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Calato il silenzio sulla trattativa. Il Progetto Rebeldìa risollecita un
incontro con le istituzioni

E' trascorsa una settimana dalla Conferenza dei servizi a cui abbiamo
partecipato per individuare una soluzione definitiva per tutte le attività
delle nostre associazioni, e da parte delle istituzioni ora c'è solo il
silenzio.
Abbiamo inviato nella giornata di oggi una lettera di sollecito perchè sia
convocato il tavolo tecnico, visto che ancora una volta gli impegni presi
dall'assessore Ciccone al termine della conferenza dei servizi di
convocarlo mercoledì o giovedì della scorsa settimana sono nuovamente stati
elusi.

Al contempo la nostra richiesta di fare un sopralluogo all'Ex-Gea per
poter valutare lo stato dell’immobile e trovare soluzioni praticabili in
tempi brevi continua ad essere ignorata dai primi giugno, senza che nessun
ente si prenda la responsabilità di negare anche un semplice sopralluogo.
Come si concilia questo comportamento delle istituzioni con la tanto
sbandierata urgenza di iniziare i lavori della Sesta Porta e con la lettera
della Sviluppo Pisa inviata alle nostre associazioni di lasciare l'immobile
entro il 28 giugno?
Qui crediamo che si stia trattando con le carte truccate. Questo silenzio
ci preoccupa e non vorremmo che di fatto significasse una chiusura
unilaterale della trattativa pensando di risolvere altrimenti la faccenda,
vista la forte tendenza oggi da parte dei vertici del PD ad affrontare e
far ricadere le questioni sociali in problemi di ordine pubblico.
Ancora una volta il Progetto Rebeldìa rifiuta questa logica e sollecita le
istituzioni al confronto, così come fa da tre anni e mezzo a questa parte.
Ma non è così da parte degli altri soggetti coinvolti. La decisione della
stessa Sviluppo Pisa di chiedere un'anticipazione dell'udienza di sfratto
crediamo che sia un ulteriore tassello che impedisce di trovare una
soluzione. Non crediamo che trasferire la questione su un piano giudiziario
possa aiutare nessuna delle parti coinvolte, né tanto meno accorciare i
tempi per degli atti che non costituirebbero una soluzione del problema ma
solo un suo aggravio. Chiediamo quindi al Sindaco, al Presidente della
Provincia, al Rettore dell'Università di Pisa un intervento affinchè la
Sviluppo Pisa, una società a totale proprietà pubblica, non intraprenda
ulteriori azioni legali, accelerando un iter destinato solo a non tutelare
nessuna della parti in causa, e ad impegnarsi per una immediata
convocazione del tavolo.
C'è una città che non vuole le ruspe a Rebeldìa e che sta lavorando perchè
questo non avvenga. Da parte nostra non rinunceremo a difendere tutto ciò
che abbiamo costruito in questi anni, sempre pronti al confronto ma non a
sottostare a nessun ultimatum, minaccia o ricatto.

Progetto Rebeldia

leggi tutto qui:
http://www.inventati.org/rebeldia/spazi-sociali/calato-il-silenzio-sulla-trattativa.html