Autor: Antonio Bruno Data: Para: ambiente, forumgenova, forumsege, forumsociale-ponge Asunto: [NuovoLab] GASSIFICATORE A SCARPINO, SI PARTE
Rifiuti -Pubblicato da Amiu il bando di gara per la progettazione preliminare e definitiva e lo studio d’impatto ambientale del polo impiantistico
GASSIFICATORE A SCARPINO, SI PARTE
Il 20 ottobre scadrà il termine per presentare le offerte. Precedenza
agli impianti a freddo
Impianti per il trattamento finale dei rifiuti a Scarpino, si parte.
E’ stato appena pubblicato, nel sito di Amiu e sulla Gazzetta
ufficiale dell’Unione Europea, il bando di gara per “Progettazione
preliminare, definitiva e studio di impatto ambientale del polo
impiantistico di trattamento rifiuti di Genova in località Monte
Scarpino”, con il quale si apre la fase operativa che dovrebbe
concludersi con la messa in funzione del sistema tra la fine del 2014
e l’inizio del 2015. I tempi annunciati qualche mese fa dai dirigenti
di Amiu e dall’amministrazione comunale sono stati, quindi,
rispettati: il 26 luglio il consiglio d’amministrazione di Amiu ha
approvato il bando per indire la gara europea a procedura aperta che,
nei giorni scorsi, è stato pubblicato. La gara serve ad individuare i
progettisti del sistema d’impianti che dovrà chiudere il ciclo dei
rifiuti per la provincia di Genova: il termine per la presentazione
delle domande di partecipazione è il prossimo 20 ottobre, dopo di che
Amiu dovrà nominare una commissione giudicatrice per la valutazione
delle offerte e, presumibilmente entro la primavera prossima, verrà
scelto il vincitore al quale sarà poi assegnato l’incarico. Il sistema
da progettare è formato da due sezioni: una a freddo, costituita
dall’impianto per la separazione secco/umido di quanto resta dopo la
raccolta differenziata dei rifiuti e dal bio-digestore per il
trattamento dell’umido con produzione di biogas (più alcuni impianti
annessi), e una sezione a caldo, composta dall’impianto di trattamento
termico della parte secca dei rifiuti con produzione di energia
elettrica. Per questo la tecnologia individuata, com’è ormai noto, è
quella della «gassificazione a fusione diretta o altra tecnologia
equiparabile», per un impianto che dovrà trattare circa 150 mila
tonnellate all’anno di rifiuti (secchi). Chi vincerà la gara, dovrà
preparare il progetto preliminare e lo studio d’impatto ambientale
dell’intero sistema e anche il progetto definitivo della parte a
freddo, mentre è facoltativa la progettazione definitiva della parte a
caldo. «Questa differenziazione dei tempi - sottolinea l’assessore
comunale al Ciclo dei rifiuti Carlo Senesi - corrisponde a una precisa
scelta dell’amministrazione, perché, come abbiamo sempre detto,
vogliamo che gli impianti per il trattamento a freddo dei rifiuti
siano realizzati prima di quelli a caldo». Il che dovrebbe garantire -
almeno nelle intenzioni di Tursi - che nel gassificatore vada a finire
solo la frazione secca dei rifiuti.
Il bando di gara prevede, fra l’altro, l’obbligo per i partecipanti di
effettuare un sopralluogo nell’area di Scarpino scelta per la
realizzazione degli impianti (il versante nord ovest della discarica
o, in alternativa, un’area a nord adesso destinata ad aree di sosta e
strade di collegamento), e indica i requisiti che devono avere i
concorrenti. Quanto agli elementi di valutazione delle offerte, si
attribuisce un massimo di 30 punti a ciascuno di questi tre fattori:
ribasso percentuale dell’offerta economica, caratteristiche
qualitative e metodologiche dell’offerta, caratteristiche qualitative
del gruppo di progettisti, e un massimo di 10 punti per la riduzione
dei tempi di consegna dei progetti. La durata massima dell’appalto è
di 600 giorni (circa 20 mesi) dalla sua aggiudicazione, mentre
l’importo base complessivo è di circa 6 milioni e 861 mila euro (iva
esclusa) a carico di Amiu: una spesa (presumibilmente inferiore alla
fine della gara, a causa dei ribassi) «recuperabile - secondo quanto
si legge in uno dei documenti del bando - attraverso il necessario
adeguamento tariffario», il che sembra preannunciare rincari
dell’imposta sui rifiuti. Per la realizzazione degli impianti, invece,
si presume una spesa complessiva di circa 244 milioni e 710 mila euro,
che verrà finanziata con mutui e risorse proprie da Amiu, ma le gare
per la costruzione degli impianti (quella per la parte a freddo
dovrebbe avere la precedenza), potranno essere bandite solo dopo che
si sarà conclusa la procedura regionale di valutazione d’impatto
ambientale sulla progettazione definitiva presentata. I passi da fare,
quindi, sono ancora tanti, ma la macchina operativa si è messa in moto.
Annamaria Coluccia
IMPATTO AMBIENTALE
Scorie e fumi
Nel documento preliminare alla progettazione, che fa parte del bando,
si dice, fra l’altro, che l’impianto per il trattamento dei fumi dei
gassificatore dovrà prevedere «i migliori sistemi che prevedano
l’abbattimento di polveri sottili, ossidi di azoto e composti azotati,
mercurio e tutti gli altri metalli pesanti, composti acidi, diossine,
furani e policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici», e che
che «particolare cura dovrà essere posta al minitoraggio degli
inquinanti al camino anche prevedendo l’installazione di analizzatori
in continuo». Quanto alle scorie, si chiede che il gassificatore
progettato garantisca la minore quantità e la migliore qualità delle
stesse
LA SFIDA
Raccolta differenziata e proteste
La scommessa, ma anche l’incognita, su cui si basa il corretto
utilizzo del sistema di impianti scelto da Comune e Amiu per il
trattamento finale dei rifiuti, è quello di fare nei prossimi anni un
grosso balzo in avanti nella raccolta differenziata che, nonostante
recenti progressi, è ben al di sotto dell’obiettivo di legge, fissato
al 65% nel 2012, mentre Genova è di poco al di sopra del 26% e punta
al 40-45 per cento fra due anni. Il gassificatore è dimensionato per
trattare quanto resta dopo aver raggiunto una differenziata compresa
fra il 45% e il 65%. Ma proprio sui risultati ancora inadeguati in
questo campo si basano le proteste di comitati di cittadini e
ambientalisti che imputano soprattuto ad Amiu scarso impegno e che
contestano la scelta di Tursi di aver dato il via alla progettazione
del gassificatore prima di aver raggiunto gli obiettivi di legge per
la differenziata.
Ennesimo colpo di scena nella storia infinita del parcheggio
dell’Acquasola. Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di
sospensiva dei lavori in corso, presentata dal gruppo di residenti
che, dopo aver vinto l’ultimo ricorso al Tar che aveva bloccato i
cantieri, avevano visto quella sentenza ribaltata dal Consiglio di
Stato. I cittadini avevano quindi presentato al Consiglio di Stato
un’“istanza di revocazione” con annessa richiesta di sospensiva dei
lavori che, nel frattempo, erano ricominciati, e che hanno già
comportato il taglio di alcuni alberi nel parco dell’Acquasola. E ieri
un giudice del Consiglio di Stato ha accolto con un decreto la
richiesta di sospensiva, senza ascoltare, però, l’altra parte, la
Sistema Parcheggi, e ha fissato per il 31 agosto l’udienza dopo la
quale il collegio dei giudici deciderà se confermare o meno lo stop.
«Se pensano che noi ci fermiamo si sbagliano» commentano i
rappresentanti del Comitato per l’ Acquasola, che contesta la
costruzione del park.
a.c.
dal CORRIERE MERCANTILE DEL 10/10/2010
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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
00393666756779