Autor: marcantonio lunardi Data: A: forumlucca Assumpte: [Forumlucca] Aldo Brancher Ministro per l’attuazione del Federalismo
Oggi Silvio Berlusconi ha nominato Aldo Brancher Ministro per
l’attuazione del Federalismo. Mi verrebbe da dire: un nome, una
garanzia. Infatti la ricca biografia di quest’uomo è la conferma di
ciò che andiamo ripetendo da tempo: se sei pulito e non hai problemi
con la giustizia non puoi far parte del Governo Berlusconi. E’ un
messaggio chiaro, diciamo ‘educativo’ per le nuove generazioni:
l’onestà è una virtù che non porta profitti, se la tua fedina penale è
immacolata non potrai amministrare la res publica. Mentre se sei stato
detenuto a San Vittore per falso in bilancio e finanziamento illecito
all’allora partito socialista italiano, come nel caso di Brancher, e
scarcerato solo per decorrenza dei termini di custodia cautelare e ti
sei salvato in Cassazione solo grazie alla prescrizione per il primo
reato e alla depenalizzazione per il secondo dopo essere stato
condannato in appello, allora hai fatto bingo: puoi diventare Ministro.
E non è sicuramente un caso che certi fantasmi del passato riemergano:
Brancher nel 1993 era di fatto un lobbista che si occupava di
mantenere buoni rapporti tra la Fininvest e i partiti, piazzando spot
politici sulle reti di Berlusconi. Infatti, ai tempi, fu chiamato a
rispondere anche di un versamento di 300 milioni di vecchie lire al
Psi. Brancher tentò di scagionare il gruppo Berlusconi, sostenendo che
era stata la sua Promogolden ad acquistare gli spazi pubblicitari per
conto dell’attuale Presidente del Consiglio.
Il Pool di Mani Pulite ipotizzò, invece, che l’operazione nascondesse
un finanziamento illecito, autorizzato da Fedele Confalonieri, che
venne iscritto sul registro degli indagati, anche se quest'ultimo fu
assolto. Insomma Brancher è l’uomo giusto al posto giusto e viene
fuori anche da un vecchio racconto di Silvio Berlusconi: "quando il
nostro collaboratore era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo
intorno al carcere: volevamo metterci in comunicazione con lui". Mi
chiedo: "Chissà perché? Avevano paura che parlasse?". Ma Brancher non
parlò.
Ci sono particolari interessanti che non possono essere trascurati:
venne condannato in primo e secondo grado a due anni e otto mesi per
le tangenti sugli spot anti Aids per falso in bilancio e violazione
della legge sul finanziamento ai partiti, subito dopo divenne
responsabile di Forza Italia Nord, deputato e sottosegretario alle
riforme istituzionali.
Questo è il passato, mentre oggi il neo Ministro Aldo Brancher risulta
sotto processo, imputato di appropriazione indebita in relazione a
soldi incassati dall’ex numero uno della Banca Popolare di Lodi,
Giampiero Fiorani, nell’ambito della vicenda della scalata
Antonveneta. Le ultime udienze, guarda caso, sono state rinviate al 26
giugno per i cosiddetti “impegni istituzionali”. E il suo nome è
riapparso sui giornali tre mesi fa nell'inchiesta sul maxiriciclaggio.
Gennaro Mokbel, ritenuto il dominus della truffa, in una telefonata
intercettata dagli inquirenti parla di Brancher come ispiratore di un
fantomatico "Partito federalismo italiano" in Belgio.
Oggi ho presentato un’interpellanza al Governo per sapere: se il
signor Brancher sia stato premiato con la nomina a Ministro per ciò
che ha fatto in passato, per ciò che non ha detto o se questo nuovo
incarico sia il solito modo di offrire garanzie di impunità, alla luce
del processo in corso, che gli verrebbero date grazie al legittimo
impedimento. Legge che permette ai ministri di non presentarsi ai
processi per “motivi istituzionali”.
Insomma, Berlusconi, Dell’Utri, Cosentino, Brancher e i loro numerosi
amici, con nutrite fedine penali, hanno sostituito il Parlamento e i
Ministeri con le Aule dei tribunali e i carceri.