Author: Aurelio Macciò Date: To: (mailing list) [NuovoLab] Subject: [NuovoLab] Dichiarazione su sentenza scuola Diaz di Gigi Malabarba
(Esec.naz.Sinistra Critica)
Inviamo la *dichiarazione stampa sulla sentenza per i fatti della scuola
Diaz di Gigi Malabarba, *dell’Esecutivo nazionale di Sinistra Critica, già
senatore di Sinistra Critica eletto in Liguria nella precedente legislatura.
Gigi Malabarba, testimone al processo, allora (nel 2001) capogruppo dei
senatori PRC, è stato il parlamentare che pochi minuti dopo la violenta
irruzione della polizia alla scuola Diaz era già presente, insieme al
portavoce del GSF Vittorio Agnoletto, davanti alla scuola.
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*Sinistra Critica*
*Coordinamento provinciale – Genova*
rif. 3392118014
*Esecutivo Nazionale*
*Sinistra Critica*
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*Dichiarazione di Gigi Malabarba, già senatore di Sinistra Critica,
testimone al processo*
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*PESTAGGIO ALLA DIAZ: RIMUOVERE DAGLI INCARICHI I CONDANNATI, RIVEDERE LA
SCANDALOSA DECISIONE DI ASSOLVERE IL MANDANTE GIANNI DE GENNARO.*
“Finalmente un riconoscimento, anche se tardivo e con scarse implicazioni
operative, di un prezioso lavoro dei magistrati genovesi per giungere alla
condanna degli organizzatori del pestaggio alla scuola Diaz durante il G8 di
Genova. C’è ora quanto meno l’obbligo morale e politico di rimuovere subito
dai loro incarichi Gratteri, Luperi e tutti i dirigenti promossi proprio per
quella mattanza e di rivedere il processo al capo della catena di comando,
Gianni De Gennaro, allora capo della polizia e oggi capo di tutti i servizi
segreti italiani” dichiara Gigi Malabarba di Sinistra Critica, testimone
davanti alla scuola e già senatore e membro del Copaco.
“Le felicitazioni bipartisan tempo addietro per l’assoluzione del prefetto
De Gennaro nel processo rivelarono più di tante chiacchiere che se il capo
della polizia organizza la falsa testimonianza dei suoi subalterni e più in
generale prepara e dirige la repressione al G8 di Genova fa una scelta
giusta e apprezzabile, sia per il centrodestra che per il centrosinistra:
questa è la ragione per cui neppure il governo Prodi volle aprire una
Commissione parlamentare d’inchiesta. Ma con questa sentenza va rimessa in
discussione l’autoassoluzione dello Stato, implicato nella mattanza
premeditata con tutti i suoi vertici operativi” continua Malabarba.
“Pensare di incriminare ora Scajola, allora Ministro dell’Interno, sarebbe
più che giusto, ma ormai è come sparare sulla Croce rossa. Il punto sono
tutti coloro che hanno attraversato indenni tutti i governi da oltre dieci
anni e hanno stravolto in senso autoritario e paragolpista tutto l’apparato
di sicurezza del Paese. E’ ora che siano ripresi i disegni di legge
sull’identificazione delle forze dell’ordine in attività operativa,
presentati a suo tempo, anche se non sarà facile trovare in Parlamento chi
avrà il coraggio di farlo” conclude Malabarba.