VENTOTENE ( LE GIUSTIFICAZIONI ASSURDE )
Mi ritrovo ancora qui a scrivere della gestione assurda e per me 
inconcepibile della spiaggia di Cala Rossano a Ventotene dove il 20 
aprile 2010 hanno perso la vita mia figlia Sara e la sua amica 
Francesca.
Nel servizio del TG1 del 30 giugno, tutti hanno potuto notare che, 
tranne per la piccola area del crollo sottoposta a sequestro 
giudiziario, la spiaggia non è interdetta e quindi gli incoscienti 
turisti continuano a porsi, a rischio della loro vita, a ridosso dei 
costoni.
Ciò è conseguenza del fatto che Cala Rossano insieme a Cala Nave sono le
 uniche due spiagge accessibili in rapporto all’antica e tristemente 
nota relazione peraltro errata antecedente al giorno della disgrazia.
Ma se il 21 aprile, il giorno dopo, l’autorità dei Bacini del Lazio ed i
 geologi inviati d’urgenza dalla Regione hanno incominciato a mettere in
 sicurezza anche queste aree, tale autorizzazione d’accesso alle spiagge
 che valore ha ?????
Forse sarebbe il caso di ammettere che lì niente è sicuro e vietare 
l’accesso totalmente.
Ma troppi interessi coincidono in quei pochi metri d’arenile: escludere 
quelle due spiagge varrebbe a dire che Ventotene è offlimits, il circolo
 velico, tra i più prestigiosi d’Italia, dovrebbe limitare i suoi 
introiti così come gli albergatori, i ristoratori ed commercianti di 
souvenirs turistici ,
Meglio quindi continuare con il vecchio andazzo e rinforzare le 
preghiere a Santa Candida, patrona dell’isola, alla quale vanno da 
sempre i ringraziamenti degli isolani per aver salvato le vite ogni 
qualvolta un masso di tufo viene giù ( è vero Ventotenesi che non scrivo
 eresie ??? ).
Il giornalista della rivista Terra ha posto il quesito sulla sicurezza 
attuale al sindaco Giuseppe Assenso, che non dimentichiamo è tra i dieci
 indagati dalla Procura di Latina, ed ha ottenuta una risposta degna 
della fama costruita negli anni.
Lui asserisce che sta attendendo dall’Abruzzo le transenne e la 
cartellonistica per la sicurezza, ma nel frattempo nulla può per 
arginare l’incoscienza dei turisti.
E’ UNO SCANDALO e questa risposta è l’ennesima prova della negligenza 
dell’amministrazione comunale.
Mi permetto di consigliare, da semplice cittadino, di suggerire una 
soluzione:
i punti d’accesso alla spiaggia sono concentrati in pochi metri e non 
dovrebbe essere così difficile ostruire l’entrata, se dei 14 milioni di 
euro arrivati al comune negli ultimi anni non è restato nulla chieda a 
noi che con una piccola colletta gli diamo una mano, a questo punto 
dovrebbe con un’ ORDINANZA COMUNALE vietare l’ingresso alla spiaggia 
comminando una sanzione pecuniaria ai trasgressori, basterebbe ogni 
tanto far passare un vigile e può star sicuro che dopo le prime due 
multe, nessuno stazionerebbe nell’area a rischio del portafoglio oltre 
che della vita !!!
Ma io sono solo un cittadino le cui idee sono troppo semplici per essere
 attuate, non mi pongo la questione se sia prioritario il problema della
 vita umana o quella della perdita economica .
A questo punto, solo una richiesta ho da fare in questo momento al 
sindaco di Ventotene, invece di rilasciare dichiarazioni assurde oltre 
che irrispettose per la memoria di Sara e Francesca, che stia zitto per 
evitare figuracce ignobili.
( Bruno Panuccio 03/07/2010 )                           
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