sicuramente a molti di voi arriva ma vale la pena di postarlo di nuovo
Inizio messaggio inoltrato:
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> Oggetto: Clamori dalla Colombia
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> 29/07 - EMERGONO ALTRE FOSSE COMUNI, PRODOTTO DELLA “SICUREZZA
> DEMOCRATICA” DI URIBE, OLTRE A QUELLA DELLA MACARENA
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> I contadini colombiani della zona di San Onofre (dipartimento di
> Sucre, nord della Colombia) hanno rotto il silenzio, denunciando i
> massacri a cui sono stati sottoposti negli ultimi dieci anni,
> nell'indifferenza della “comunità internazionale”.
> Il Movimento delle Vittime dei Crimini di Stato ha registrato in
> quest'area 75 massacri con più di 4000 vittime, molte delle quali si
> trovano sepolte in fosse comuni. Inoltre, un gran numero di profughi
> interni non ha potuto tornare nei propri luoghi d'origine a causa
> della mancanza di garanzie da parte dello Stato. Molti cittadini
> hanno reso testimonianza degli omicidi, delle mutilazioni dei loro
> compagni e posteriormente della loro scomparsa in fosse comuni.
> I familiari dei leaders assassinati esigono ora una commissione
> d’inchiesta dei fatti, come sta avvenendo per la gigantesca fossa
> comune della Macarena (dipartimento del Meta).
> E proprio in seguito all’assemblea pubblica, realizzata pochi giorni
> fa alla Macarena, l'organizzazione “Reiniciar” ha denunciato una
> persecuzione da parte del governo nei confronti di chi vi ha
> partecipato.
> Il narcopresidente Uribe, massimo esponente del terrorismo
> paramilitare di Stato, ha qualificato pubblicamente i testimoni e
> gli accompagnatori istituzionali, nazionali ed internazionali, come
> “portavoce del terrorismo”. A questo proposito, la senatrice
> colombiana Gloria Inés Ramírez ha affermato che: “qualificando come
> terroristi le vittime, i difensori dei diritti umani ed i
> parlamentari che hanno convocato l'assemblea pubblica, il governo
> sta dicendo chiaramente e direttamente ai propri militari che siamo
> un obiettivo militare”.
> Davanti al fallimento della politica fascista della “Sicurezza
> Democratica”, e smascherato dai primi ritrovamenti di ciò che ha
> prodotto il suo piano di massacrare il popolo indifeso per togliere
> alla guerriglia il suo appoggio, il mafioso Uribe cerca di occultare
> i fatti minacciando direttamente chi li scopre o li evidenzia,
> inventando manovre diversive come le recenti provocazioni nei
> confronti dei paesi vicini. Tuttavia, è ora che risponda
> dell'infinita serie di crimini commessi durante la sua
> amministrazione davanti ad un tribunale internazionale o di fronte
> al popolo colombiano.
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> 30/07 - VIENE A GALLA IL TERRORE SENZA FINE DELLA “SICUREZZA
> DEMOCRATICA”
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> Ormai non passa giorno senza che vengano scoperte nuove fosse comuni
> in Colombia, nelle quali sono stati gettati i corpi smembrati delle
> vittime civili del terrorismo statale-paramilitare, enormemente
> accresciuto dalla politica uribista della “Sicurezza Democratica”.
> L'ultimo ritrovamento è relativo alle fosse scoperte nel terreno di
> una delle residenze del fu capo del cartello di Medellín, Pablo
> Escobar Gaviria, amico intimo della famiglia Uribe; i resti umani
> rinvenuti nella fossa, però, testimoniano di omicidi avvenuti tra il
> 2002 ed il 2004, durante la prima presidenza Uribe. Il ritrovamento
> è avvenuto grazie alla confessione di un paramilitare già attivo nel
> dipartimento di Antioquia. Gli inquirenti ritengono che tale luogo
> degli orrori sia solo il primo di una serie di fosse comuni,
> presumibilmente ubicate in zone limitrofe. Il gruppo che ha compiuto
> questi crimini si trovava sotto il comando di Oliverio Isaza Gómez,
> che si faceva chiamare “Terror”. Mentre sono in corso le indagini,
> si moltiplicano a valanga le denunce di familiari, amici, compagni
> delle vittime. In un'altra zona del paese, non lontano dalla
> Macarena, dove è stata trovata la fossa comune più grande d'America
> con circa 2000 cadaveri, una nuova agghiacciante testimonianza ha
> prodotto sdegno e sconcerto. Un gruppo di contadini, la cui identità
> non è stata divulgata per ragioni di sicurezza, ha mostrato le foto
> dei corpi di due di loro torturati per un'intera giornata e poi
> uccisi, nel giugno del 2007. I responsabili appartengono alla
> Brigata 12 dell'Esercito, che insieme ai paramilitari si è fatta
> carico di eseguire la politica della “Sicurezza Democratica” nelle
> aree rurali del dipartimento del Meta. Il movente, sempre lo stesso:
> fare terra bruciata nelle aree rurali per isolare dal popolo i
> combattenti guerriglieri, e imporre la maggior brutalità possibile
> al fine d’infondere il terrore in coloro che sono rimasti. I
> contadini hanno raccontato come si sono svolti i fatti di cui sono
> stati testimoni. Le raccapriccianti foto mostrate evidenziano come
> in un caso siano stati scarnificati gli arti della vittima, mentre
> nell'altro è “stata fatta scendere la lingua come una cravatta”
> lungo il corpo sgozzato del cadavere.
> È indubitabile che simili rituali macabri abbiano come obiettivo il
> servire “da esempio”, nell'ottica di ottenere col terrore
> l'abbandono delle proprie terre da parte della popolazione civile.
> Questa è la barbarie fascista che continua a rappresentare la
> “Sicurezza Democratica”, in cui esercito e paramilitari hanno mano
> libera in nome della lotta controinsorgente, per compiere le
> atrocità più aberranti, sicuri del fatto che nel 99,5% dei casi
> questi crimini rimangono nella totale impunità. È ora che le
> istituzioni europee smettano di chiamare “Democrazia” il sistema
> politico di un paese che produce ogni anno più morti civili e
> desaparecidos di quanti sia riuscita a produrre l'intera dittatura
> militare di Pinochet in Cile nella sua “lotta contro il comunismo”,
> e si adoperino per aiutare a processare e condannare i responsabili
> politici e militari del genocidio che lo Stato ha perpetrato in
> Colombia.
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> 03/08 - ASSOCIAZIONE CONTADINA COLOMBIANA CHIEDE UN'ISPEZIONE
> DELL'ONU SU FUMIGAZIONI E VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI
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> I portavoce dell'ASOCBAC, Associazione Contadina del Bajo Cauca,
> hanno sollecitato una visita da parte di organismi internazionali
> per verificare la drammatica situazione vissuta dalle popolazioni
> locali a causa delle fumigazioni con glifosato, che hanno portato
> alla contaminazione di fonti idriche, malattie negli abitanti e
> generali condizioni di miseria per la perdita di coltivazioni di
> prodotti alimentari di base.
> Secondo un comunicato diffuso da Hirma Ligia Granda, direttrice
> dell'associazione, la presenza di organizzazioni ufficiali e non
> governative sarebbe utile per sostenere la denuncia dei contadini:
> “Chiediamo che sul piano internazionale e nazionale si venga a
> conoscenza della lotta per le terre, causata dall'alta
> concentrazione di fondi agricoli in mano a latifondisti e narco-
> proprietari terrieri, che godono dell'appoggio delle autorità, e
> delle politiche repressive ufficiali di fronte al fenomeno delle
> coltivazioni illecite nella regione del Bajo Cauca, dipartimenti di
> Antioquia e Córdoba; e si venga a conoscenza della mancanza di
> appoggio del governo nel trovare soluzioni e sostenere l'agricoltura”.
> Víctor Tobón, dirigente dell'associazione, ha segnalato che gli
> accordi fra contadini e autorità, ottenuti in seguito a proteste e
> cortei per implementare una reale politica a sostegno
> dell'agricoltura tradizionale, sono stati sistematicamente violati
> dal governo, che ha effettuato operazioni militari, eradicazioni
> manuali e fumigazioni con glifosato.
> Alle minacce e ai crimini dei paramilitari, tutt'altro che
> smobilitati, si sommano le sopraffazioni e gli arresti arbitrari dei
> rappresentanti delle comunità locali; negli ultimi due mesi sono
> stati assassinati Cecilia Granda Meza, presidentessa del municipio
> di Palmira, suo marito José Anaya e Gabriel Orrego, contadino della
> zona. Inoltre, alcuni gruppi di estrema destra al servizio dei
> latifondisti hanno ucciso Joaquín Emilio García Lopera, coordinatore
> delle vittime del Bloque Mineros delle AUC (il feroce cartello di
> paramilitari colombiani, presuntamente smobilitati ma tuttora
> operativi sotto altri nomi), e José Antonio Betancourth López, il
> portavoce dei contadini firmatario degli accordi raggiunti in
> seguito alle massicce proteste contadine in questa zona.
> ASOCBAC ha lanciato infine un allarme umanitario di fronte alla
> sparizione forzata del leader contadino José Alcides Ochoa, detenuto
> in forma arbitraria ed illegale dalle truppe della Brigata Mobile n.
> 25 della VII Divisione dell'Esercito, accusata di violare
> continuamente i Diritti Umani dei contadini.
> Le fumigazioni con glifosato, veleno prodotto dalla multinazionale
> Monsanto, lungi dal risolvere il problema della droga, hanno
> avvelenato l'ambiente e distrutto migliaia di ettari di piantagioni
> legali di sussistenza; esse fanno parte di una strategia
> complessiva atta a favorire lo sfollamento forzato dei contadini,
> costretti a ottenere nuovi campi attraverso la deforestazione.
> Ovviamente, manca la volontà di risolvere il problema alla base,
> attraverso una politica integrale di sostegno alla reintroduzione
> progressiva di coltivazioni lecite per il sostegno alimentare dei
> contadini, dato che il narcogoverno colombiano ha tutto l'interesse
> a mantenere la consistente produzione di foglia di coca; in questo
> modo può lucrare alle spalle dei contadini poveri, che coltivano la
> foglia di coca ma trattengono una percentuale infima degli enormi
> guadagni che restano in mano alle mafie paramilitari ed alle
> oligarchie di cui il para-stato colombiano è espressione (cioè i
> veri narcotrafficanti), nonché al grande capitale transnazionale,
> che immette permanentemente nel circuito legale questa massa enorme
> di denaro riciclandolo nelle banche di Miami, Las Vegas e nei vari
> paradisi fiscali.
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> 05/08 - MAGISTRATO ECUADORIANO CHIEDE L'ESTRADIZIONE DI J.M. SANTOS
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> Il magistrato Carlos Jiménez, della provincia ecuadoriana di
> Sucumbíos, ha chiesto alla Corte Nazionale di Giustizia di procedere
> con le pratiche per ottenere l'estradizione di J.M.Santos, accusato
> di omicidio e sulla cui testa pende già un mandato di cattura in
> tutto il territorio nazionale. Il neoeletto presidente Santos, come
> ex ministro della Difesa, è responsabile dell'attacco -condotto con
> la regia del Pentagono il 1 marzo 2008- contro un accampamento
> diplomatico delle FARC, che si era provvisoriamente installato in
> territorio ecuadoriano al fine di ricevere delegati internazionali
> che facilitassero uno scambio di prigionieri tra le parti
> belligeranti nel conflitto interno colombiano.
> Nell'attacco caddero il capo della diplomazia guerrigliera, il
> Comandante Raúl Reyes, una ventina di guerriglieri, quattro studenti
> messicani ed un cittadino ecuadoriano.
> Oltre a Santos sono inquisiti Freddy Padilla (ex capo dell'esercito
> colombiano) ed il capo della polizia Oscar Naranjo.
> Santos, che prenderà posto sullo scranno presidenziale colombiano il
> prossimo 7 agosto, è anche responsabile, insieme con il
> narcopresidente Uribe, dello scandalo degli omicidi di civili
> compiuti dall'esercito e chiamati eufemisticamente “falsi positivi”,
> oltre che di tutto il terrorismo statale-paramilitare che sta
> iniziando ad emergere con il ritrovamento delle prime fosse comuni e
> che ha causato la peggiore tragedia umanitaria dell'America Latina,
> un vero e proprio genocidio condotto sistematicamente ai danni del
> popolo colombiano.
> È necessario che anche i paesi europei (una delegazione di
> europalamentari ha certificato l'esistenza della fossa comune della
> Macarena, contenente i resti di circa 2000 vittime) diano un
> contributo alla ricerca della verità, della pace e della giustizia
> in Colombia, aiutando a processare i responsabili degli innumerevoli
> crimini che sono stati compiuti sotto il regime della fascista
> “Sicurezza Democratica”.
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> Clicca qui leggere gli altri "Clamori dalla Colombia"
> http://www.nuovacolombia.net