[RSF] IL NUOVO VICEPRESIDENTE

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Szerző: Associazione nazionale Nuova Colombia
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          IL NUOVO VICE PRESIDENTE COLOMBIANO: ANGELINO GARZÓN
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Angelino Garzón nasce a Buga, nel Dipartimento del Valle del Cauca,
il 14 agosto 1950. Laureato in comunicazione sociale
all’Università Jorge Tadeo Lozano di Bogotá, ha conseguito la
specializzazione in Diritto Amministrativo all’Università di
Salamanca, in Spagna. Ha realizzato studi di Rapporti di Lavoro
Comparati presso il Centro di Formazione dell’Organizzazione
Internazionale del Lavoro (OIL) di Torino.

E’ stato fondatore e presidente della Federazione Nazionale dei
Lavoratori al servizio dello Stato, FENALTRACE, e funzionario della
CSTC (sindacato che aggruppava settori di tendenza comunista),
nonché segretario della CUT dal 1981 al 1990, per passare subito
dopo a far parte dell’Assemblea Nazionale Costituente (inciucio tra
la partitocrazia tradizionale, l’ultra liberista ex presidente
César Gaviria ed alcune guerriglie minoritarie smobilitate e
svendute dai loro dirigenti, come Petro, e cooptate dal regime).

Ha militato nella Gioventù Comunista ed in seguito nel Partito
Comunista Colombiano, per poi passare negli anni ‘80 ad essere un
esponente di primissimo piano dell’Unión Patriótica, movimento
politico vittima del terrorismo di Stato, che ha assassinato oltre
5000 suoi dirigenti. Molti lo ricordano portando sulle spalle i
feretri di Jaime Pardo Leal e Bernardo Jaramillo, i due candidati
presidenziali dell’UP brutalmente trucidati da sicari governativi.
In seguito a minacce da parte degli organismi statali alleati con i
gruppi paramilitari, si rifugia in Spagna avvicinandosi al Partido
Socialista Obrero (PSOE) di Felipe González. Militò anche nel
movimento ex-guerrigliero M-19 Azione Democratica, cozzaglia di
opportunisti, rinnegati, socialdemocratici e voltagabbana di tutte le
risme.

Uomo vicino alla Chiesa Cattolica, Garzón ha fatto anche parte della
Commissione Nazionale di Riconciliazione, ed è stato un permanente
assessore della Conferenza Episcopale.

Nel 1988 il Presidente Andrés Pastrana lo ha nominato Ministro del
Lavoro, incarico suggerito al primo mandatario dai vertici colombiani
della stessa Chiesa cattolica.

Nel 2004 è diventato Governatore del Dipartimento del Valle del
Cauca, dove i suoi rapporti con Alvaro Uribe si sono intensificati,
tanto che nel 2007 l’ex presidente mafioso si è fatto accompagnare
dal primo a Washington per perorare la firma del Trattato di Libero
Commercio (TLC).

In seguito, Garzón si è unito al Movimento Convergencia Cívica y
Popular (MCCP), organizzazione di facciata e braccio politico del
“Bloque Central Bolívar” del gruppo paramilitare delle AUC.
Movimento, questo, che appoggiò la candidatura di Óscar Iván
Zuluaga, divenuto poi il ministro delle Finanze di Uribe. Come premio
per la sua “buona condotta”, nel 2009 Uribe lo ha nominato
Rappresentante Permanente della Colombia all’Organizzazione
Internazionale del Lavoro a Ginevra, Svizzera.

Questo traditore del popolo colombiano ha compiuto una virata tanto
opportunistica quanto meschina, avallando la politica di “Sicurezza
Democratica” di Uribe ed elogiando i presunti “passi in avanti”
del governo in materia di Diritti Umani. Ignora deliberatamente gli
oltre 570 sindacalisti assassinati sotto il governo Uribe, dimentica
i quasi 5 milioni di sfollati interni a causa del terrorismo di
Stato, chiude un occhio sui circa 2.000 “falsi positivi” (giovani
civili assassinati dall’Esercito e fatti passare per guerriglieri)
ordinati dal suo padrone Juan Manuel Santos e chiude l’altro sulle
centinaia di fosse comuni contenenti i cadaveri mutilati di migliaia
di oppositori politici e attivisti dei Diritti Umani. Il governo
Santos cerca in questo modo di dare una parvenza includente,
inserendo come vice presidente un simile parassita complice del
genocidio che si sta perpetrando, e dimostrando ancora una volta
l’intenzione di insistere sulla guerra, sbarrando la strada ad un
accordo di scambio dei prigionieri di guerra tra le due parti
belligeranti che possa portare ad un Dialogo di Pace e ad una
soluzione politica.

In America Latina si dice che Angelino Garzón ha ringraziato Dio per
non essere affogato e il Diavolo per averlo accolto in grembo. Niente
di più veritiero!



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