[autorgstudbo] Una bella maturità

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Autore: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
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To: autorgstudbo, no_gelmini, aulac
Oggetto: [autorgstudbo] Una bella maturità

Una bella maturità: temi su Mussolini e le foibe


“Chi controlla il passato, controlla il futuro. Chi controlla il presente,
controlla il passato” (George Orwell, 1984)

Oggi uno dei terreni della fascistizzazione dell’Italia è senza dubbio la
scuola e la formazione. Già il ministro Gelmini aveva prospettato nuovi
programmi scolastici che esaltano gli scrittori italiani come momenti
dell’«identità nazionale» e persino la tragedia greca come fondamento
dell’«identità occidentale» (la rivolta di Antigone contro il potere potrà
allora serenamente giustificare i crimini di guerra in Iraq, Afghanistan,
ecc.).

Così, nella prima prova della maturità il ministro ha voluto lasciare il
segno di questo nuovo corso. Un tema su «Il ruolo dei giovani nella storia
e nella politica. Parlano i leader» con una bella frase retorica di Benito
Mussolini del 1925, sei mesi dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti, che
recita fra l’altro:

«Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece
una passione superba della miglior gioventù italiana, a me la colpa!
(Applausi). Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono
il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi e prolungati
applausi)».

E già il 16 giugno 2010 il ministro Meloni ostentava la sua «passione
superba» salutata da una selva di mani tese nel saluto fascista, in piazza
Vescovio davanti alla sede romana di Forza Nuova.

Ma il «leader» Mussolini non basta. C’è anche una bella traccia
revisionista dedicata al «giorno del ricordo al fine di conservare e
ricordare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime
delle foibe». Nel 2004 i partiti di destra hanno infatti istituito, per
bilanciare la «Giornata della Memoria» (il 27 gennaio, in ricordo dello
sterminio nazifascista di circa 6 milioni di ebrei), una mistificante
«Giornata del Ricordo» (il 10 febbraio, in memoria dei presunti eccidi
delle Foibe: 326 vittime accertate, 6.000 vittime ipotizzate senza
concrete prove storiografiche). E non riuscendo a documentare le proprie
fantasie, la destra giunge persino ad appropriarsi di partigiani fucilati
dai nazisti travestendoli da «vittime delle foibe».

Il «ricordo» istituzionale delle Foibe non è pietà verso i morti, ma una
strumentalizzazione volta solo a rivalutare storicamente l’esperienza
della dittatura fascista, screditando la Resistenza partigiana, mettendo
sullo stesso piano nazifascisti e antifascisti, sfruttando tragici episodi
del passato per manipolare la storia a proprio uso e consumo.

L’occupazione fascista della Jugoslavia comportò una feroce persecuzione
razziale delle genti slave (considerate «razza inferiore»),
l’italianizzazione forzata, il divieto di parlare la propria lingua, la
soppressione di tutte le scuole croate e slovene, il sequestro (spesso
reso superfluo dalla devastazione dei locali) di circa 4.000 sedi di
associazioni culturali slave. Già nel 1920 Benito Mussolini affermava: «Di
fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire
la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini
dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo
che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 500 italiani». Tra il
1941 e il 1945 l’occupazione nazifascista produsse la distruzione di
decine di migliaia di abitazioni, la morte di circa 45.000 civili sloveni
e croati e l’arresto e l’internamento di altri 95.000.

Il regime fascista costruì in Jugoslavia 15 campi di concentramento e
14.000 prigionieri persero la vita nei lager italiani in Slovenia. Quella
fascista fu una delle prime e più feroci «pulizie etniche» dell’età
moderna secondo una politica di colonizzazione che prevedeva il massacro
delle popolazioni locali e l’esproprio di terre e proprietà a favore della
superiore «razza italiana». Come avvenne in Albania e nell’Africa
Orientale Italiana, anche con l’uso massiccio di armi chimiche contro le
popolazioni civili.

Proprio questa volontà revisionista di equiparazione e bilanciamento
simmetrico tra vittime e carnefici, tra repubblichini e partigiani, tra
sterminio nazista e presunti martiri delle foibe entusiasma la destra
italiana, a copertura delle sue violente politiche xenofobe. «Con le
tracce della maturità di quest’anno», ha dichiarato Giovanni Donzelli,
portavoce nazionale del movimento gggiovanile del PdL, «i giovani saranno
finalmente orgogliosi di essere italiani. La traccia sulle foibe accanto a
quella su Primo Levi mostra una scuola finalmente capace di rappresentare
tutta l’Italia».

«Questa», aggiunge il portavoce dei gggiovani del PdL, «è la scuola che da
sempre sogniamo: libera e meritocratica. È finita l’epoca in cui
sindacalisti ed ex sessantottini egemonizzavano la scuola trasformandola
in un ammortizzatore sociale utile a indottrinare i nuovi giovani a
ideologie vecchie e superate».

Già, mentre governo e sindacati istituzionali benedicono accordi sindacali
capestro, c’è chi s’impegna a spazzar via anche il ricordo di una lotta di
liberazione sociale che non è mai riuscita davvero a defascistizzare
questo misero, smemorato paese.

Ed esitante sembra anche la reazione degli storici di professione come
quella di Lucio Villari che ha dichiarato: «Il tema storico sulle foibe si
presta a strumentalizzazioni».

Comunque la scelta è varia. C’è la traccia artistico-letteraria su
«Piacere e piaceri» con D’Annunzio in prima fila controbilanciato da
Brecht. Ci sono pure gli Ufo, la cui minaccia ha inquietato di recente la
Lega Nord: il saggio breve di ambito scientifico-tecnologico s’intitola
infatti «Siamo soli?», ovvero un bel «tema sugli Ufo».

Oggi bisogna invero ribadire che la trasversalità bipartisan è un progetto
di normalizzazione autoritaria che, ovunque s’impone, divide distrugge e
impoverisce. Anzi, la trasversalità “condivisa” è stato uno dei vettori
della corruzione e del disastro sociale e culturale di questo paese.

Per la verità, la memoria, la giustizia sociale, ora e sempre resistenza!
Costruiamo un movimento dal basso contro l’uso strumentale e manipolatorio
degli ambiti della formazione!



Nodo Sociale Antifascista
www.staffetta.noblogs.org
staffetta@???