Re: [Hackmeeting] un pezzo per il manifesto

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Author: xname
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] un pezzo per il manifesto
Piaciuto.

On Sat, Jul 03, 2010 at 04:19:12PM +0200, dan wrote:
>
> ho scritto questo pezzo che dovrebbe essere pubblicato su il manifesto
> di domani. Si, certo che spero che vi piaccia. ciao!
>
> -e' pieno di friggin' accentate-
>
>
>
>
> Scambio e libera comunicazione: sono le parole utilizzate
> nel definire il primo Hack-It nel 98. Il tredicesimo
> incontro della comunit? acara italiana che si conclude oggi
> al Centro Sociale La Torre di Roma ha visto tanto di
> entrambe. In una cornice diversa per?, uno spazio non
> industriale in quanto non cementato, dedicato
> all'autogestione e alla formazione, attento alla produzione
> del cibo e all'ecologia dello spazio, sapone autoprodotto e
> bicchieri da birra in mais. Spazi verdi e fresca bellezza
> estiva. Si ? parlato come gli altri anni di controllo, di
> elettronica, di media, di autoproduzione. Sempre pi?
> seminari trattano della conservazione dell'ambiente, di
> riciclo e decrescita, alimentazione dal basso ed
> autocostruzione. E ragionare sul -come- sopravvivere alla
> catastrofe ? un ottimo modo di sperimentare. E' presente al
> meeting l'autore di Guida Steampunk all'apocalisse, Margaret
> Killjoy il quale presenta il seminario: Steampunk come Etica
> di Reality Hacking. Manipolare non solo un computer ma i
> pezzi della propria vita, immancabilmente incastrati con
> quella degli altri, agire sulla realt?, Intervenire. L'idea
> di non essere fruitori passivi delle tecnologie che ci
> capitano in mano ma di poterle aprire,
> cambiare. Ridistruibuire il modo in cui ci? viene fatto,
> tramandato, condiviso. Un hack ? una soluzione, solitamente
> creativa. Per fare hacking bisogna avere strumenti
> aperti. Liberi, di qui la nascita del free software che ?
> leggibile come una ricetta, tramandabile e
> modificabile. Come saper fare il pane, o la pasta, un orto,
> un dentifricio, un server, una comunit?.
> l'Hackmeeting non ha mai pensato che fare hacking volesse
> solo dire far funzionare meglio una macchina, l'hacking non
> riguarda solo il computer. Gli hacker sono persone curiose,
> insofferenti nei confronti dell'autorit? e dei sistemi
> chiusi, propense alla collaborazione e alla
> condivisione. Con tanta voglia di metterci le mani dentro e
> alzare un p? il minimo del sistema, economico, ecosociale,
> distributivo. Nei primi hackmeeting poteva forse bastare
> mettere l? la macchina aspettando che arrivasse un altro a
> collegare la sua, visto che l'obiettivo immediato era far
> funzionare un sistema operativo diverso. Il percorso negli
> anni ? un stato un progressivo avvicinarsi alla realt? e di
> sperimentazione sui modi per interagici: Reality Hacking.
> I partecipanti sembrano sempre pi? parte della comunit?,
> poca la gente stranita o perplessa al contatto cogli
> smanettoni, tutti oramai conoscono GNU/Linux o almeno ne
> hanno sentito parlare, ma sopratutto ne capiscono il valore,
> in questo senso il futuro si ? avvicinato, l'idea di: hacker
> siamo tutti ? oggi condivisibile senza pudori. Chiunque
> diventa hacker quando usa la sua intelligenza in modo
> creativo, e l'hackmeeting come da manifesto non ha
> organizzatori ma solo partecipanti. Non per questo sono
> mancati seminari tecnici, hardware e software.
> Si ? parlato di IPv6 e dei protocolli di autenticazione. Ci
> sono stati seminari sulla crittografia quantistica e
> sull'uso dei sintetizzatori. How-To su come trasmettere
> audio video con free software (stream) e su come difendersi
> dalla profilazione in rete. Non sono mancati i classici
> corsi di introduzione a GNU/Linux e la sessione di
> lockpicking.
> C'? una cappa che pesa sulla societ? intera e la comunit?
> acara italiana sente e protesta in modo vivace: l'aumento
> delle politiche del controllo, le limitazioni dettate dalla
> paura. Ad esempio la cosiddetta legge Pisanu come misura
> antiterrorismo vieta di collegarsi anonimamente ad Internet
> e dunque ostacola la diffusione delle reti senza fili. Si ?
> parlato di come uno spazio di vita totalmente sorvegliato,
> tipico delle aree di guerra e di prigionia, porti la
> cittadinanza a perdere coscienza del proprio diritto alla
> privacy e con esso della propria dignit? e dei propri
> diritti in generale, e se chi legge possiede degli anticorpi
> perch? conosce e ricorda una societ? diversa, rifletta sul
> rischio che venga plasmata una futura generazione incapace
> di di rivendicare i propri diritti perch? non sapr? di
> averne. In questa direzione di rovesciamento della
> prospettiva il progetto Anopticon di mappatura delle
> telecamere di sorveglianza sul territorio urbano, il
> seminario-panoramica sui metodi di controllo passati e
> futuri e la presentazione di un progetto di faceblur, un
> software di prevenzione del riconoscimento facciale. Si ?
> tenuto un corso base di elettronica, propedeutico al corso
> DIY sulla progettazione hardware e software di oggetti
> elettronici basati su microcontroller. Si ? parlato di
> tecniche di realizzazione e utilizzo delle mappe geografiche
> in rete: mappatura degli orti urbani, cartografia dei
> territori in trasformazione della citt?, come gli edifici
> pubblici abbandonati o i luoghi oggetto di speculazione, qui
> la mappatura dal basso e condivisa ? uno strumento di
> partecipazione per quella rete di soggetti impegnati sul
> territorio a tutelare i diritti del cittadino. C'? stato un
> seminario sul percorso storico della comunit? hacker
> italiana, si ? parlato di programmazione come narrazione e
> sono aumentati di numero e importanza rispetto agli scorsi
> anni i seminari DIY, Do It Yourself, sul come fare da soli e
> meglio. E dunque DIY erboristici, autoproduzione di rimedi
> officinali e detergenti, laboratorio di panificazione con
> pasta madre e autocostruzione di pale eoliche. Il tutto con
> cura, partecipazione e amore. Scambio e libera comunicazione.
>
> _______________________________________________
> Hackmeeting mailing list
> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting