[Sexyshock] Lettera aperta a Belusconi della scrittrice alba…

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Author: Luca Posa
Date:  
To: sexyshock
Subject: [Sexyshock] Lettera aperta a Belusconi della scrittrice albanese Elvira Dones
Inoltro molto volentieri sa tutt* quant* !

Luca

---------- Forwarded message ----------
From: Lucia Marangolo <luxmarangolo@???>
Date: May 18, 2010 1:42 PM
Subject: Sapete bene che non diffondo mai materiale non mio via mail. Oggi
faccio un'eccezione: Lettera aperta a Berlusconi

*Ogg: Lettera aperta a Belusconi della scrittrice albanese Elvira Dones
Nessun commento superfluo, indipendentemente dall'orientamento politico di
ognuno

la scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al
premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle

ragazze albanesi".
In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato
gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto:
"Faremo
eccezioni solo per chi porta belle ragazze".*


Oggetto: Lettera aperta della scrittrice albanese Elvira Dones
NATA FEMMINA

"Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei
non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo
disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle
ragazze
albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha,
confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha
puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."

Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di
notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da
Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro
vite violate,
strozzate, devastate.
A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana.
Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in
Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri
collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò
piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e
chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero
la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.Ai tempi era
una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si
innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla
pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il
massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo
Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera:
andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi
aveva
pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri
padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese
a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre
come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di
Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o
giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il
miracolo.
E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua
attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il
documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso,
signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche
righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania
s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel
popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a
spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione
per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i
drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe
che da guadagnarci.
Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui
infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle
azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il
rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono
meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo
camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e
chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi
Merid Elvira Dones

"PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano
l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone.
grazie Elvira