VENERDI' 18 GIUGNO'010 ALLE 18
A Vag61 in via Paolo Fabbri 110
Nell´ambito del progetto inCassati!, 1.000 kg di patate «etiche» made in
Sicilia a Vag61 per sostenere la campagna delle Rete Antirazzista "Io non
assumo in nero". Le patate provengono da Cassibile, piccolo paese in
provincia di Siracusa, e sono fornite da produttori che garantiscono
l´assunzione in regola dei migranti stagionali. Questa iniziativa, fatta in
collaborazione con il Gruppo di Acquisto Solidale di Bologna, è una proposta
concreta, nata per sostenere le mobilitazioni per i diritti dei lavoratori
agricoli africani che, in terra di Sicilia, sono quasi sempre costretti a
vivere e a "faticare" in condizioni simili a quelle di Rosarno. Dalle 18
vendita solidale delle patate, aperitivo e cena a cura della Brigata
Cucinieri della Cirenaica, "patate sotto spirito" a cura della compagnia del
Tinello e proiezione del documentario "La terra (e)strema", che racconta lo
sfruttamento dei migranti nelle raccolte stagionali nei campi della Sicilia.
Link:
http://vag61.noblogs.org/post/2010/06/18/pata-trac-que-viva-patata<
http://wpop1.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=YjkrwLi%2Br/wQFr3Ocjx/eyxaLiMzbg/IDaSMC6aFvU/UGM%2BqJ5snEFs84Dak3VXk&Link=http%3A//vag61.noblogs.org/post/2010/06/18/pata%2Dtrac%2Dque%2Dviva%2Dpatata>
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PROGRAMMA:
Una giornata degna di un romanzo d´avventura, in cui le patate
saranno protagoniste, con storie, sberleffi, lotte e battaglie, che
non è detto si concludano con l´immancabile lieto fine... non sarà
una trama nordamericana, anche perché gli adorabili tuberi vedono le
loro origini nelle Ande, dove venivano coltivati dagli indios.
Ore 18
Inizia la "vendita solidale", con cassette da 10 kg (80 centesimi
al chilo)... dalle 20 ci sarà una banditrice speciale: la "patata
con le ali".
Ore 19,30
Aperitivo "patapata"
Ore 20,30
La Brigata Cuciniera della Cirenaica propone la cena
"Patata Insurgente" con un menù di classe (bracciantile)
- zuppa di patate
- gnocchi di patate al ragù di salsiccia
- patate prezzemolate
- frittelle e zeppole di patate
Per tutta la durata della cena e per l´inizio della digestione:
PATATE SOTTO SPIRITO
Le attrici e gli attori della Compagnia del Tinello, con l´ausilio
dei musici della Tinello Band, daranno un´ampia dimostrazione di
cosa sia lo "spirito di patata"... una sorta di programma di
divulgazione tuberale ai confini della conoscenza, una specie di
Voyager fatto in casa (o per meglio dire, in tinello).
Ore 22,45
Proiezione del documentario
LA TERRA(e)STREMA
Regia: Enrico Montalbano, Angela Giardina, Ilaria Sposito
Produzione: Andy Studio Video
Coproduzione: Arci Sicilia ASGI
Sceneggiatura: Enrico Montalbano, Angela Giardina, Ilaria Sposito
Fotografia: Enrico Montalbano, Ilaria Sposito
Suono: Francesco De Marco
Montaggio: Enrico Montalbano
Aiuto montaggio: Angela Giardina
Musica: Tato Izzia - Lab. Idee
Durata: 55 minuti
La raccolta stagionale nei campi della Sicilia si svolge quasi
interamente sul lavoro dei migranti, braccianti improvvisati che
subiscono tutte le contraddizioni di un territorio difficile e di un
sistema profondamente in crisi, quello dell´agricoltura. Il film è
un viaggio, da oriente ad occidente, da maggio a novembre che racconta
le "campagne" e i suoi protagonisti.
Terra che non lascia scampo, fruttuosa, che arricchisce, che può
lasciare morti di fame, rendere schiavi, assassinare. terra che
rispecchia la struttura di una società in bilico tra benessere ed
estrema povertà, tra accesso all'universo conosciuto e ignoranza del
proprio cortile, dove sempre più forte è il rischio della catastrofe
che accade nella situazione di più ovvia normalità. Questa è una
terra estrema che non è soltanto Sicilia, è un territorio che strema
che non è solo materiale...
Questo è il racconto di un film documentario, lo spazio di
riflessione e accoglienza per quelle persone che hanno girato per due
anni le zone rurali della Sicilia in modo da potere raccontare cosa
succede "in campagna", cosa succede a soggetti che sono diventati
invisibili ai più, al mondo urbano e metropolitano: il coltivatore,
il bracciante, l'operaio agricolo, ma soprattutto il bracciante
straniero, uomo o donna, più uomini che donne, che invisibili
lavorano, sopravvivono, o muoiono "in campagna" per due soldi.
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LA CAMPAGNA "IO NON ASSUMO IN NERO"
La campagna «io non assumo in nero» ha trovato una cassa di
risonanza al Forum Sociale Antimafia che si è tenuto a Cinisi,
nell´anniversario dell´assassinio di Peppino Impastato.
Dopo i terribili giorni di Rosarno e l´esperienza del 1° maggio a
Cassibile (promossa dalle reti antirazziste, da alcuni centri sociali
e dai Cobas siciliani), le realtà siciliane che lottano per i diritti
e la dignità dei migranti hanno lanciato una campagna nazionale a
difesa dei diritti dei migranti stagionali supersfruttati nelle
campagne siracusane. Quest´anno poi, in Sicilia, c´è stata
l´assemblea nazionale dei GAS (Gruppi d´Acquisto Solidale), questa
è stata l´occasione per proporre anche alle associazioni del
consumo critico ed a tutte le reti di movimento solidale la campagna
"per comprare le patate socialmente eque".
Da anni centinaia di migranti vanno a cercare lavoro a Cassibile,
soprattutto durante la stagione di raccolta delle patate
(aprile/giugno). In queste terre vengono costretti a situazioni di
sfruttamento neoschiaviste da padroni senza scrupoli che, grazie
all´evasione contributiva, ai bassi salari ed alle condizioni
disumane di lavoro, si arricchiscono indistrurbati grazie
all´intermediazione dei caporali e all´assenza delle istituzioni
preposte e all´inefficacia dei sindacati concertativi.
Da anni a Cassibile ci si preoccupa esclusivamente di contenere la
visibilità dei migranti nel paese, quando tornano dal lavoro. Da anni
l´amministrazione locale aspetta le ultime settimane per provvedere
ad un´accoglienza, sempre d´emergenza, ma solo per poche decine di
migranti "regolari"; una regolarità pretesa per offrire loro un
posto letto, ma ignorata quando si tratta delle garanzie contrattuali
e delle tutele sindacali. Per gli altri ci sono i campi come giacigli
e gli alberi come "protezione".
Questa situazione si ripete da anni ed è drammatico che ciò avvenga
in una terra dove 42 anni fa ci furono durissime lotte bracciantili,
che riuscirono a debellare a livello nazionale le piaghe delle gabbie
salariali e del caporalato.
A Cassibile, come a Rosarno, la maggioranza dei migranti sono
regolari (rifugiati, richiedenti asilo, in attesa di rinnovo del
permesso di soggiorno, da poco licenziati, alla ricerca di nuova
occupazione), ma questa maggioranza con il passare del tempo viene
spinta verso l´irregolarità (grazie a vergognose leggi razziali
come la Bossi-Fini ed il recente "pacchetto sicurezza"), se non
dimostra i contributi versati.
Per la Rete Antirazzista Siciliana che sostiene la campagna, il
principio di "Uguale salario per uguale lavoro" deve diventare la
bussola dell´associazionismo antirazzista e del sindacalismo
conflittuale. Altrimenti si corre il rischio, soprattutto ora che la
crisi ha peggiorato le condizioni di vita, che la differenziazione
etnica dei salari possa innescare guerre fratricide fra i lavoratori
italiani e quelli migranti e fra gli stessi migranti di diverse
nazionalità.
"Io non assumo in nero", con la sua concretezza, vuole dimostrare
che si può combattere il lavoro in nero, senza criminalizzare le
vittime e, con la loro partecipazione, individuare chi si arricchisce
con il caporalato e con una consolidata rete di complicità. Questa
campagna vuole sostenere i migranti che si rivoltano contro i poteri
criminali, a Castelvorturno come a Rosarno, vuole aiutare le loro
lotte e il loro protagonismo, avendo come orizzonete un futuro, libero
dal razzismo e dallo sfruttamento.
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ALTRE NOTIZIE UTILI PER LA SERATA:
PATATA: MEGLIO TRANSGENDER CHE TRANSGENICA
Si gioca spesso sul doppio senso tra patata e cetriolo. L´amplesso
migliore avviene nella "insalata salentina" dove le patate
lessate, prima di accoppiarsi con le rondelle di cetrioli (che nella
versione leccese prendono il nome di cucuzzelle) devono essere
lasciate raffreddare. Perché l´accoppiamento sia perfetto bisogna
ricordarsi anche di sbucciarle e di tagliarle a fette. A questo punto,
si può pensare al giaciglio fatto con pomodori, ruchetta tritata,
olive nere e cipolla rossa tagliata sottile. Condite il tutto con sale
ed olio, un po' d'aceto (se gradito) e origano. Lasciate macerare un
paio d'ore, ne uscirà un piatto prelibato.
Cetrioli e patate si incrociano anche nella cosmesi, ecco la prova.
Stendetevi e rilassatevi sul divano. Prendete un batuffolo di cotone
e bagnatelo con l´olio d´oliva e passatelo sugli occhi chiusi e
sul contorno occhi. Applicate le fette di patate cambiandole tre o
quattro volte in dieci minuti. Altri dieci minuti con i dischi di
cetriolo. Risciacquare con acqua tiepida e asciugare tamponando. Il
cetriolo freddo aiuta a ridurre il gonfiore delle borse sotto gli
occhi. Le patate sono decongestionanti e lenitive e schiariscono il
colore sotto gli occhi.
LA PATATA OPERAIA
Tratto da "Diario di un saladatore": "Da ragazzo, al mio primo
giorno di lavoro da saldatore, per dimostrare la mia buona volontà,
saldai ininterrottamente per otto ore. A volte, quando non riuscivo a
vedere bene il punto da saldare mi toglievo la mascherina... Quando
andai a casa, di notte, mi ritrovai con gli occhi gonfissimi, che
bruciavano... avevo una sensazione terribile: è come se avessi la
sabbia dentro, come se centinaia di schegge mi forassero gli occhi.
Mia nonna mi disse di metterci sopra delle fette di patate... lo aveva
fatto anche mio padre... Imparai quella volta che le patate, quando si
resta accecati dalla saldatrice, danno sollievo e fanno sgonfiare gli
occhi.
Insomma, per non avere gli occhi come due melanzane come rimedio ci
volevano due fette di patate".
LA PATATA E LA PROPAGANDA DI REGIME
Nella pubblicazione "Il Comandante di stazione" (1886), rivolta
ai sottufficiali dei Carabinieri Reali, si legge questo consiglio:
"L´acqua delle patate bollite adoperata per pulire le spalline, i
fregi del cappello e del berretto, i puntali ed in genere tutti gli
oggetti d'argento, è di un'efficacia sperimentata per togliere dagli
ornati le materie nerastre che vi si formano, e ridonare al metallo il
suo primitivo splendore".
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