[NuovoLab] 423° ora in silenzio per la pace

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per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 7 luglio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 423° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.

*/CRISI ECONOMICA ITALIANA./*

*/BASTA CERCARE SOLUZIONI CERVELLOTICHE! /*

*/IL FUTURO E’ NELLE GUERRE/**/…./*

*Per la crisi economica del nostro paese non resta che augurarci un
aumento sempre maggiore delle guerre nel mondo. Più guerre ci sono, più
armi si vendono, e noi siamo grandi venditori di armi. Ciò è già in
atto, tanto che l**’**export italiano di armi è in veloce e continua
crescita. Di questa crescita beneficiano particolarmente alcuni tra i
più importanti istituti di credito italiani. *

* *

* *

*ARMI E FINANZA A «TERRA FUTURA» **
*È boom nell’export di armamenti italiani . Tutti i profitti di Bnl,
Unicredit e Intesa

/Le esportazioni di armamenti si candidano a diventare i veri driver
della ripresa economica del Belpaese, con le banche che nel solo 2009 si
sono ripartite, per la vendita di prodotti per la «sicurezza e difesa»,
una somma pari a 3,79 miliardi di euro, su un totale di commesse
autorizzate alle aziende pari a 4,9 miliardi che, con una crescita del
61% rispetto al 2008, rappresentano il record ventennale dell’export
militare. E’ la sconcertante fotografia dell’Italia scattata dal
rapporto «Finanza e armamenti: le connessioni di un mercato globale», a
cura dell’Osservatorio sul commercio di armi e di lres Toscana,
presentato ieri alla seconda giornata di Terra Futura in corso alla
Fortezza da Basso di Firenze. I dati 2000-2009 evidenziano che
nell’ultimo decennio sono state autorizzate agli istituti di credito
italiani operazioni relative ad esportazioni di armamenti italiani per
un valore di 15,5 miliardi di euro, Più della metà sono ripartite fra
tre gruppi bancari: il gruppo Bnl-Bnp Paribas che ha assunto operazioni
per oltre 3,3 miliardi di euro (il 21,5% del totale); il gruppo
Capitalia-Unicredit (oggi UniCredit Group) che ne ha assunte per oltre
2,65 miliardi di euro, cioè il 17,2% e, infine, il gruppo lntesaSanpaolo
che ne ha svolte per più di 2,62 miliardi di euro (16,91%)./

*In Italia non si trovano soldi per sanità, scuola, ricerca, servizi
sociali, lavoro, tuttavia si trovano sempre per le spese militari.*

*L’Italia oltre essere il paese europeo con il più alto numero di
addetti nelle forze armate ( 288.000 unità compresi i carabinieri), ha
un bilancio per le stesse forze armate di 24 miliardi di euro a cui va
aggiunto uno stanziamento di 16 miliardi di euro per l’acquisto di
cacciabombardieri F35. *

*Mentre la cosiddetta “manovra economica” significa ancora una volta
prendere solo ai lavoratori a reddito fisso ed ai pensionati, il governo
ha sprecato 10.000.000,00 (10 milioni!) di euro per festeggiare il 2
Giugno, festa della Repubblica e non degli apparati militari, Festa
della Costituzione che “… ripudia la guerra come mezzo di risoluzione
dei conflitti…”*

Fonti: “ La Repubblica” del 04/06/2010 & “il manifesto” del 05/06/2010