Re: [Hackmeeting] OT di metodo e modi era (Re: articoli su …

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Autor: scarph@autistici.org
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Para: hackmeeting
Temas novos: [Hackmeeting] vita (non potevo esimermi.....)
Asunto: Re: [Hackmeeting] OT di metodo e modi era (Re: articoli su Hm)
Il 21/05/2010 10.16, caparossa ha scritto:

> L'impressione che ho io, non solo di oggi ma + o - degli ultimi 15 - 20
> anni, è che noi "sinistra" (anche qui, categoria presa nell'accezione
> più vasta possibile), al crollo del "socialismo reale" (crollo a cui ho
> brindato felicemente) e al successivo crollo dei vari partiti comunisti
> nazionali, non abbiamo saputo rispondere con una prassi autonoma calata
> praticamente nella società, ma abbiamo seguito il "nemico" sul suo
> terreno: la comunicazione. E i risultati, a mio avviso, sono piuttosto
> chiari.


io non sono affatto convinto che il ''nemico'' combatta sul terreno
della comunicazione. Questo e' quello che hanno voluto farci credere e
noi ci siamo cascati con tutte le scarpe. Ma la comunicazione, a mio
modo di vedere, serve soltanto ad oliare un meccanismo che continua a
basarsi, nell'800 come nel 2010, sulla costruzione della soggettivita'.
Li' il capitalismo vince dove noi perdiamo.

(piccola divagazione tagliata coll'accetta!!)

Ogni piccolo frammento della nostra vita, ogni piccola esperienza, ogni
gesto quotidiano, ogni droga di cui ci facciamo, ogni persona con la
quale abbiamo un rapporto, ogni canzone che ascoltiamo, ogni pubblicita'
alla quale siamo sottoposti/e, ogni film che vediamo, ogni starnuto che
emttiamo, ci (auto)costituisice come persone. Noi siamo costituiti da
tutte queste cose e ci autoriconosciamo in quanto produttori e prodotti
di tutte queste cose. Tutta questa roba, e molta altra piu', puo' essere
definita come soggettivita'. Quanto piu' tutta questa roba assume un
carattere ripetitivo durante la nostra giornata, tanto piu' possiamo
definirla come identita', come la capacita' di
(auto)riconoscerci in quello che siamo/facciamo e di riconoscere gli
altri, a seconda di quanto si avvicinano/discostano a questo reticolo.
All'interno di questo processo una serie di componenti sono
autocostruite da noi e dal nostro rapporto con altre persone che, a loro
volta, costruiscono ulteriori componenti (ci facciamo l'amore, ci
offrono una sigaretta, ci andiamo a pranzo insieme). Un'altra serie di
componenti invece sono eterodirette non sono nelle nostre mani, non
possiamo controllarle (l'inconscio, il desiderio, il lavoro, le
dipendenze). Il capitalismo e le forme di controllo che dalla meta'
dell'800 insistono sulle noste vite funzionavano proprio su quest'ultima
parte. Il lavoro in fabbrica, quello che abbiamo conosciuto con il
fordismo e con la fabbrica metalmeccanica, si impadroniva di una serie
di gesti attivati dalle mansioni e dai compiti, scanditi al secondo,
all'interno di un contesto relazionale (io finisco una parte di pezzo
che tu andrai a continuare) per costruire un pezzo della soggettivita'
(la classe operaia come classe in se' diceva il barbuto) e per
sfruttarla economicamente (creare valore/lavoro creare plusvalore).
Nello stesso tempo le istituzioni totali (famiglia, scuola, ospedale,
manicomio, prigione) cesellavano il modo di costruire l'essere normale
all'interno di questa costruzione (accettata) della soggettivita'. Il
marxismo funziono' per abbattaere lo stato di cose presenti, lottando
per autocostruire forme di soggettivita' che permisero alla classe in
se' di diventare classe PER se'. Quindi di autoriconoscersi come classe
operaia e di lottare per la propria emanicpazione e per la distruzione
totale del lavoro salariato.

Oggi possiamo traslare questo discorso al di fuori della questione
lavoro pur restandoci dentro completamente. Se e' vero che l'attivita'
umana di (auto)costituirsi come soggettivita' diventa lavoro quando e'
eterodiretta (quando e' comandata dall'esterno), possiamo considerare
qualsiasi attivita' che sia precisamente indirizzata ad autospodestarci
come persone, un lavoro. Stare su facebook e' un lavoro, senza dubbio.
Permette a quell'azienda di ricavare plusvalore, permette una
costruzione eterodiretta delle soggettivita', permette il dominio sulle
persone.

Io sinceramente non ho bisogno della NOSTRA fabbrica (quindi di un
facebook OPEN o meno controllato per capirci): io quella fabbrica la
voglio distruggere. E per farlo e' necessario ricostruire quei passaggi
che dalla classe in se' portano alla classe per se'. Su questo dobbiamo
attivarci, non sulla comunicazione, ma sulla costruzione di
soggettivita' radicali, conflittuali, sovversive ed autonome.

scusate er pippone
baci
scarph