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Comunicato stampa sull'arresto di due lavoratori immigrati ambulanti a
Marina di Massa
Nella serata di giovedì 22 luglio una pattuglia di agenti della
Guardia di Finanza ha fermato un lavoratore ambulante immigrato e lo
ha aggredito. A questa aggressione hanno assistito diverse persone tra
cui un altro lavoratore immigrato che ha protestato contro il
pestaggio e per questa ragione è stato a sua volta fermato. Per il
momento le persone che hanno assistito all'aggressione non hanno
ancora trovato il coraggio di denunciarla, sebbene abbiano raccontato
i fatti ed espresso la loro indignazione. I due lavoratori sono stati
processati e condannati per direttissima venerdì mattina.
Questa aggressione non è un episodio isolato e si colloca dentro un
contesto di crescente repressione nei confronti dei lavoratori
immigrati. In queste settimane si sono ripetuti diversi episodi
repressivi con arresti, pestaggi, persecuzioni di vario genere...
Si parla addirittura di una aggressione verso una giovane africana
(che sarebbe avvenuta all'interno della stessa Questura di Massa) a
seguito della quale la ragazza ha perso il latte.
Qualche settimana fa un lavoratore è stato arrestato e sequestrato per
giorni e giorni senza che nessuno sapesse dove si trovava. Gli stessi
Carabinieri di Massa che lo avevano fermato negavano l'arresto. E
qualche giorno fa c'è stata una colluttazione tra un lavoratore
immigrato ambulante e la Polizia Municipale di Pietrasanta.
Ma di episodi di questo tipo, piccoli e grandi, se ne potrebbero fare
a decine.
La situazione diventa ogni giorno sempre più insostenibile. La crisi
economica riduce il reddito di tutti i lavoratori e anche di quelli
immigrati e ambulanti. Ma lo Stato, invece di tenere conto di questa
situazione, come sostiene di voler fare, perseguita gli immigrati
cercando di suscitare contro di loro l'ostilità degli altri lavoratori
e dei cittadini.
Di fronte a questi episodi di violenza e di persecuzione degli
immigrati non dobbiamo voltarci dall'altra parte, ma esprimere con
forza la nostra indignazione; dobbiamo impedire che le aggressioni
delle “forze dell'ordine” avvengano nella completa indifferenza ed
impunità.
La prima risposta che possiamo e dobbiamo dare è quella della
solidarietà. Non solo una solidarietà umana, ma anzitutto una
solidarietà sociale tra lavoratori immigrati e italiani che possa
trasformarsi in unità di resistenza e di lotta.
Massa, 24 luglio 2010
COORDINAMENTO MIGRANTI TOSCANA DEL NORD
ASSEMBLEANTIFASCISTANTIRAZZISTA
PRIMOMAGGIO. Foglio per il collegamento tra lavoratori, precari,
disoccupati