(...)
> pero' qui il discorso e' piu' complesso. io trovo sinceramente sciocco chi
> esprime concetti come fb e' una merda o cose cosi', non perche' mi
> interessi fb in se' ovviamente, ma perche' ignorare un fenomeno
> liquidandolo non lo fa per questo sparire. ogni tanto mi tornano in mente
> le reazioni alla rete cellulare, quando ancora i cellulari li avevamo in
> tre, che era troppo una roba borghese e figlia del capitalismo ecc ecc.
> certo che lo era, e lo e' tuttora, ma semplicemente perche' il 99,9% delle
> cose che esistono oggi sono figlie del capitalismo.
> cio' non toglie il fatto che aumentare la comunicazione per me sia un
> fatto positivo, perche' piu' isolate sono le persone meno posso fare
> "comunella". il problema semmai e' che questa comunicazione si traduce
> sempre in una superficialita' senza precedenti e che quindi diventa
> atomizzazione, non collaborazione, in realta' e' una comunicazione
> figurata all'interno della quale i contenuti sono minimi o vertono sul
> niente.
> i mezzi di comunicazione infatti, siano essi fb, sms o "the next thing",
> puntano sempre piu' ad un tipo di comunicazione puntuale, ovvero sempre
> meno caratteri, sempre meno spazio per scrivere, sempre piu' disegni,
> sempre piu' semplificazione.
> combattere questa cosa secondo me non vuol dire ne' fare un fb "nostro"
> ne' rincorrere i twitterii, che pure a volte sono interessanti nei loro
> meccanismi (una frasetta di 140 caratteri si diffonde molto piu'
> velocemente di una mail di tre pagine), ma piuttosto vuol dire cercare di
> far riportare contenuti nella comunicazione, e magari di fare altro che
> non so...
> boh le mie due lire
Evidentemente faccialibro e' una cosa della quale non riusciamo a non
parlare.
Cerco di spiegare in modo piu' chiaro di come l'ho fatto a firenze
alcuni concetti che, imho, possono portare ad altri ragionamenti
interessanti. Prendedo questo mezzo pippone come uno spunto...
Cosa non ci piace in FB:
. e' gestito da una multinazionale del farwest della "new economy"
banalmente, com e' nella sua natura, orientata a massimizzare i
profitti. Dobbiamo fare attenzione a distinguere l'azienda FB, che e'
uno schifo, e i SN, che di loro possono anche essere interessanti. Si
potrebbe fare un analisi economica dettagliata per capire da dove FB
estrae valore economico. Non vado troppo per le lunghe, l'azienda FB
trasforma in denaro le informazioni indirette che le relazioni sociali
delle persone producono. E' una forma di colonizzazione capitalistica
dell'esistente nuova per noi, come lo era qualche anno fa' lo
sfruttamento del profilo psicologico di una singola persona fatto da
google, e ci vuol un po' di tempo per che la società sviluppi anticorpi
culturali contro questa ennesima invasione. Su questo possiamo lavorare,
imho, diffondendo pratiche di "riduzione del danno" come dicevamo a
firenze.
. e' un luogo virtuale (non uno strumento, ci sono altri SN che sono
diversi) dove le persone si scambiano informazioni per noi insulse, che
lasciano spazio al pettegolezzo e alle chiacchiere da bar, amplificando
un tipo di comunicazione e relazione sociale superficiali che a noi non
piacciono. E qui c'è un punto da capire bene. I mezzi di comunicazione
telematici sono diversi tra di loro e corrispondo in modo ergonomico a
relazioni esistenti anche nella vita reale, oppure, in alcuni casi,
inventano nuovi modi di relazionarsi con gli altri. Facebook è quel
posto dove individualità incontrano i loro amici e parenti, si mettono
in mostra fanno voyeurismo, e fanno chiacchiere da macchinetta del
caffé o da muretto, mentre invece, per esempio, indy era (è?) un luogo
dove le persone si esprimono più spesso in forma di soggettività
collettive, esprimono opinioni politiche e cercano in un modo o un altro
di fare propaganda. Non è un caso che oggi indy è poco frequentata e
partecipata rispetto al 2001, all'epoca scendevamo in piazza in
centinaia di migliaia, oggi no. Questo per dire che facebook corrisponde
a un tipo di relazione che è molto forte nello "zeitgeist" (scusate la
parolaccia, non so' com dir altrimenti) attuale e ci dovremmo sporcare
le mani non tanto a stravolgere il facebook di turno, quanto la cultura
dominante che porta gli utenti ad avere sete di un facebook...
2spicciniz