Auteur: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO Date: À: autorgstudbo Sujet: [autorgstudbo] Due Agosto: Liberi dalla paura,
contro ogni revisionismo
-------- Messaggio originale --------
Oggetto: Due Agosto: Liberi dalla paura, contro ogni revisionismo |adesioni
Data: Tue, 27 Jul 2010 08:00:23 +0200
Mittente: liberidallapaura <liberidallapaura@???>
LIBERI DALLA PAURA, CONTRO OGNI REVISIONISMO
Sono passati trent’anni dalla strage neofascista del 2 agosto 1980. La
bomba che esplose nella sala d’aspetto della Stazione di Bologna costò
la vita a 85 persone. Da allora si sono susseguiti depistaggi e
menzogne di Stato, volte a coprire e proteggere i mandanti della
strage, così come è avvenuto e avviene per tutte le quattordici stragi
che hanno insanguinato il paese negli ultimi decenni. Ancora oggi non
abbiamo verità e giustizia.
Quest’anno che la pista palestinese ha mostrato tutta la sua
illogicità storica, che si è dissipato il polverone intorno a
immaginate o presunte presenze a Bologna di questo o quel bombarolo
famoso, i professionisti del depistaggio mediatico hanno cercato
vanamente di imbastire l’ennesima «pista internazionale» con
ipotetiche «rivelazioni» della Commissione Mitrokhin e carte
provenienti dall’altro versante della cortina di ferro.
Il 1980 fu anche l’anno in cui il DC9 Itavia decollato da Bologna e
diretto a Palermo fu abbattuto da un missile Nato. Ottantuno vittime,
un’altra cicatrice ancora aperta.
Anche in questo caso il Re è nudo, il missile mirava a colpire un
velivolo libico su cui viaggiava Muammar Gheddafi nascondendosi nel
tracciato radar dell'aereo civile. Anche in questo caso un omicidio di
massa viene mistificato in una nuvola di falsità e ipotesi fantasiose,
dal cedimento strutturale alla bomba nascosta nel wc. Furono suicidati
gli anelli deboli della catena della disinformazione, incendiati
archivi, i tracciati radar sparirono.
La lezione è vecchia: non si governano corpi e vite meglio che con i
dispositivi della paura, e l’omicidio è uno di questi. L’ultimo
decennio si è aperto con la mattanza messa in atto dalle polizie
contro l’insorgenza di Genova e l’assassinio di Carlo Giuliani. Pur
faticosamente, nelle aule di giustizia stanno emergendo le
responsabilità delle alte sfere della forza pubblica. Tutti uomini che
però, anche a seguito di condanne in appello, mantengono impunemente
cariche di prestigio: una campagna lanciata in questi giorni ne chiede
giustamente la rimozione.
Molti altri casi, negli ultimi dieci anni, ci parlano di supposti
tutori dell’ordine che compiono omicidi, sevizie, torture, abusi
sessuali, per strada come nelle prigioni e nei Cie, o che si rendono
responsabili della morte in mare di chi cercava di raggiungere le
frontiere meridionali della Fortezza Europa nella disperata ricerca di
un futuro o una speranza. Spesso, troppo spesso, i responsabili sono
non solo impuniti ma neppure indagati.
Proprio le tante violenze e bugie di Stato ci consegnano oggi un paese
impaurito, corrotto, ipocrita, perbenista, razzista, sull’orlo ormai
di uno sfacelo civile senza ritorno. Se i governanti in Italia non
sono mai stati ispirati da un’etica della verità, oggi prevale solo un
clima di autoritarismo, sopraffazione, menzogne e paura.
Tuttavia la paura non è l’unica passione che tiene donne e uomini
insieme. È un paradigma a cui è possibile e necessario opporsi
immaginando, praticando e difendendo spazi di libertà, di solidarietà,
di creatività antigerarchica, di autorganizzazione.
Ma anche attraverso la memoria intesa come percorso collettivo,
pratica concreta di lotta ed antidoto per quanto succede oggi. Non
come cerimonia.
Parteciperemo e invitiamo a partecipare al corteo che lunedì 2 agosto
raggiungerà la Stazione di Bologna con uno spezzone che denunci e
smascheri ogni manipolazione revisionista della memoria e rilanci la
necessità e l’urgenza di una società altra, libera da paura e terrore.
Un mondo diverso, migliore e possibile se lo desideriamo e costruiamo
insieme. Da oggi.