Re: [Hackmeeting] dal report del pre-hackit

Borrar esta mensaxe

Responder a esta mensaxe
Autor: caparossa
Data:  
Para: hackmeeting
Asunto: Re: [Hackmeeting] dal report del pre-hackit
Il 15/06/2010 19:06, lucha ha scritto:
> Il giorno lun, 17/05/2010 alle 13.07 +0200, nullpointer ha scritto:

[...]
>> Si potrebbe scrivere una "Call for paper" per una discussione sui
>> social network.
>> Si delineano due piani di ragionamento distinti :
>> -Il "concetto" di social network
>> -La necessita' di riduzione del danno su network consolidati (come facebook)
>
> no, volevo solo ricordare che era stato detto questo.
>
> dato che abbiamo appurato che se si mettono almeno 3 persone in una stanza e si grida
> la parola "facebook" queste 3 inizieranno a parlare di facebook finché
> qualcuno arriva e non spara in una gamba a qualcuno, forse è il caso di
> arrivare al giorno della grande discussione con un minimo di
> strutturazione, sennò per l'hackmeeting del 2011 siamo ancora lì.
>
> che si fa? si scrive una call for paper? si prova strutturare
> ulteriormente i due piani in una serie di punti, domande, questioni, in
> maniera da cercare di gestire il flusso di riflessioni? si fa un
> brainstormin il primo giorno e di conseguenza si impostano delle
> discussioni il secondo? si prendono le interiora di un piccione fatto di
> seitan e si prova a fare gli aruspici?


Io la vedo a questo modo:

- - analisi della situazione del mondo dei social network, senza
incistarsi sul solo fb - per quanto determinante. Stanno saltando fuori
altri sn altrettanto stronzi (l'ultimo che ho visto è
http://www.mobnotes.com/it, che se non ho capito funziona sulla
geolocalizzazione, in parte, e sul fatto che al gente dice "ah fiko,
sono qui e faccio questo"); così i sn stanno velocemente entrando nel
mondo dei portali e dei motori di ricerca (buzz di google, yahoo e fb
etc etc);

- - analisi tecnico-politica: che significa capire come funzionano, ma
anche perché funzionano così. Una delle cose che mi sta colpendo
maggiormente è il fatto che con sistemi alla fb si rendono trasparenti
all'utente meccanismi informatici che prima erano sistemi singoli su cui
si poteva scegliere. Esempio stupido: da un po' di tempo quando chiedo
le mail a gente giovane, mi viene risposto "la mail? non la uso, mi
trovi su fb". Sembrerà una cazzata, ma il fatto di non scegliere più, di
usare _quella_ mail, _quella_ chat, _quel_ sistema di bloggin (che altro
è la bacheca di fb?), rende l'utente più inerme verso il sistema. Io
posso decidere se usare o meno il gpg, l'antispam e come configurarli;
posso decidere di usare un programma o una webmail; posso decidere di
avere chat criptate o meno. Chi usa fb no, e piano piano si dimenticherà
pure che si poteva fare e la mail non si chiamerà manco più così. Etc
etc. Da un punto di vista "antropologico" è un cambiamento forte,
importante, se si mantiene. E' un cambiamento parallelo a quello della
diffusione del cloud compuntig: il pc - o lo smarthphone o il palmare o
il tablet o quello che rimarrà, alla fine - non saranno strumenti in cui
l'utente deve, anche in minima parte, "metterci le mani", ma semplici
supporti per usare servizi di terzi - siano essi fb, google, microsoft o
apple, la merda è la medesima - da ovunque. Si sarà sempre connessi -
già è così nelle grandi città, e pure nella mia periferia del buco del
culo del mondo sono arrivate e funzionicchiano le chiavette internet -
con la geolocalizzazione i tuoi amici sapranno in tempo reale dove sei,
gli dirai cosa fai (ora, ma anche per l'aperitivo e per cena e per il
dopo cena). Etc etc.

Insomma, buttate così alla dioboia, le cose di cui sopra mi paiono uno
scenario non fantascientifico, ma terrificante.

- - analisi politico-tecnica: cioè, come diceva un altro pelato un
centinaio di anni fa, Che fare? Ovviamente non lo so. Quello che penso è
che abbiamo di fronte un paio di strade: una, quella più semplice, è
quella dell'opporsi a quanto succede, votati all'insuccesso in maniera
assolutamente gratificante; l'altra, difficile, che ci permetta di
capire _perché_ i sn attraggono così tanta gente, e vedere di usare
questo potere attrattivo in maniera altra, far si che diventi sabbia e
non olio negli ingranaggi del potere. Per farlo, a mio modestissimo
avviso, bisogna conoscere bene quello che ci circonda - non solo i sn in
quanto tali ma anche la società che alimenta il successo di questi
strumenti. Meriterebbe iniziare a fare, magari partendo da noi, dalla
nostra comunità, un lavoro di _inchiesta_ non tanto e non solo su fb e i
sn, ma anche su noi, sul nostro rapporto col lavoro, col salario, con i
costi della vita, col tempo libero, etc etc. Anche se non siamo "la
comunità media italiana", non siamo poi così alieni a quanto ci
circonda, di base, e questo lavoro ci permetterebbe di avere dati reali
da cui partire (niente di nuovo: è quello che faceva Alquati e la
redazione dei Quaderni rossi nel 1961...) e di poter immaginare che
risposte dare, come trasformare la nuova catena di montaggio e il
relativo operaio dequalificato - tanto per rimanere nell'esempio - in
operaio massa che occupa mirafiori e gli fa un culo così! :-)

- -- 
"un carabiniere mi disse: lottate lottate, che poi se vincete,
a noi ci mettono una stella rossa sopra il cappello
e vi picchiamo lo stesso".                          Roma, 1971
                          Guglielmo "Billi" Bilancioni