Autor: infosmaschieramenti Data: Para: sexyshock Asunto: [Sexyshock] Fwd: Noi donne in lotta...a tre mesi dall'arresto di
Michela
riceviamo e inoltriamo,
abbracciando le compagne di perugia
s/lab
>Date: Sat, 19 Jun 2010 14:24:52 +0200 (CEST)
>From: "bartok_B@???" <bartok_B@???>
>Subject: Noi donne in lotta... a tre mesi dall'arresto di Michela
>
>'In questo mondo di cyberpoliziotti noi vogliamo
>esplorare il nostro universo immaginario, i
>nostri desideri e sogni di potere. Vogliamo
>disegnare l'avvenire a nostra immagine' Rosi Braidotti
>
>
>Il 31 maggio l'ultima udienza del processo per
>resistenza a pubblico ufficiale a Michela,
>arrestata il 10 aprile scorso a Perugia mentre
>trascorreva una serata tra amici, è stata rimandata al 30 giugno 2010.
>Dopo un primo periodo di mobilitazione, che ha
>visto prevalentemente un'attivazione sul piano
>personale e relazionale, noi del Collettivo
>Sommosse Perugia riusciamo ad uscire soltanto
>adesso con un comunicato ufficiale
>sull'aggressione subita, perché quanto accaduto
>a Michela è da considerare la situazione più
>critica da noi vissuta fin dall'inizio della nostra breve storia.
>Un'azione repressiva del tutto gratuita e
>sovradimensionata, una vera e propria azione
>dimostrativa da parte delle forze di polizia che
>aspirano al governo della città di Perugia, che
>si conferma territorio privilegiato di
>sperimentazione di politiche della paura e del controllo.
>Un'azione repressiva forte e indiscriminata,
>criminalizzante gli stili di vita, che ha
>colpito più duramente chi da sempre ha fatto sua
>l'opposizione al securitarismo e alle retoriche
>dei divieti, delle restrizioni, delle recinzioni .
>Dal 10 aprile fino ad oggi si è andata
>progressivamente delineando sui giornali come
>nell'aula di tribunale una ricostruzione della
>vicenda che vede la stigmatizzazione dell'unica
>donna arrestata come la "deviante": colpevole di
>avere fatto degenerare la situazione nel corso
>di un "ordinario" controllo di polizia,
>responsabile del coinvolgimento degli altri due
>ragazzi arrestati e infine legittimante la
>reazione repressiva da parte delle forze dell'ordine.
>La retorica con la quale si vuole dipingere
>Michela come il pericoloso soggetto da cui è
>scaturito il "problema di ordine pubblico"
>riprende lo stereotipo sin troppo facile da
>ricalcare della donna aggressiva, ribelle e
>indisciplinata attraverso il quale da sempre si
>criminalizza, colpevolizza e reprime la capacità
>reattiva e la forza di autodeterminazione delle
>donne. Una forza sovversiva che si tenta in ogni
>modo di restringere e contenere entro un sistema
>normalizzante e repressivo "ordinario".
>In un momento di difficile gestione della città,
>a causa di diffuse e capillari politiche di
>repressione con le quali anche a Perugia si
>tenta di governare una crisi profonda e
>generalizzata che d'altro canto non vede una
>risposta forte da parte di chi questa crisi la
>subisce in misura maggiore (donne, migranti,
>giovani, precar*), noi intendiamo proseguire il
>nostro percorso di riconquista della città, di
>riconquista dei nostri corpi e dei nostri spazi, del nostro futuro.
>Per questo saremo presenti alla due giorni su
>sicurezza, carcere e proibizionismo che si sta
>organizzando a Perugia per il 25 e 26 giugno
>prossimi, nella quale porteremo i nostri
>contributi sulla decostruzione del concetto di
>SICUREZZA che per noi significa libertà dalla
>violenza di genere, libertà dal controllo e
>dalle recinzioni, libertà di scelta e
>autodeterminazione, accesso al reddito, alla
>mobilità, alla cultura, alla felicità.
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>Noi ragazze in lotta, ragazze cattive, vogliamo
>un presente in cui poter vivere e un futuro in cui poterci specchiare
>Collettivo Femminista Sommosse Perugia
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