I Clinton comprano un castello. Ma la politica rende ricchi?
di Marcello Foa - 12/07/2010
Fonte: il giornale [scheda fonte]
Ricordate Hillary Clinton? Fino a poche settimane fa piangeva miseria, 
supplicando i suoi simpatizzanti di aiutarla a ripianare i debiti, al punto 
da "mettere all'asta suo marito".
Poveretti i Clinton, progressisti, teneri, altruisti e generosi. Tanto 
generosi, con loro stessi. Oggi, sulle agenzie è apparsa la notizia che la 
coppia ha comprato un castello da 11 milioni di dollari, a Bedford Hill, in 
un quartiere abitato da straricchi e strafamosi. Veniamo a sapere che  "la 
proprietà, battezzata Clover Hill Farm, si trova in fondo ad una lunga 
strada bianca privata"; inoltre ha "un look rustico con le travi a vista, ha 
solo 10 anni di età, e possiede tutte le comodità possibili ed immaginabili, 
tra cui una piscina riscaldata, una taverna con bar, due casette per gli 
ospiti, uno studio per artista e una stalla per un cavallo".
Sono molto lieto per i Clinton e continuo a ritenere che la vita privata sia 
privata anche per i politici; però qualcosa non torna.
Hillary è in politica da molti anni e i suoi stipendi da senatrice non sono 
certo stratosferici, Bill è un eccellente conferenziere e guadagna senz'altro 
bene, considerati i compensi americani. In una prima versione del post avevo 
scritto che è improbabile che possa essere ricco quanto i magnati di Wall 
Street. Un lettore, Gianni, mi ha subito smentito: il reddito di Bill è di 
10 milioni l'anno.
Ne prendo atto e mi scuso per l'imprecisione.
Restano alcune questioni di fondo. Se sono così ricchi, perché devono 
chiedere ai propri sostenitori di ripianare il loro debito? A maggio 
mancavano 700 mila dollari, non potevano metterli di tasca loro?
Come ho scritto altre volte, il vero tarlo della democrazia americana è 
rappresentato da un sistema di lobbyng che finisce di fatto, per legalizzare 
la corruzione. Soprattutto per chi , come i Clinton, è ancorato all'establishment.
Da qui un sospetto: compensi per 10 milioni di dollari come conferenziere 
sono normali e meritati o riflettono un debito di gratitudine di un certo 
mondo industriale e finanziario, che, grazie alle leggi di Clinton, ha 
potuto avviare i favolosi (per le banche d'affari di Wall Street) anni 
Novanta, che ci hanno portato alla crisi del 2007/08, provocata dall'abolizione 
del Grall Steagal act, voluta proprio dall'Amministrazione Clinton?
Detta fuori dai denti: l'amministrazione fu definita dal giornalista 
investigativo Greg Palast "the best democracy money can buy", "la miglior 
democrazia che il denaro possa comprare", il quale in un celebre libro 
dimostrò come e perché.
Sorge un dubbio: ma è giusto che la politica renda ricchi? Chissà forse in 
America sono più realistici o forse, per una volta, più furbi degli 
italiani.
