Re: [Forumlucca] FFSS sempre più democratiche

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Autore: Aldo Zanchetta
Data:  
To: forumlucca
Oggetto: Re: [Forumlucca] FFSS sempre più democratiche
avanza, avanza, col passo del gambero


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From: "marcantonio lunardi" <news@???>
To: <forumlucca@???>
Sent: Saturday, July 17, 2010 6:13 PM
Subject: Re: [Forumlucca] FFSS sempre più democratiche


che nausea ... in questo paese ormai stiamo toccando il fondo :-(

l'articolo mi ha ricordato questa foto con la spiaggia riservata alle
sole persone di razza bianca ... da noi ci sono i bagni a 35 euro a
persona oppure la spiaggia libera spesso senza servizi essenziali ...
la civiltà avanza?





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Il giorno 17/lug/10, alle ore 17:53, Aldo Zanchetta ha scritto:

> Le FS e la rinascita della disuguaglianza come valore
>
> di Aldo Giannuli - 15/07/2010
>
> I giornali del 23 febbraio hanno dato una notizia apparentemente un
> po' frivola: le Fs abbandonano il sistema di prima e seconda classe,
> per offrire un servizio differenziato su quattro fasce con diversi
> livelli di servizio e di prezzo.Il livello top prevede poltrone in
> pelle, maggiore disponibilità di spazio e maggiori servizi di rete.
> Prevista anche una carrozza-silenzio dove è proibito l'uso del
> telefonino e le conversazioni non devono superare un certo tono di
> voce. Bello no?
>
> Sicuramente non nuovo. Inizialmente il trasporto ferroviario era
> diviso in quattro classi: la prima con sedili più accoglienti, la
> seconda più modesta ma decente, la terza con sedili in legno e la
> quarta con posti ricavati nei ritagli dei vagoni merci. La quarta
> scomparve già negli anni trenta. La terza venne abolita nel 1956 e
> fu una conquista. Perchè era passata (guarda un po'!) l'idea che il
> trasporto è un servizio pubblico che deve offrire a tutti la
> possibilità di viaggiare (poco importa se per lavoro, bisogno
> personale o per piacere) in condizioni accettabili.
> Ed i differenziali fra il prezzo del biglietto ed il livello del
> servizio offerto, dovevano essere coperti dallo Stato, perchè,
> all'epoca, era sottinteso che lo Stato avesse il compito di
> redistribuire la ricchezza attraverso la leva fiscale.
> E questo riguardava tutto, dai trasporti, alla scuola, alla sanità.
> Nel 1979 (se ben ricordo) Gianni Agnelli venne colpito da ischemia
> cardiaca e immediatamente ricoverato, ma non in una clinica privata,
> bensì all'ospedale pubblico delle Molinette e nell'altro letto
> della stanza era ricoverato un operaio Fiat. Questo non certo
> perchè l'Avvocato non potesse permettersi la più costosa clinica
> privata, ma perchè le Molinette offrivano il top dal punto di vista
> della competenza professionale e delle attrezzature a disposizione.
> E fu un bel segno di civiltà.
> Poi è venuta l'era del mercato come unico criterio sano di
> regolazione della vita sociale. E, con esso, il delirio di
> retribuzioni stellarmente distanti: i super guadagni di una classe
> ristrettissima di finanzieri e manager e i salari sempre più bassi e
> precari. E con questo la diversa disponibilità di spesa e lo
> sviluppo impetuoso di un vasto settore che lavora sul lusso:
> gioielli, abiti supergriffati, auto da nababbi, alberghi in stile
> Dubai ecc. Un settore che non teme la crisi e la caduta dei consumi,
> a quanto pare, o, per lo meno, teme queste cose meno degli altri.
> Certo, qualcuno potrà dire che non si vede perchè gli smeraldi
> debbano costare poco ed essere alla portata di tutte le tasche: se
> uno vuole gli smeraldi che li paghi per quel che valgono.
> Ma il punto non è questo: quando si cominciano a vendere troppi
> smeraldi ed a prezzi troppo alti anche per i preziosi (perchè magari
> il gioiello è griffato dal super gioielliere di Parigi) significa
> solo che le differenze di classe si sono accentuare, divaricate,
> esasperate. E per ogni smeraldo venduto a quel prezzo ci sono trenta
> giovani pagati 400 euro al mese per stare in un call center dieci
> ore al giorno o cento senegalesi che raccolgono pomodori in
> condizioni di schiavitù.
> Il lusso è sopportabile solo entro certi limiti, dopo diventa uno
> schiaffo in faccia che non può restare impunito.
> Si, perchè il punto è il significato simbolico di tutto questo: la
> ricchezza individuale non è più il prodotto di una qualche logica
> economica, ma è un giudizio di valore su ogni uomo in base al suo
> reddito e sancisce la naturalità delle gerarchie sociali.
> Mi sapete spiegare in base a quale criterio economico il signor
> Cimoli -all'epoca amministratore dell'Alitalia in fallimento -
> riceveva un compenso sei volte superiore a quello del signor
> Spinetta, amministratore delegato della Air France, che era in tale
> salute economica che stava per comprarsi l'Alitalia?
> Ci dicono che certi stipendi sono il prezzo che dobbiamo pagare per
> evitare che la concorrenza straniera ci porti via i manager più
> bravi. Ma voi siete sicuri che la società "Carrette Nicaraguensi"
> sia disposta a prendersi uno come Cimoli?
> Ed anche quando il manager è effettivamente bravo, come Marchionne,
> che senso ha una retribuzione di decine di milioni di euro all'anno?
> Si badi, non come percentuale sugli utili, ma come retribuzione fissa.
> O vogliamo parlare dei guadagni dei finanzieri come quelli di Wall
> Street? O dei rentier che ingoiano guadagni spaventosi solo per il
> fatto di possedere mazzi di azioni di alcune imprese multinazionali?
> Il punto è che la diseguaglianza, inizialmente proposta
> surrettiziamente come conseguenza forse spiacevole, ma inevitabile
> della selezione meritocratica del mercato, si rovescia poi in un
> valore auspicabile in sè, per il quale gli uomini naturalmente si
> dividono in classi, devono essere divisi fra ricchi e potenti e
> poveri ed ininfluenti, perchè sarebbe contro natura il contrario. Ed
> il lusso diventa l'evidenza simbolica di questa gerarchia sociale.
> Tornando al caso delle Ferrovie, c'è un aspetto che tradisce questa
> impostazione tutta ideologica: le carrozze del silenzio. In effetti
> sta diventando una impresa leggere un giornale in pace su un treno
> come su un tram, in particolare dopo la generalizzazione dei
> cellulari; dunque garantire una soglia di rumore di fondo
> accettabile in qualsiasi mezzo pubblico è sicuramente auspicabile. A
> bordo di treni tecnologicamente avanzati come i Frecciarossa non ci
> vorrebbe nulla a dotare ogni posto di un sensore che segnali al
> passeggero quando supera il livello di voce permesso o la sua
> suoneria disturbi. Al di sopra di una certa soglia, o in caso di
> disturbo insistito, il sensore invierebbe un messaggio al personale
> di bordo che potrebbe multare il disturbatore. E questo in qualsiasi
> carrozza, a garanzia del diritto di ciascuno di non essere
> disturbato. Invece no: il diritto diventa un privilegio che si paga,
> così i signori possono restare fra loro e i "cafoni" viaggiano
> separati.
> Ma questo, dice l'amministratore delegato della Fs, Moretti, non
> deve far pensare al ritorno al sistema a tre o quattro classi come
> un tempo. Per carità! Sarebbe una cosa troppo classista. appunto. Si
> tratta solo di diversi livelli di servizio cui corrispondono diversi
> livelli di prezzo, tutto qui. Tutto diverso!
> Che poi un simile capolavoro sia opera di uno come Moretti che, in
> passato, è stato dirigente della Cgil, induce ad amare riflessioni
> sulla qualità umana di chi abbiamo allevato negli apparati
> funzionariali del sindacato e della sinistra.
> E con questa gente voi volete battere la destra di Berlusconi?
> Tante altre notizie su http://www.ariannaeditrice.it/
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