Un gassificatore da 244 milioni
Pubblicato in anticipo sui tempi ipotizzati il bando per lo smaltimento dei rifiuti
Scarpino, Amiu lancia la gara europea per la progettazione del nuovo impianto
daniele grilloCOSTO COMPLESSIVO 244 milioni e 710 mila euro, una sessantina per le opere edili e 185 milioni per gli apparati tecnologici. Dentro queste previsioni di spesa dovrà stare il progettista che da ieri Amiu cerca in tutta Europa per disegnare l'impianto di smaltimento finale dei rifiuti. Da ieri infatti il bando, che mette a gara quasi sette milioni di euro per la progettazione preliminare e definitiva e per lo studio di impatto ambientale del polo di Scarpino, è comparso sul sito di Amiu e su quello della Regione Liguria. Si tratta del primo concreto passo per la costruzione dell'impianto, la cui tecnologia non è, leggendo il capitolato, definitiva al cento per cento. Sarà gassificatore e non inceneritore vecchia maniera, hanno deciso la commissione tecnica nominata da Palazzo Tursi prima e la giunta comunale poi. Ma all'interno del bando l'indicazione puntuale non compare (per legge non può essere indicata una specifica tecnologia, anche se a un certo punto del testo si fa riferimento a un trattamento «di particolare riguardo» per le realtà che avranno alle proprie dipendenze «esperti di termovalorizzazione dei rifiuti tramite gassificazione o tecnologia equiparabile»).
Era stato annunciato per fine settembre, invece il bando per la progettazione è arrivato prima. La gara, già avviata e la cui conclusione è prevista per il 20 ottobre diquest'anno, è aperta alla partecipazione di liberi professionisti singoli o associati, società di professionisti o di ingegneria, prestatori di servizi di ingegneria e architettura, raggruppamenti temporanei tra aziende o consorzi stabili. Obbligatorio il sopralluogo a Scarpino - che come risaputo ospiterà l'impianto di smaltimento finale - da concordare con Amiu, e nell'occasione ciascun concorrente riceverà una valigetta con la relazione della commissione tecnico-scientifica, la relazione di sintesi dello studio di prefattibilità ambientale prodotto dall'Università, la relazione geologica prodotta dal geologo Vito Lazzarotto, il cronoprogramma deciso dal Comune e alcuni documenti che spiegano nel dettaglio quali tipi di rifiuti arrivano in discarica. Ogni partecipante dovrà avere nel suo team undici figure professionali differenti: dal geologo al professionista di geomeccanica, dall'esperto di ingegneria naturalistica a quello che se ne intende di sottostazioni elettriche e trattamento finale dei rifiuti. Il mega impianto viene giustamente definito un polo. Più che un unico "stabilimento" sarà infatti un'industria della separazione e dell'eliminazione del rifiuto, concentrata in un'area oggi vuota alla destra dell'ingresso della discarica.
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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
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