[cm-Roma] senso della misura

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Author: rotafixa\@movimentofisso\.it
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To: cm-roma
Subject: [cm-Roma] senso della misura
i messaggi su questa lista negli ultimi tempi sono sbalorditivi, e asfissianti in qualche modo (ovviamente parlo per me).
 
la distanza tra la propria consistenza sia numerica sia umana e gli orizzonti di cui alcun* parlano è abissale. orizzonti così vasti che comprendono anche il vuoto cosmico. rivendicarsi orizzonti del genere per me è totalmente infantile, a prescindere dalle varie età e infatti qui ci sono anche persone molto adulte anagraficamente: non è un problema di gioventù.prendo a prestito un'espressione di marta: sembra che questo sia un club esclusivo.
in cui, come nel circolo pickwick, da stanze londinesi si discetta di storia e prospettive universali/eterne. 
 
dopo aver letto (peraltro abbastanza di malavoglia) per un po', intendo dire la mia: vi invito a non eccedere il segno, additando compagni di strada che non seguono pedissequamente le istanze sacre (di qualsiasi tipo) e accusandoli di collaborazionismo con la polizia segreta del duce: si rischia di ricreare, come credo sia già in parte avvenuto, una frattura personale non facilmente sanabile. d'altronde è possibile che si cerchi anche questo, nella miglior tradizione dissolutista della "sinistra più a sinistra", roba antica ma ahinoi sempre presente, da decenni.
chi si lancia in complesse (quanto per me vacue) dissertazioni sulla natura di azioni a cui non partecipa abbia la buona creanza di non giudicare da fuori. negli ultimi tempi ho letto delle notevolissime castronerie esposte in buona forma, dovute nel migliore dei casi a non conoscenza del lavoro fatto (e nel peggiore in una ricerca attiva della divisione aspra), in specie del coordinamento dtsm: il quale (mi piacerebbe che venisse compreso una volta per tutte, e senza che facciate finta di niente) non ha mai parlato a nome della cm (io tra l'altro lo troverei piuttosto riduttivo, oltre che impossibile).
dopo la morte di eva si è deciso, alcuni ciclisti urbani hanno deciso, di mettere il più possibile alle strette l'amministrazione di questa città, chi c'è c'è. con il disgusto che ne consegue: ma almeno evitateci anche il sarcasmo.
qualche risultato c'è stato, infimo e microscopico ma un passo più avanti di prima, e non certo per il piano quadro del comune, che anzi ha -senza riconoscercelo- ripreso alcuni punti del decalogo che abbiamo reso noto attraverso la stampa. senza contare che i media mainstream piano piano stanno dando spazio alle nostre istanze (intendo dire le istanze di chi si sposta in bici, ma comunque espresse a nome del coordinamento): in sintesi abbiamo fatto emergere un problema e delle possibili soluzioni, e siamo soprattutto usciti dall'ambito ludico o "curiosità", anche se non sempre ciò accade. ma ci stiamo muovendo verso un riaggancio delle ciclabilità dei paesi intelligenti, per lo meno in prospettiva. dall'esposizione ai fatti naturalmente passeranno anni, ma si deve pur cominciare.
 
naturalmente la critica è il sale di questa microscopica società (vi ricordo che siamo circa tre centinaia iscritti, compresi sospesi e in digest, a questa lista) e va bene così. però ho notato ultimamente una escalation, in assenza di argini, all'esercizio di critiche arbitrarie. ripeto: arbitrarie.

questa escalation dovrebbe essere meglio ragionata, e soprattutto non dovrebbe essere diretta ad allontanare ancora e ancora le già residue persone/energie che ancora si ostinano ad avere un percorso comune malgrado amarezze e velate accuse di collaborazionismo con i fascisti.
il quale percorso, ve lo ricordo ancora una volta, è sempre lo stesso anche se con metodi diversi: l'opposizione ad un sistema economico/politico ATTRAVERSO l'uso e la rivendicazione della bicicletta come mezzo di trasporto personale. da ciò discende il resto.
 
e resta ovvio che opposizione a omofobia, cpt, fascismi e servate del potere varie restano terreno comune. tirarle in ballo  così, a crudo e senza motivo, è lo stesso meccanismo che usa l'attuale potere: lasciar cadere semi del dubbio, aspettare a vedere se qualcuno reagisce male (tipo a mazzate in capa ;->), se non lo fa continuare e poi dare per scontato che quel dubbio sia la realtà dei fatti. è un atteggiamento sì umano, ma piuttosto grossolano a prescindere dalla raffinatezza delle frasi utilizzate; e soprattutto scorretto: anzi ostile. lo individuo come tale, lo definisco alla stessa stregua del berlusconismo.
 
spero che questo mio pensiero, qui espresso, venga inquadrato correttamente, e cioé dando per scontata la buona fede e non dubitando di questa.