[RSF] Campo sperimentale di mais gm sabotato in Catalogna

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Autor: Equivita
Datum:  
To: Equivita
Betreff: [RSF] Campo sperimentale di mais gm sabotato in Catalogna

Inoltriamo un comunicato che ci giunge dalla Catalogna attraverso la rete
Genet.

Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@??? <equivita@???>
Sito internet: www.equivita.org <http://www.equivita.org



Comunicato 12 luglio 2010

Campo sperimentale di mais gm sabotato in Catalogna (Spagna)

Oggi, 12 luglio 2010, decine di persone hanno sabotato due campi
sperimentali di mais transgenico di proprietà della Syngenta situati nel
comune di Torroella de Montgrì (Baix Empordà, Girona, Catalogna).

Abbiamo distrutto l¹esperimento transgenico a cielo aperto della Syngenta
perché riteniamo che le azioni dirette siano il modo migliore per rispondere
alla ³politica dei fatti compiuti² con cui da 12 anni il Governo autonomo
della Catalogna, lo Stato e le multinazionali biotech impongono gli Ogm in
agricoltura e nel cibo.

In Spagna si concentra quasi l¹80% della superficie totale di terra seminata
a Ogm in Europa: nel 2009 ne sono stati seminati oltre 75.000 ettari[1].
Dopo l¹Aragona, la Catalogna è, con 27.000 ettari, la regione europea con il
maggior numero di ettari coltivati a Ogm. Negli ultimi anni, inoltre, il 42%
delle sperimentazioni europee in campo aperto sono avvenute in Spagna [2].

La Syngenta, terza maggiore società di sementi del mondo dopo Monsanto e
Dupont, ha per obiettivo il monopolio del mercato delle sementi, affinché
tutta la produzione agricola del pianeta dipenda dalla vendita dei suoi semi
[3].

La Syngenta, è una delle principali promotrici e beneficiarie del modello
agro-alimentare corporativo e industriale oggi dominante. Insieme a un
esiguo gruppo di multinazionali essa controlla:
a) i mercati mondiali degli input agricoli (risorse utilizzate nella
produzione agricola come semi, fertilizzanti, prodotti agro-chimici ecc Š)
[4]
b) i circuiti di distribuzione e commercializzazione degli alimenti e delle
materie prime agro-alimentari
c) il mercato mondiale dei prodotti trasformati [5].

Oggi sempre più persone denunciano che:
1) il nefasto modello produttivo impostoci da decenni su scala planetaria è
uno dei principali responsabili della crisi alimentare, ecologica e
climatica in cui versa attualmente l¹umanità [5];
2) i transgenici agricoli rappresentano una nuova esasperazione di tale
modello, poiché aggravano i già pesantissimi danni sociali, culturali e
ambientali provocati dall¹agrobusiness delle multinazionali [7].

Secondo la legislazione europea, le sperimentazioni in campo di Ogm
rappresentano un passaggio intermedio indispensabile perché la Commissione
UE approvi la coltivazione commerciale di varietà transgeniche non ancora
autorizzate. Come denunciano da anni diversi organismi europei [8] il
protocollo che le società bioetch devono seguire per ottenere l¹approvazione
delle loro sementi transgeniche è disseminato di trappole e irregolarità.
Spiccano in particolare:
- i vari scandali che hanno investito l¹EFSA, Autorità europea per la
sicurezza alimentare, dimostrando come essa, organismo teoricamente
scientifico, sia in realtà al servizio dell¹industria dei transgenici [9];
- il ruolo di promozione occulta degli Ogm agricoli esercitato dalla stessa
Commissione UE [10].

A 12 anni dall¹inizio della coltivazione del mais gm in Catalogna la
comparsa di decine di casi di contaminazione genetica della produzione
biologica e convenzionale (contaminazione di lotti di sementi, di mangimi
animali e di prodotti destinati l¹alimentazione umana) hanno definitivamente
dimostrato che la presunta coesistenza tra colture convenzionali e Ogm è
totalmente impossibile, oltre che assolutamente indesiderabile [11]. La
diffusione dell¹agricoltura transgenica sul nostro territorio ha causato
l¹estinzione di almeno due varietà di mais tradizionale (³morat² e
³queixal²) e una riduzione del 95% delle coltivazioni di mais biologico tra
il 2002 e il 2008 [12].

Tutto indica inequivocabilmente che gli Ogm agricoli rendono impossibile lo
sviluppo e il consolidamento di modelli di produzione, distribuzione,
consumo e società alternativi a quello dominante, incentrati
sull¹agro-ecologia e la lotta per la sovranità alimentare dei popoli. Per
questo rifiutiamo categoricamente tanto i transgenici agricoli quanto il
modello di società tecno-industriale capitalista che li ha resi possibili e
necessari (Š necessari perché pochi soggetti molto potenti potessero
consolidare il loro dominio sulla popolazione mondiale e perfezionare le
loro strategie di business).
Per questo lanciamo un appello all¹azione diretta, affinché siano distrutte
tanto le colture transgeniche, quanto il modello sociale ad essi legato.

NOTE

[1] Per maggiori informazioni sull¹evoluzione della superficie coltivata a
Ogm in Spagna negli ultimi anni è possibile scaricare una tabella in formato
pdf dal sito web del Ministero dell¹Ambiente spagnolo (MARM):
http://www.mapa.es/agricultura/pags/semillas/estadisticas/serie_maizgm98_06.
pdf
<http://www.mapa.es/agricultura/pags/semillas/estadisticas/serie_maizgm98_06
.pdf>

[2] www.tierra.org <http://www.tierra.org/>

[3] Per raggiungere tale obiettivo la Syngenta non esita a usare i metodi
più drastici che si possano immaginare. Serva da esempio l¹aggressione
effettuata nel 2007 in Brasile da un¹impresa di sicurezza ingaggiata dalla
multinazionale ai danni di alcuni agricoltori che avevano occupato un campo
di sua proprietà. L¹aggressione ha causato la morte di un contadino del
movimento dei ³Senza terra² e il ferimento di altri 5.

[4] Nel 2006 quattro principali società di sementi (Monsanto, Dupont,
Syngenta e Groupe Limagrain) controllavano il 44% del mercato delle sementi.
Quello stesso anno Monsanto, Dupont e Syngenta dominavano il 46% del mercato
mondiale delle sementi brevettate. Montsanto, Bayer, Syngenta e
DuPont-Pioneer controllavano, inoltre, il 100% del mercato mondiale delle
sementi transgeniche: ETC Group, 2007, ³Le 10 società sementiere più
importanti del mondo ­ 2006². Disponibile all¹indirizzo:
http://www.etcgroup.org/en/node/657 <http://www.etcgroup.org/en/node/657>

[5] Tra 2007 e 2008, mentre la combinazione di crisi alimentare e
finanziaria mondiale catapultava il numero degli affamati oltre la soglia
dei 1.000 milioni, la Syngenta e le altre multinazionali agro-alimentari
incassavano profitti record: Grain, 2009. ³Le multinazionali continuano a
speculare sulla fame². Disponibile all¹indirizzo:
http://www.grain.org/seedling/?id=596
<http://www.grain.org/seedling/?id=596>

[6] GRAIN, ODG, Entrepobles, Xarxa de Consum Solidari i Veterinaris Sense
Fronteres, 2009. ³Cucinando il pianeta. Fatti, cifre e risposte sul
cambiamento climatico e il sistema alimentare globale: 6. Disponibile
all¹indirizzo: http://www.grain.org/o/?id=85 <http://www.grain.org/o/?id=85>

[7] Aguado, J; 2010; ³Los transgénicos nos expulsan del campo y de nuestros
pueblos². Disponibile all¹indirizzo:
http://www.anticapitalistas.org/node/5099
<http://www.anticapitalistas.org/node/5099> . Sul sito web della ³Plataforma
Som Lo Que Sembrem² (³Siamo ciò che seminiamo²) è disponibile un elenco dei
principali effetti degli Ogm con link a studi che certificano tali effetti
(http://www.somloquesembrem.org/index3.php?actual=7&actual2=167
<http://www.somloquesembrem.org/index3.php?actual=7&actual2=167> ).

[8] Si veda, ad esempio, l¹articolo ³La Scienza spazzatura dell¹EFSA² sul
sito web di Greenpeace:
http://www.greenpeace.org/espana/campaigns/transgenicos
<http://www.greenpeace.org/espana/campaigns/transgenicos>

[9] Servano da esempio il caso del mais Bt176 della Syngenta, autorizzato in
Europa e successivamente proibito dalla Commissione europea per dimostrati
rischi alla salute dei cittadini, o l¹eco suscitata nella stampa europea e
nazionale dallo scandalo del MON863, esploso a maggio del 2005. A questo
proposito è possibile consultare la versione del 22 maggio del quotidiano
inglese ³The Independent on Sunday² nonché quella del 24 de maggio de ³El
Mundo² (pagina 29).

[10] Amigos de la Tierra, 2008. ³Cattive amicizia: la relazione tra la
Commissione europea e l¹industria dei transgenici². Disponibile
all¹indirizzo: http://www.tierra.org/spip/spip.php?article564
<http://www.tierra.org/spip/spip.php?article564>

[11] Plataforma Transgènics Fora!, Assemblea Pagesa e Greenpeace, 2006; La
coesistenza impossibile. Disponibile all¹indirizzo:
http://www.greenpeace.org/raw/content/espana/reports/copy-of-la-imposible-co
existen.pdf
<http://www.greenpeace.org/raw/content/espana/reports/copy-of-la-imposible-c
oexisten.pdf>

[12] Binimelis, R., 2008. ³Coesistenza tra piante e coesistenza tra
agricoltori: una scelta individuale è possibile?². Journal of Agricultural
and Environmental Ethics, 21(5): 437­457.