Autor: rotafixa\@movimentofisso\.it Datum: To: cm-roma, ditrafficosimuore Betreff: [cm-Roma] possibile risposta alla mia domanda
(tempo fa domandai una risposta seria al perché un ciclista urbano dovrebbe fare massa critica, l'unica plausibile era quella di luca ;->)
è possibile che il senso di cm, ciclofficine, battaglie mediatiche, culturali eccetera sia questo: prima il ciclista urbano non esisteva nella considerazione degli altri, ora siamo un soggetto stradale abbastanza presente nella testa di tutt* gli altri. abbiamo imposto una presenza insomma.
e qui si ferma il senso. continuo a ritenere che da soggetti di cui viene riconosciuta l'esistenza (anzi: che si è imposto come esistente) dobbiamo iniziare a chiedere con voce sempre più forte il rispetto dei nostri diritti, ad oggi ancora disattesi solo perché non siamo temibili: né per gli automobilisti, che ci vedono fragili e quindi passibili di minaccia ("si'n te levi t'acciacco"), né per gli amministratori, che vedono nel nostro scarso numero -anche se crescente- pochi incentivi per il loro cibo preferito, il consenso. quindi, oltre all'esposizione del soggetto (cm, cicloff, coordinamento dtsm, associazioni varie) serve che questo soggetto diventi forza di pressione.
altrimenti pedalare da soli o in massa è, dal punto di vista del rispetto dei nostri diritti e della pretesa di questi, paritario.
ps:
il magazine della gazzetta dello sport, sport week, ha dedicato il numero 500 interamente alla bicicletta; e in larga parte al fenomeno sociale, non quello sportivo. la motivazione era:"in cerca di un argomento monografico abbiamo scelto la bici, che è l'unica ad unire sport e stile di vita quotidiano". pure caruccio, a dire il vero.
pps: mi piace la mail da montreal di zioproto, soprattutto la notazione sul mancato aggiornamento del sito cm (e la percentuale di fixe, ma credo che siano di più): la cm è l'unico organismo vivente che lavora attivamente per la sua scomparsa.