On Thu, 17 Jun 2010 13:21:59 -0300, Elettrico <elettrico@???> wrote: > Il 17/06/2010 08:57, brucaliffa@??? scrisse:
>>
>>
>> Unica altra soluzione prospettata, comune agricola-autarchia-fuga in
>> gambagna. Poi il bello è che tutti ne parliamo ma poi in pochi si fa, o
>> perlomeno viene cmq e sempre vissuta come scelta quasi personale, di chi >> "se lo può permettere" a livello economico, pratico e intellettuale.
>
> guarda, qui c'è un esperimento molto interessante in questo senso, la
> "comunidad del sur", che si è comprata terreni, costruito case con
> mattoni di fango e paglia, ha orti, usa sementi non modificate, ecc ecc
> ecc, però non so se è la fase planetaria, ma sono in profonda crisi
> anche loro.
>
> solo per dire che il semplice "ritirarsi in campagna" non risolve
> proprio niente.
sono d'accordo. Anche qui, come in tutto il mondo, ci sono esperimenti di
questo genere, più o meno fichi, più o meno grandi. Condivido in parte
l'idea di maori di iniziare a dare il proprio contributo dal piccolo per
sperare di contagiare il resto. Però secondo me va fatto tutto su tutti i
fronti. Vanno anche cercate delle soluzioni per il nostro territorio, cioè
la metropoli, per uscire lentamente sempre più dal mercato in maniera
organizzata. Chi le deve cercare siamo noi... e devono per forza essere
collettive. Un pò di cose ci sono già in moto, ma ci dobbiamo sbrigare a
sentirle come nostre lotte e svilupparle in senso radicale perchè il
capitalismo si sta già appropriando di tutto, a partire dagli orticelli
urbani.
L'Agenda 2020 e tutta la politica green dell'Unione Europea ha come parole
d'ordine: ecoefficienza, economia basata sulla conoscenza, soldi dal verde,
un inquinamento con perdita di biodiversità più grave di quello compiuto
finora con le energie non rinnovabili. La politica statunitense non ne
parliamo. Compito delle comunità radicali è ragionare intanto con un occhio
al lungo periodo, cioè sullo scenario energetico nel quale ci ritroveremo
fra 30 anni, visto con questo occhio anche tutte le nostre seghe sui brand
assumono forma diversa... si dobbiamo essere visionari, saper prendere e
riproporre gli strumenti acquisiti nel nostro percorso ( caparossa sei
illuminante quando parli dello strumento inchiesta ) e gettare
definitivamente quello che è stato sbagliato e ci àncora alle nostre
identità ormai anacronistiche e distrutte.
Chiudo qui sennò poi mi segnalate come troll :) però secondo me queste
sono discussioni, magari troppo filosofiche, ma da farsi nelle comunità che
dal basso producono conoscenza. Senza un discorso radicale tra 30 anni se
ritrovamo ancora coi GAS e niente più, e magari saranno pure diventati una
cosa da ricchi.
> io ad esempio non ho detto che sono fuori tema in toto, ho detto che se
> l'hackmeeting ha 10 seminari su decrescita e orti e 4 seminari tecnici
> secondo me è snaturato rispetto a cos'era prima.
ah guarda su questo potete stare tranquilli, semo 3 stronzi, non ci
sentirete proprio... :)
Martedì ci sarà una riunione in cui si dovrebbe capire un pochino meglio
cosa praticamente ci sarà, ma parliamo di poche sparute cose e nulla del
network megagalattico interdisciplinare che speravo io.
Cmq ho capito tutto, vi siete preoccupati perchè nella prima email avevo
scritto che dovevate zappare: tranquilli, era uno scherzo :)