Autore: brucaliffa Data: To: Hackmeeting Oggetto: [Hackmeeting] Riflessioni amare + laboratorio decrescita era: dal
report del pre-hackit
On Thu, 17 Jun 2010 11:52:32 +0100, Robert Newmark <newmark@???>
> p.s. sono cmq 8 anni che penso di ritirarmi in campagna.
ma che bello sentire nominare la fuga in Gambagna anche da voi, pensavo di
essere l'unica tacciata di frikkettonismo spinto dopo le mie proposte
orticole :)
Le mie riflessioni sulla vostra discussione sull'etica e la coerenza
rispetto al lavoro e le scelte di vita sono ancora più tristi delle vostre.
Come ricercatrice/lavoratrice cognitiva mi trovo ( ci troviamo in molti)
peggio di voi, anzi spesso sento dire che forse sarebbe meglio fare un
lavoro "tecnico", dove per tecnico si intende dal tecnico IT al barista...
Finchè sei nel mercato ti devi sporcare, a livelli diversi ma il limite
fino a dove puoi spingerti è oramai personale e quindi non più molto
politico. Per es. siete peggio voi che lavorate con tecnologie non etiche,
o io con i fondi europei? Voi con il Mac o io con la ex sinistra (i
peggio)che sdogana i peggio fasci pur di succhiare soldi? Secondo me finchè
prendiamo questo discorso esclusivamente da questa prospettiva possiamo
solo incrementare il nostro senso di colpa cattolico. Quando leggo Raul
Zibechi che scrive che il più grande problema per i movimenti rivoluzionari
in latinoamerica sono le giovani pischelle delle ong che parlano come
compagne rivoluzionarie e poi lavorano per il capitale ebbene sì vorrei
tanto possedere un cilicio. Poi "risolvo" facendo militanza super dura e
pura dal basso, e cercando di sbancare il lunario il meno schifosamente
possibile dall'alto. Pasky anche io nel mio piccolo non mi vendo,e faccio
di tutto dalla dissidenza interna agli scherzetti grevi al capo, ma sento
che sto limite mi soddisfa sempre di meno...
Unica altra soluzione prospettata, comune agricola-autarchia-fuga in
gambagna. Poi il bello è che tutti ne parliamo ma poi in pochi si fa, o
perlomeno viene cmq e sempre vissuta come scelta quasi personale, di chi
"se lo può permettere" a livello economico, pratico e intellettuale.
Insomma non trovo le migliori parole per dire che per chi ha sempre
ricercato delle soluzioni collettive e politiche a problemi sistemici in
questo momento una scelta simile non soddisfa, non così.
Secondo me quello che manca per rendere politicamente attuale tutto il
discorso decrescita-transizione-DIY-autarchia-riciclo e riuso etc è proprio
questo, come uscire COLLETTIVAMENTE e politicamente da tutto ciò, nel
nostro territorio.
Non ho delle direzioni chiare ma solo visioni estatiche per ora...
Mi fermo qui tanto il discorso di caparossa che partiva dal mutuo soccorso
è più esaustivo del mio come base di riflessione.
Anche per questi ragionamenti ho pensato che portare certe tematiche non
prettamente IT ad hackmeeting come quelle della "decrescita" (termine di
merda) potessero generare dei dibattiti politicamente interessanti. Però mi
sembra di capire che invece secondo alcuni siamo fuori tema, e quindi vi
chiedo consiglio sul da farsi. Martedì formalizziamo il laboratorio, le
energie non sono moltissime come speravo, ad es la parte erboristica è già
strutturata ma quella agronomica no, già ci vuole un gran culo tecnico per
fare un seminario di agricoltura a luglio in 3 giorni, poi ho visto che nei
mesi la discussione si è più spostata sulla tematica mappe sociali ( da
paurissima) e quindi mi chiedevo devo spingere? c'è interesse? ve lo chiedo
con l'umiltà di chi non vuole forzare un processo ne buttare in mezzo cose
che non c'entrano ( e ne farsi e far fare un culo inutile).
bacio
b.
p.s. hai visto nullpointer stavolta ci ho preso col thread!