Per l'uso pubblico, sociale
e culturale
dell'Ex Manicomio di Roma
Santa Maria della Pietà
IL PD LANCIA UNA PETIZIONE POPOLARE SUL SANTA MARIA DELLA PIETA': UN ALTRO MODO DI RIGIRARE LE FRITTATE
A prima vista la Petizione Popolare lanciata dal PD sul S.Maria della Pietà potrebbe anche sembrare una cosa seria.
Chiedono il rispetto del Protocollo di Intesa e la realizzazione dell'Università.
Ma l'operazione del PD altro non è che propaganda orientata ancora una volta a distrarre dalle proprie responsabilità e a distorcere la realtà, un'operazione demagogica come per anni è stato ogni annuncio sull'imminente trasferimento dell'università.
Come abbiamo ampiamente dimostrato se l'Università non comprerà gli 8 padiglioni previsti al S.Maria è per colpa proprio degli amministratori di quel partito che oggi lancia una petizione popolare.
Sarà anche vero che il Centrodestra, come dice il Pd, è "immobile". Ma perché si dovrebbe muovere?
L'ospedalizzazione dell'ex manicomio, che il centrosinistra criticava quando governava Storace, è l'unico "risultato" ottenuto dal PD. Il Centrodestra non avrebbe saputo fare di peggio.
Il Direttore della ASL che non ha liberato i padiglioni per renderli disponibili (e non ne dimostra alcuna intenzione futura) è stato nominato dalla Giunta di Centrosinistra ed è di area PD così come del PD era l'Assessore Regionale alla Sanità che ha permesso alla ASL di non rispettare il Protocollo di Intesa e di gestire "alla carlona" il comprensorio.
L'Università è stata la scusa proprio del PD (e del centrosinistra tutto) per combattere il progetto di polo culturale richiesto da cittadini ed associazioni.
Nel Santa Maria della Pietà hanno fatto un deserto e l'hanno chiamato campus.
Come non farsi tornare alla mente, immaginando alacri militanti del PD raccogliere firme, la Delibera di iniziativa popolare che di firme ne raccolse 9000 (con tanto di autentica) e che proprio il PD, per primo, non volle discutere nel 2004 infischiandosene dello Statuto del Comune, delle regole democratiche e della partecipazione popolare.
Oggi, mentre il PD lancia la petizione, nessun atto viene compiuto dalla ASL RME per liberare i padiglioni promessi. Anzi, il Padiglione 28 (anch'esso destinato alla Sapienza dal Protocollo), è gestito da gruppi privati senza alcun titolo che vi stanno realizzando ristrutturazioni per aprire servizi all'infanzia gestiti da una società srl.
Ma il PD si guarda bene dal denunciare l'operato del "suo" Direttore della ASL e tantomeno dall'assumersi la responsabilità di ciò che accade al S.Maria della Pietà.
L'Associazione Ex Lavanderia continua ad affermare che il Protocollo di Intesa era sbagliato ma che, per di più, non è mai stato rispettato proprio da coloro che ne rivendicano demagogicamente l'applicazione.
Il PD che oggi rivendica il rispetto del Protocollo è stato il primo a violarne le norme sul percorso partecipativo, a ignorare le osservazioni delle associazioni, a permettere che il S.Maria della Pietà fosse "colonizzato" prima della firma prevista dell'accordo di programma.
IL SANTA MARIA DELLA PIETA' HA BISOGNO DI ESSERE TUTELATO CON ATTI SERI E PROPOSTE CONCRETE. LA PETIZIONE DEL PD NON E' FRA QUESTI!
Oggi, prima che sia troppo tardi, è necessario pretendere che la ASL liberi gli 8 padiglioni ipotizzati per l'università ed i 5 ristrutturati ad ostello per verificare se la disponibilità della Sapienza è un fatto reale o, come abbiamo sempre sostenuto, un pretesto per favorire interessi privati e gestioni arbitrarie.
INVECE, IL PD, CONTINUA IMPERTERRITO AD USARE L'UNIVERSITA' COME ALIBI.
Per noi è molto più serio pensare ad utilizzare ciò che è ancora disponibile per realizzare anche parzialmente il progetto di uso culturale pubblico con il ripristino degli Ostelli della Gioventù smantellati illegalmente nel 2003, la restituzione alla gestione pubblica e alla cooperazione integrata del padiglione 28, il museo della campagna romana, spazi teatrali e cinematografici, strutture di aggregazione per giovani, sviluppo della cooperazione integrata, luoghi di promozione dell'arte espressiva, un parco pedonale ed attrezzato, spazi di promozione dello sviluppo ecosostenibile, centri multiculturali e di cooperazione internazionale.
Un primo obiettivo è ancora difendere e tutelare le esperienza del Padiglione 31 (Ex Lavanderia) e del Padiglione 41 (Coop. Passpartout), cioè quello che anche il PD ha promesso e, ovviamente, si è ben guardato dal realizzare quando ne aveva la possibilità.
Perché di tutto questo la periferia ha bisogno e per tutto questo si sono spesi migliaia di cittadini.