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Aihe: [Forumlucca] ARRIVA IL ‘RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI CAPANNNORI’: IN PICCHIATA LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI DAL 2005 AL 2009 CALA DEL 21,4%.
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*ARRIVA IL ‘RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE DI CAPANNNORI’: IN PICCHIATA
LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI DAL 2005 AL 2009 CALA DEL 21,4%.*

La diminuzione della produzione di scarti scesa del 15,9% dal 2008 al 2009.
*Lo studio prende in esame anche aria, acqua, rumori, energia e mobilità*

Una fotografia esatta della situazione relativa ai rifiuti, all’aria,
all’acqua, all’inquinamento elettromagnetico, ma anche all’energia, alla
mobilità e al suolo.
E’ il ‘Rapporto sullo stato dell’ambiente di Capannori’ promosso dal Comune
e realizzato da ‘Ambienteitalia’ per conoscere a fondo la situazione
ambientale del territorio comunale e poter così mettere a punto politiche di
salvaguardia sempre più mirate e rispondenti alle reali esigenze del
territorio basandosi su dati certi.Uno studio quasi giunto al suo
compimento e del tutto nuovo finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito
dell’attivazione del Forum di ‘Agenda 21′.Il rapporto si compone di oltre 60
pagine e si suddivide in due grandi sezioni, una dedicata ai ‘Sistemi
ambientali’, l’altra ai ‘Fattori antropici’. La prima sezione analizza
aria, acqua, suolo e sottosuolo, rumore e inquinamento elettromagnetico
partendo dallo stato di fatto, parlando delle politiche portate avanti
dall’amministrazione comunale e passando poi a riportare tabelle e grafici
che fotografano le varie realtà ambientali secondo specifici indicatori.
Nella parte dedicata ai fattori antropici si parla poi di quegli aspetti
per i quali l’azione dell’uomo è maggiormente determinante, ovvero i
rifiuti, l’energia, la mobilità e il traffico, ma anche gli insediamenti e
le attività produttive.

*Produrre meno rifiuti si può: i dati*

Produrre meno rifiuti si può. Lo dicono i dati sulla produzione dei rifiuti
a Capannori degli ultimi 10 anni riportati nel Rapporto sullo stato
dell’ambiente di Capannori. Una curva verso il basso che scende molto più
velocemente a partire dal 2005 con l’introduzione della raccolta ‘porta a
porta’.
Numeri che dimostrano che l’aumento dei rifiuti non è un dato
immodificabile, bensì un fattore che può essere governato soprattutto
innescando e portando avanti buone pratiche e nuovi stili di vita.
Nel 1998 a Capannori si producevano 18.089 tonnellate di rifiuti
indifferenziati, nel 2009 6.961 tonnellate. Sempre nel 1998 i rifiuti
differenziati ammontavano a 7.034 tonnellate e dieci anni dopo sono più che
raddoppiati, attestandosi su 17.326 tonnellate.
Il calo degli scarti indifferenziati e l’aumento della raccolta
differenziata hanno subito una forte accelerazione dopo l’avvio della
raccolta domiciliare dei rifiuti nel 2005. Indifferenziato: 2005 (18.911)
2006 (15.229), 2007 (14.055) 2008 (10.947) 2009 (6.961). Nello stesso arco
temporale è cresciuta notevolmente la raccolta differenziata: 2005 (11.976),
2006 (14.850), 2007 (16.073), 2008 (17.923) 2009 (17.326). Dati
particolarmente positivi per la quantità di produzione pro-capite annua che
nel 2009 per quanto riguarda l’indifferenziato è scesa a 152 t, il valore
più basso a livello regionale, mentre si piazza tra le migliori performance
a livello provinciale e regionale anche il dato dei rifiuti pro capite per
la differenziata, che, sempre nel 2009, è di 532 t. Dal 2005 al 2009 la
produzione dei rifiuti è calata del 21,4%, con una contrazione
particolarmente rilevante tra il 2008 e il 2009 con un – 15,9%. Nel 2009
così il tasso di crescita della produzione dei rifiuti fa segnare un bel
-16%.*
“Questi dati ci dimostrano due elementi: non è ideologia parlare di raccolta
differenziata e riduzione dei rifiuti verso l’eliminazione degli scarti
indifferenziati-** dichiara l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci** -, ma
è realizzare sul territorio e con i cittadini un percorso di partecipazione
e sostenibilità che rende ognuno protagonista di un futuro migliore. Tutto
quanto viene separato viene riciclato potendo così risparmiare enormi
quantità di materie prime e eliminando l’impatto ambientale dello
smaltimento. Ricordo infine al sindaco Marchetti che l’indifferenziato è il
materiale che fa più chilometri rispetto invece ai materiali separati e
indirizzati al riciclo e quello con il costo più alto per lo smaltimento
(oltre 160 euro a tonnellata)”.*
Ricordiamo che i materiali vengono così riciclati: organico produzione di
compost a Montespertoli (Firenze); multimateriale impianto di riciclo Revet
di Pontedera; carta, selezione presso Valfeddana a Salanetti e poi invio a
tre cartiere del territorio provinciale. L’indifferenziato è quello che
viaggia di più, perché viene inviato in discarica in provincia di Livorno e
in Versilia agli impianti di selezione ed incenerimento (così come stabilito
dai flussi approvati da Provincia ed ATO), ma al momento con la chiusura
dell’inceneritore di Falascaia, una volta superato il vaglio dell’impianto
di selezione di Pioppogatto, i rifiuti riprendono l’autostrada e vanno a
Pisa, Livorno e fuori Regione.

*Cosa dicono i cittadini che fanno parte del Forum Agenda 21*

I numerosi cittadini capannoresi che fanno parte del Forum di Agenda 21 sono
stati chiamati ad esprimere quelle che a loro parere sono le principali
risorse ambientali di Capannori, ma anche le più importanti criticità
proprio in vita dell’estensione del Rapporto, partecipando da protagonisti.
Protagonismo che continuerà a settembre nelle nuove riunioni del Forum per
analizzare i dati emersi dal rapporto e le maggiori criticità su cui
continuare a lavorare
Le principali risorse ambientali sono ritenute ‘in primis’ l’acqua per la
quantità e la buona qualità di quella presente sul territorio, insieme al
paesaggio e al verde sia per quanto riguarda la Piana che i Monti Pisani.
Apprezzamento anche per la conservazione del paesaggio rurale e per il
rimboschimento e la cura delle aree collinari e montane. Ritenuta una
risorsa anche l’area del Bientina da valorizzare ulteriormente.
Le principali criticità ambientali vengono individuate nei siti industriali
dismessi di cui si chiede il recupero, nella mobilità, e nella non ancora
totale estensione a tutti i cittadini di acquedotto e fognature. Ed ancora
nell’abbandono delle zone rurali, nella disomogeneità estetica degli
edifici, nella scarsità di parchi, e nell’inadeguatezza o assenza di
impianti (depuratore acqua, smaltimento rifiuti, acquedotto).
Tra le indicazioni segnalate per l’elaborazione del rapporto ci sono
l’inserimento di dati sanitari sulle cause della mortalità, sull’occupazione
del territorio e in particolare sull’espansione edilizia nel tempo e la
stesura di uno studio sulle ‘corti edilizie’ ancora integre e sul livello di
percezione e di cultura della sostenibilità tra gli abitanti, insieme a
dati statistici confrontabili su temi quali produzione rifiuti, carta,
plastica, vetro.