On 8/19/10 2:41 PM, niz@??? wrote:
> Il giorno gio, 19/08/2010 alle 12.59 +0200, Lele 'El Dios' ha scritto:
> (...)
>> http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/08/19/news/google_l_autodifesa_del_gf_nessuno_vi_spia_ecco_perch-6364589/
> (...)
> Questa articolo/velina è veramente disgustoso, ma che ci possiamo fare?
> . Farci un utenza "gruppo espresso" per postare commenti al vetriolo e
> alimentare lo stupido flame in atto? (anche no)
> . scrivere al caporedattore di turno per dirgli che ha fatto passare una
> baggianata? (ma già lo sa)
Ufff... Ma leggete o no gli articoli?
NON è un articolo, ma la DIFESA di Google da Mountain View dell'articolo
di Repubblica, di ben altro tenore:
<
http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/08/13/news/google_spia-6257171/>
Era _ovvio_ che dopo un articolo di questo tenore sarebbe comuque
apparso qualcosa di smentita da parte di BigG. Il fatto che abbiano
risposto è di per se già importantissimo, significa che temono un
rovescio di opinione pubblica.
Oltre "amico degli sbirri"™ da anni come qualcuno sa mi occupo da un
pochino della cosa.
La risposta di Repubblica non tarderà ad arrivare e non potrà
prescindere da una serie di argomentazioni tra cui:
* A quale fine tracciatr tramite cookie le ricerche di un singolo
individuo? Perchè, se l’obiettivo non è l’identificazione del singolo
utente in una miriade di utenti, porre una “sonda”, un “tracciante” come
un cookie all’interno di una ricerca? Quale fine di “miglioramento” si
pone la “schedatura” delle ricerche di un singolo utente, identificato
da un “cookie”, cookie peraltro, con scadenza nell’anno 2023
* Inoltre, se il solo fine è quello di memorizzare mere “impostazioni”,
perchè tutte le ricerche vengono per tutti gli utenti salvate in modo
automatico in Search Hostory senza alcuna scadenza e la ricerca deve
essere espressamente disabilitata dall’utente? Perchè non fare viceversa
e non chiedere PREVENTIVAMENTE all’utente l’opportunità di memorizzarla?
* Centinaia di migliaia di ricerche su Google, memorizzate in un account
PERSONALE con registrazione nominale, memorizzate senza data di scadenza
sono una quantità di informazioni sicuramente non marginali.
* Anche l’affermazione secondo cui il cookie non dice “chi siamo, dove
viviamo e il nostro numero di telefono” è imprecisa, faziosa e
certamente non corrispondente al vero. Il Cookie è un oggetto digitale
che non porta con se informazioni (salvo rari casi) ma permette al
sistema di riconoscere un particolare utente, qualora questo sia
iscritto ad un qualunque servizio di Google. La riprova è quella che
TUTTE le ricerche effettuate da utenti loggati ad un servizio (Gmail,
Picasa, Google Reader, Google News, Google Maps etc.etc.etc) vengono
salvate in Google History, e Google History “riconosce” l’utente PROPRIO
tramite il cookie.
* Ed in fase di registrazione Google richiede espressamente Nome,
Cognome, Residenza e numero di telefono. Tramite Latitude, inoltre,
conosce la posizione dei propri utenti e, soprattutto, conosce anche
altri dati come i contatti (sincronizzazione della rubrica), le
amicizie, i destinatari e mittenti delle mail mandate e ricevute, etc,
etc, etc...
Inoltre la rimozione di parte dell’indirizzo IP non corrisponde in alcun
modo in un aumento della privacy: come Paul Ohm cita in “The Broken
Premises of Privacy”, infatti,
> Google’s arguments that it protects privacy further by deleting a single octet of information from IP addresses are even more disappoin- tingly facile and incorrect. An adversary who is missing only one of an IP address’s four octets can narrow the world down to only 256 possible IP addresses.314 Google deserves no credit whatsoever for deleting partial IP addresses; if there is a risk to storing IP addresses at all, Google has done almost nothing to reduce that risk, and regulators should ask them at the very least to discard all IP addresses associated with search que- ries, following the practice of their search engine competitors, Microsoft and Yahoo.315
>
> (Pag. 62 e ss)
La rimozione di parte dell’indirizzo IP non corrisponde in alcun modo in
un aumento della anonimizzazione, ma tutt’altro.
Anche alcune frasi sono un attimino oppugnabili, come ad esempio:
> Ci tengo a chiarire che non esiste alcuna categoria di associazione relativa ad informazioni di natura sensibile, come le preferenze religiose, politiche, sessuali di natura sanitaria.
Certamente... Ma cosa c’entra con il fatto di TRATTARE tali informazioni?
Il garante è piuttosto preciso e la MEMORIZZAZIONE di dati di questa
natura è di per se un TRATTAMENTO, come tutti gli altri.
E a meno che esista un cinese che va ad EPURARE a mano le ricerche per
“berlusconi”, “scientology” o anche “geova”, allora questi dati sono
memorizzati nei server di Google ed associati al mio account. Personale.
Come be sapete mi muovo da solo per queste cose da un po' di tempo. Se
poi qualcuno vuole dare una mano sono sempre rimasto a disposizione.
Ah, per inciso un quinquennio fa parlai anche della cosa a HM, ma non mi
sembra che fregasse un gran che a nessuno ;)
Estote parati.
--
http://www.google.it/search?q=matteo+flora
La pubblicità ti profila!
Tutela la tua provacy con
http://fooldns.org