*** Altra Cosenza? Parliamone! - Assemblea cittadina di fine
ciclo
Prima le navi dei veleni, poi i pogrom di Rosarno. Infine, tra cori di
giubilo ed "eroi di carta", le truppe sabaude di Maroni sono calate a
simulare la tradizionale "caccia alla 'ndrangheta", che fa tanto
struscio nell'entroterra, disgrega e moltiplica le famiglie, ma
soprattutto santifica gli immanenti potentati politico-massonici.
Annus horribilis per la Calabria. E a Cosenza?
Le lobby del cemento ingrassano, i malandrini spacciano, le casalinghe
telefonano al "Graffiatore", Perugini non s'è ancora insediato ma già
prepara la campagna elettorale insieme a Franco "chiamolacelere"
Ambrogio.
Gruppi di romantici ribelli sopravvivono nelle enclavi più o meno
rosse, nella speranza di un terremoto sociopolitico che ormai appare
improbabile persino nelle più rosee previsioni del signor Permesso
dell'ex edicola alla fontana di Giugno.
Comunque la sovversione non latita. Nonostante tutto, infatti, negli
ultimi dodici mesi questi nuclei irriducibili non hanno rinunciato ad
insidiare le locali cricche, molestando le alte sfere delinquenziali
del PD calabro, liberando spazi, denunciando magagne, rivendicando
diritti, praticando solidarietà concreta nei confronti dei più deboli.
Basti pensare a quanto accaduto in consiglio comunale, invaso diverse
volte in un anno da decine di cittadini per differenti ragioni. Si va
dalle questioni ambientali alla difesa degli spazi comuni, dalle lotte
per la dignità dei rom alle occupazioni di case, senza dimenticare le
manifestazioni per il diritto al reddito dei dipendenti delle
cooperative.
Tutta acqua che scorre impetuosa e fugge via senza lasciare traccia,
nella fiumara quasi secca dei movimenti sociali cittadini. Pare che
tutti infatti abbiano rinunciato a costruire un orizzonte di Altra
comunità locale, afflitti da personalismi, cannibalismi, ... ismi,
..ismi. Così è naufragata l'ipotesi di fare rete nel F.O.R.A.
Nessun rimpianto. I loghi sono fatti per morire. E in questo fluttuare
di cipressi, quando i guai arrivano, ognuno li accoglie nel proprio
convento, serrando porte e saracinesche, "ché il nemico è sempre
l'altro, mai io stesso".
Intanto Franco "chiamolacelere" Ambrogio minaccia di sgomberare l'area
dei capannoni occupati/liberati in nome delle funzioni strategiche
della creatività (?), mentre Enza "vimandoingalera" Bruno Bossio
ritorna impetuosa sulla scena politica cittadina. Si formano cartelli
elettorali per le comunali. C'è chi cerca scampo nel Premio Sila e chi
si rifugia dal vescovo, chi gongola per il ritorno strabico di un
Mancini sindaco e chi mette in fila dieci o dodici famiglione rintanate
nelle zone più ombrose della città per vedere se si riesce a "trasa aru
Cumune". E Orlandino Greco, uno dei candidati più acclamati alla guida
di Cosenza, finisce di aprire una megadiscarica dietro lo stadio San
Vito. Insomma, c'è poco da stare allegri. Ci sarebbe molto da
discutere. Le case vengono sgomberate di pomeriggio da 200 poliziotti
in pieno centro. Nuovi fogli di via piovono sui rom. La digos cosentina
continua a collezionare figuracce in tribunale però persiste nel
riempire cartoni di denunce ai danni degli attivisti.
Le comunità ribelli cosentine, i media indipendenti, le associazioni,
gli spazi sociali, potrebbero dar vita ad un'assemblea nel piazzale dei
capannoni liberati/occupati, per discutere sull'annata che si chiude,
prima che Cosenza si svuoti. Per ragionare sull'autunno prossimo.
Mercoledì 14 luglio, area dei capannoni occupati/liberati viale
Mancini/Popilia, ore 18, assemblea cittadina dei movimenti di critica
all'esistente. Tutti possono partecipare sereni e tranquilli. Non
si vuole costruire niente di stabile.
alcune Individualità/molte Bestialità
*** Il vicesindaco F. Ambrogio intervistato sull’auditorium
Il giornalista Massimo Clausi intervista il vicesindaco Franco
Ambrogio, altrimenti conosciuto come ‘l’appaltatutto’, sul futuro
dell’area e sulla progettazione e costruzione del grande auditorium. Per leggere
l’intervista.
*** L'organizzazione del Forum Regionale Ambientale prosegue.
Il Forum si terrà Sabato 17 e Domenica 18 Luglio a Rossano. Restano da
superare alcuni problemi logistici e da organizzare alcune iniziative
che ruoteranno "intorno" al forum. Abbiamo posti campeggio a volontà, e
stiamo predisponendo dei posti per chi non intende andare in tenda.
Sarà un'occasione per parlare d'ambiente ma anche per socializzare.
Chiediamo a tutti di iniziare ad organizzarsi e cominciare a mandare
adesioni sicure, soprattutto per chi intende fermarsi per la notte.
PER ADESIONI E RICHIESTE: forumrossano@??? / 3341557744
(Flavio)
sito di riferimento
www.difendiamolacalabria.org
DIRETTA WEB-RADIO DEL FORUM su
www.transizionedifase.org
BOZZA DI PROGRAMMA
Sabato 17 Luglio
ore 10:00 _ Registrazione partecipanti
Spiazzale dietro Castello Sant'Angelo
ore 11:00 _ Presentazione Lavori del Forum
Da pianificare
ore 12:00 _ Inizio lavori Gruppi Tematici
Spiazzale dietro Castello Sant'Angelo / Viale mediterraneo
ore 13:30 _ Pausa pranzo
All'aperto
ore 16:00 _ Ripresa lavori gruppi tematici
Spiazzale dietro Castello Sant'Angelo / Viale mediterraneo
ore 19:30 _ Fine lavori
ore 20:30 _ Rinfresco
ore 23:30 _ Momento Ricreativo
Anfiteatro
Domenica 18 Luglio
ore 9:00 _ Commissione organizzativa
Spiazzale dietro Castello Sant'Angelo / Viale mediterraneo
ore 11:00 _ Assemblea Plenaria
Spiazzale dietro la torre di Sant'Angelo / Anfiteatro
ore 13:30 _ Pausa pranzo
All'aperto
ore 15:30 _ Discussione finale ed approvazione lavori
Spiazzale dietro Castello Sant'Angelo / Viale mediterraneo
*** 20 LUGLIO A CATANZARO,PROCESSO DI APPELLO AL SUD RIBELLE “SIAMO
TUTTE/I IMPUTATE/I, CARLO GIULIANI E’ TUTTE/I NOI”
Dopo 8 anni il processo al Sud Ribelle si avvicina alla conclusione. Il
20 luglio, 9° anniversario dell’assassinio di Carlo Giuliani e data
simbolo delle giornate di Genova, la Corte di Assise d’Appello di
Catanzaro si pronuncerà sulla decisione della Corte di Assise di Cosenza
che ha assolti i 13 compagni/e , mandando in frantumi il forcaiolo
teorema Fiordalisi.
Nel rituale questurino-giudiziario , sotto accusa sono sempre le idee e
i propugnatori dell’uguaglianza e della giustizia sociale, che la
piazza di
Genova chiedeva unanimemente.
Genova ha segnato il movimento con la morte impunita e archiviata di
Carlo Giuliani ;con le pesanti condanne inflitte alle/i compagne/i
condannati sdoganando i reati fascisti di “devastazione e saccheggio”.
E il 20 luglio a Catanzaro pende il rischio che la Corte di Assise
d’Appello possa accogliere il ricorso della Procura di
Cosenza,riportando il processo all'anno zero.
Il processo al Sud ribelle, è bene ricordarlo, è uno dei due filoni
d'inchiesta aperti da Genova, che ha tentato di raccontare in chiave
criminale quella informale aggregazione autonoma.. Mentre i veri
criminali hanno assassinato Carlo e assassinano giorno dopo giorno la
libertà di pensare e dissentire, di agire e di esistere .
Il 20 luglio 2010 a Catanzaro, a Genova e dovunque, dobbiamo essere più
che mai presenti in piazza per non dimenticare e per non lasciare che
siano i giudici a scrivere la storia e a legittimare la repressione
delle idee e delle azioni. . Facciamo sentire a tutte/i che il
processo a carico del
Sud Ribelle non coinvolge solo 13 compagne/i, bensì l’intero movimento
che protestò da tutta Italia a Genova nel luglio 2001!
Il 20 luglio 2010 a Catanzaro è necessario più che mai assumersi questa
responsabilità collettiva , partecipando con delegazioni nazionali al
presidio davanti al Tribunale.
Martedì 20 luglio PRESIDIO davanti il tribunale di Catanzaro dalle
ore 9.
coordinamento liberi tutti
*** For the attention of Mister Mel Gibson
Il castello è del popolo sanlorenzano - Lettera aperta a Mister
Gibson
Caro Mister Gibson, le volevo rendere noto che la stragrande
maggioranza della comunità di San Lorenzo del Vallo è contraria alla
vendita del castello. Nessun fatto personale. Il castello non deve
essere venduto né a lei né a nessun altro.
La scelta di vendere il castello è una proposta unilaterale del sindaco
Luciano Marranghello, quale conseguenza del suo fallimento politico,
economico, culturale, sociale e direi anche personale. Ha indebitato il
Comune ed ora, quale rivalsa economica e politica, cerca lo “scoop” con
la vendita del castello. Il sindaco Marranghello ha già venduto il
campo sportivo, il mattatoio ed i terreni comunali, ha sperperato il
danaro pubblico con feste e festicciole, ha denunciato i cittadini
(perdendo tutti i processi), ha rimosso e riammesso dipendenti e
funzionari comunali, ha ridotto le strade del Comune come un colabrodo
(vi sono buche che vi entra dentro anche un bambino), ha distrutto la
cultura (non ha riaperto la biblioteca, ha sgomberato la sede
dell’Associazione “Il Castello”, ecc.), vuole impiantare un
inceneritore nella zona agricola di Fedula (Frazione di San Lorenzo del
Vallo).
Mister Gibson lei deve sapere che il Castello di San Lorenzo del Vallo
non ha alcun giardino. È vero che è situato in una zona paesaggistica,
tra il Monte Pollino, il Mar Jonio, il Mar Tirreno e la Piana di Sibari
ma è altrettanto vero che il nostro territorio è quotidianamente
bombardato da: ferriti di zinco seppelliti sottoterra (Cassano Jonio,
Cerchiara di Calabria), navi dei veleni (Mar Tirreno),
elettromagnetismo (15 antenne solo nel circondario di San Lorenzo del
Vallo), polveri che cadono dal cielo provenienti dal sansificio di
Tarsia, diossina disseminata dappertutto causata da un incendio in una
fabbrica di gomme, discariche abusive e spazzatura varia. L’antenna per
telefonia mobile ubicata al cimitero, in particolare, per molti anni ha
fatto saltare la meccanica degli spremitoi elettrici (altro che fare
colazione con il latte appena munto dalle vacche).
Caro Mister Gibson, i movimenti sociali e culturali di cui mi onoro di
essere stato il coordinatore, hanno portato avanti lotte e battaglie
per valorizzare il Castello e per rivendicare che lo stesso non deve
essere venduto a nessuna condizione. Il Castello rappresenta la nostra
storia, le nostre radici. I potenti del tempo (1600-1700), gli
Alarcon-Mendoza-Della Valle che utilizzarono il Castello per la loro
residenza, ebbero comportamenti da despota. Pensi Mister Gibson che se
un cittadino di San Lorenzo si permetteva di tagliare la legna nella
proprietà dei potenti veniva arrestato e rinchiuso nelle prigioni
ricavate al pianterreno del Castello. Il rilascio del prigioniero
avveniva solo se la propria moglie si concedeva al potente di turno.
Oggi qualcuno ha recepito i loro insegnamenti e attraverso metodologie
e tematiche diverse, si comporta allo stesso modo.
Il Castello deve essere valorizzato in funzione della riscoperta
culturale e sociale della libertà quale luogo di dibattito, spazio di
discussione e aggregazione sociale. Dunque, il Castello è del popolo e
del popolo deve rimanere ad ogni costo.
Caro Mister Gibson qui siamo tutti arrabbiati; infatti, in paese si
dice che si sta preparando una manifestazione di protesta che dovrà
coinvolgere tutta la gente della Calabria poiché il Bene Culturale in
questione è stato dichiarato Monumento Nazionale e quindi è interesse
di tutti che il Castello resti di proprietà pubblica e non privata.
Ecco Mister Gibson ora che sa la verità potrà scegliere se venire ad
abitare a San Lorenzo del Vallo o restare in America.
Vincenzo Giordano
(già Coordinatore del “Comitato Civico pro Castello” e
Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Il Castello”).
N. B.: ho comunicato questa lettera via e-mail all'attore Mel Gibson
presso la sua casa produttrice di Beverly Hills.