Re: [cm-Roma] basta flussi di coscenza ci vogliono i bastoni

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*Potrebbe essere una CM calda quella del 30 luglio, ora non si può esitare.*


Regione, 'pasticcio' commissioni
un immobiliarista all'Ambiente

Il 'palazzinaro' Roberto Carlino all'Ambiente e la 'pupilla' del premier
Berlusconi, Veronica Cappellaro, alla Cultura
di CHIARA RIGHETTI

L'ultima "frittata" di Renata Polverini si chiama Roberto Carlino. Sì,
proprio l'immobiliarista di provata fede Udc, eletto alla Pisana nel
listino. Quello che ogni giorno, dai microfoni di tutte le radio locali,
assicura: "Non vendo sogni, ma solide realtà". E che ieri ha realizzato
il suo sogno: è stato eletto alla guida della commissione regionale
Ambiente. Una frittata annunciata, frutto di settimane di trattative, ma
che ha suscitato comunque un vespaio di polemiche. "Più che di
"commissione" si dovrebbe parlare di "commistione" - affonda l'Idv
Stefano Pedica - Dopo gli avvocati dei mafiosi all'antimafia e le veline
alle pari opportunità, ora abbiamo un palazzinaro a salvaguardia
dell'ambiente". E se il capogruppo centrista Carducci getta acqua sul
fuoco, assicurando che "Carlino è stato scelto perché serio e
competente", Bonelli (Verdi) e Fabio Nobile (Fds) denunciano un
conflitto di interessi "grande comune una casa". Mentre l'ex assessore
di Sel Filiberto Zaratti afferma: "È una scelta che non sorprende, in
linea con la loro idea di ambiente".

Ma fra le 48 poltrone assegnate ieri in Consiglio regionale (16
presidenti di commissione, 32 vicepresidenti) c'è un posto d'onore anche
per la giovanissima protetta del premier: la 29enne Veronica Cappellaro.
Nel suo curriculum politico l'unica esperienza di spicco è quella da
consigliere nel secondo municipio (Parioli). Poi una candidatura, ma
agli ultimi posti, alle politiche del 2008. A ripescarla quest'anno è
stato lo stesso Berlusconi, che si è imposto per collocarla nel listino
bloccato a danno dell'altra protetta eccellente, Fabiana Santini. L'ex
segretaria di Scajola si è poi rifatta con un assessorato, poco male per
Veronica di cui gli amici di partito raccontano che cercasse più che
altro "un lavoro poco impegnativo, dato che ho due bambini".

L'intero quadro delle commissioni permanenti si è composto senza grosse
sorprese. Sono sette quelle assegnate al Pdl, che piazza il capogruppo
Fiorito al Bilancio, cinque alla lista Polverini. Che ha rispolverato
una "fuoriuscita" della giunta Marrazzo, Alessandra Mandarelli, per
assegnarle la poltrona più importante: la Sanità. Mentre Olimpia Tarzia,
dopo essersi più volte - ma invano - candidata per un posto in giunta
regionale guiderà la commissione Scuola. Alla voce compensazioni non
stupisce l'elezione di Francesco Battistoni all'Agricoltura: gli era
stata promessa quando ha lasciato, dopo neanche due mesi e senza una
lamentela, l'assessorato omonimo per far spazio all'Udc. Ha rifiutato
invece contentini l'altro defenestrato, il reatino Cicchetti.
I centristi, dopo il rimpasto-lampo, hanno ridimensionato le loro
pretese: al fianco di Carlino c'è solo lo "Sbardella junior" agli Affari
costituzionali e statutari. La Destra di Storace ha invece messo il
cappello su un'unica poltrona, ma strategica: l'Urbanistica, che sarà
guidata da Buonasorte, in utile tandem con l'assessore alla Casa Buontempo.

Sulla commissione assegnata per statuto all'opposizione, quella sul
pluralismo dell'informazione, i Radicali - che avevano candidato
Rossodivita - denunciano "l'inciucio" Pd-Idv-Pdl che ha portato
all'elezione del democratico Scalia. E il malumore interno
all'opposizione somiglia a una spaccatura vera e propria. Da un lato ci
sono Pd e Idv. Dall'altro Sel, lista Bonino-Pannella, Fds, Verdi,
Socialisti e Lista civica. Che, vista "l'incomprensibile scelta" dei
partiti maggiori di "stabilire un rapporto collaborativo con la
maggioranza Polverini", si dicono pronti "a farsi carico del compito di
fare opposizione in questa Regione".