[RSF] FW: Missione Afghanistan è Legge e Fede nella Guerra

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ciao, Dori, mi si accapona la pelle, finanziare la morte continua...senti iscriviti direttamente a forumroma inventati org, così mi eviti d'inoltrarti ogni volta, paci, pilar


From: dorianagoracci@???
Subject: Missione Afghanistan è Legge e Fede nella Guerra
Date: Wed, 4 Aug 2010 07:26:56 +0200






Il 2 luglio del 2006 scrissi un articolo sul sito Bella Ciao, fu uno degli ultimi,poco dopo quella data venni “oscurata”, diciamo…eravamo rimasti forse in due decine a Roma a protestare sotto la Camera prima e poi al Senato, c’era il Governo Amico, quello che il 2 giugno vide la Parata con il signor Bertinotti nonviolenzatuttoattaccato, mettere la stelletta Arcobalenata al bavero della giacca. Compagne Compagni…

“La discussione in Senato sul rifinanziamento della missione di guerra italiana in Afghanistan è avvenuta, tra ieri sera e questa mattina, in un’aula completamente disinteressata all’argomento. I senatori che prendevano la parola dovevano sgolarsi per sovrastare l’incessante vocio da piazza dei loro colleghi (tutti presi dagli sviluppi della crisi interna alla maggioranza) costringendo il presidente dell’aula a minacciare ogni cinque minuti la sospensione della seduta. Il tutto aggravato da uno spensierato clima da ultimo giorno di scuola (questa era l’ultima seduta prima della pausa estiva) degno delle peggiori scolaresche di adolescenti. Uno spettacolo indecoroso.”
Gli occhi me li sono stropicciati molte volte nell’arco di questi 4 anni ma lo Spettacolo non è cambiato, se non in peggio, se peggio lo vogliamo chiamare. Passa così la Legge, sul Rifinanziamento “Si del Senato ed è legge il decreto proroga e rifinanziamento delle missioni internazionali di Forze armate e polizia, anche Afghanistan. Il dl è stato convertito con il voto positivo di tutti i gruppi, con l’eccezione del voto contrario dell’Italia dei Valori. In dissenso dal gruppo, i due senatori radicali eletti nelle liste del Pd, Marco Perduca e Donatella Poretti, non hanno partecipato alla votazione.”
“Andremo a spendere, nei prossimi sei mesi, circa 65 milioni di euro al mese. Dal 2004 gli italiani uccisi sono 29. In totale i militari stranieri uccisi sono quasi 2000.”
Quelli che non stanno più al Governo, non so dove stiano oggi e quali incarichi ricoprano, non riusciranno mai a coprire la vergogna di ciò che non hanno fatto e per la quale non si sono neanche mai scusati bensì continuando a giustificare sè stessi e le missioni di Pace in Guerra. Non ho molto altro da aggiungere a quanto scrissi nel 2006, sono compulsive lettere e articoli e commenti che ho inviato nel corso di questi anni, a chiunque mi ospitasse, per denunciare il Traffico di Soldi e Armi e i Morti, coperti e benedetti dal Potere, Stato del Vaticano compreso. Tutti i virgolettati che ho scritto prima, provengono da Peacereporter, dove potete trovare abbondanza di analisi e dati, anche su questa Ultima Esibizione, passata Sotto Silenzio.
Sono pronta ad esibirli anch’io, i documenti raccolti nel corso di questi anni in Rete, le cifre delle morti dirette e indirette in queste Missioni e sopratutto la repressione e il controllo della parte più autentica di ogni essere umano che si ribella. Rimango quella che sono ed ero, Senza Fede e Senza Missione.I Giochi Mondiali continuano e uniscono ma a tutto c’è una fine come in una vecchia canzone del 1965, Eve of destruction , Barry MacGuire la cantava: a ottobre è un signore che compie 75 anni.
Anche la Guerra Infinita avrà una fine. Non ha trovato la Pace, l’hanno trovata e la troveranno solo i morti.
Doriana Goracci


SENZA FEDE-SENZA MISSIONE



di Doriana Goracci
Non credo fermamente nell’altrui autorità, sia essa politica o religiosa e non tollero essere “assistita” da una fede nell’espressione della mia libertà che mi porti a diventare soldatessa di nessun esercito, di pace o di guerra, né tantomeno un’inviata su di essa, a propagare con una missione le mie convinzioni religiose o politiche. Tanto più che non ne possiedo e ho fatto molta fatica, fin da piccola, a rendermi indipendente da coloro che dovevano convincermi del contrario.
Sono priva di cittadinanza di fronte allo schiacciamento e all’oppressione sui popoli. Mi affianco con chi lotta contro il potere, istintivamente.
Ma non sono una nomade,un’apolide, non girovago, abito in Italia, ci ho lavorato, ho una famiglia che come me è residente in questo Paese.
Ho passato una vita a sentire le storie di quanto sono cattivi gli altri (zingari nazisti comunisti terroni ladri puttane atei anarchici senzadio vandali sfaccendati stranieri) e quanto siamo onesti e buoni noi, quelli dall’altra parte, che si sono costruiti con fatica una vita dignitosa, aiutati dalla saggezza e lungimiranza politica e della chiesa.
Sono ritornata indietro di cinque anni, quando allora, malgrado totalmente coinvolta nel mio personale, mi feci convincere dagli occhi di mia figlia sedicenne a chiedere dei giorni di ferie per andare a Genova.
Conobbi persone di ogni età e nazionalità, sigle che non avevo mai sentito se non per caso, fui travolta dalla ribellione al potere del G8.
Vidi, senza andare in luoghi di guerra, una città militarizzata, i check point, le zone rosse,gli eserciti, le armi, la violenza, la paura instillata nei cittadini fino ad indurli ad abbandonare qualsiasi attività, addirittura la loro quotidiana vita nella città stessa, tranne quelli che non avevano o non volevano avere i mezzi per andarsene.
Ho “visto” in quei giorni, ho vissuto pienamente, con gioia e dolore, l’esperienza di una piccola rivoluzione.
Me l’ero cercata, così mi dissero al ritorno: forse inconsapevolmente, ma era vero.
Con molta ostinazione ho cominciato a praticare strade prima a me sconosciute: il movimento, il partito, la testimonianza fatta in prima persona, la ricerca della controinformazione, la sua diffusione.Poi le Donne in Nero.Poi le donne.
Scrivo questi pensieri perché oggi come allora, come quel luglio del 2001, mi ritrovo non a scegliere da che parte stare, il treno per Genova lo presi comunque, ma con chi continuare il percorso.
Mi rivolgo alle tante e ai tanti che ho conosciuto in questi anni, a quelli che hanno condiviso le strade con me, a quelli che non conosco perchè distanti.
La notte dell’attacco americano in Afghanistan, stavo con le Donne in Nero di Roma davanti all’ambasciata americana dove ci eravamo dati tutti appuntamento.
Ci buttammo a terra a formare una scritta umana (poteva essere pace o no war non ricordo), si fece musica, si attendeva,poi andammo a dormire. Una notte brevissima: attaccarono all’alba.
Francamente non so come vivevano le donne afghane o irachene prima di questa data, se non per quello che lessi dopo, come potevano giocare i loro figli, come potevano campare quei popoli. So che sono morti in tanti, sono saltati sulle mine, sono stati bombardati,giustiziati, massacrati, torturati, oppressi.Peggio, assai peggio comunque, oggi rispetto al loro ieri.
So che noi non siamo entrati in guerra con nessuno e la guerra è quella della memoria dei miei genitori, so che noi siamo in missione, so che noi abbiamo fede.
Ma io non sono una donna di fede e non sono una missionaria. Il giro di boa è per me iniziato da tempo.Le parole non bastano a rendere la tristezza di questi momenti, in cui vedo vacillare non solo la speranza nella pace e nel buonsenso, ma le relazioni di affetto e stima che mi hanno legata a tante/i.
Lo dico con pacatezza e misura: come si può scordare di essere state contro le missioni umanitarie, contro le guerre di religione, contro le logiche del potere, contro la belva insaziabile del dio danaro, come si può chiedere di aspettare, di trovare un buon compromesso, di tacere, di non sciupare un mondo occidentabile sostenibile che sostenga quello orientale, magari anche del terzo mondo, con la fede, la speranza e la carità, in chi?
Il 17 luglio sarò a Roma a chiedere che non sia votata questa ennesima vergogna: a sostenere chi ha già detto no.
Non credo ci sia da interpretare molto in quello che ho scritto e grazie per aver letto fin quì.
Senza fede-senza missione, continuo a tentare, con tutti i miei limiti.


Brutta cosa la guerra!






http://www.reset-italia.net/2010/08/03/missione-afghanistan-e-legge-e-fede-nella-guerra/