari video della lotta)






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