Re: [Hackmeeting] OT di metodo e modi era (Re: articoli su …

Poista viesti

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Aihe: Re: [Hackmeeting] OT di metodo e modi era (Re: articoli su Hm)
Il 18/05/2010 13:10, tibi@??? ha scritto:
> In data 18/5/2010, "caparossa" <caparossa@???> ha scritto:


> scusa capa, ma anche a me non è chiara una cosa: sembra a volte che tu
> pensi che io piallando i miei contenuti per i media, è come se piallassi
> il mio spazio di riferimento.
> non è così


non ho capito, e cmq non penso che tu pialli nulla.

bisogna che faccia una premessa, però: io non penso che questa comunità
possa mai avere una visione "univoca" del cosa debba essere il futuro. e
anche se potesse, sarei tra quelli che lotterebbero perché questa
univocità non ci fosse.

quindi non ho nessunissimo problema a stare in una comunità
schizofrenica, in cui ci sono quelli, come te e mina (e altri, ma solo
per dire le ultime di cui ho letto), che "credono" nello strumento
media, e quelli come me che non ci "credono".

> io ho un concetto preciso. io faccio le cose che mi interessa fare alla
> qualità e con l'estremismo che mi interessa portare avanti. punto.


si, pure io.

> poi decido: devo elargire qualcosa introno a me alle masse o alle rare
> persone che potrebbero cogliere qualcosa?


io ci provo con tutt@, anche e soprattutto con le persone che potrebbero
cogliere qualcosa.

> si la vita è un grande spettacolo dove si inventano cose per farsi capire
> meglio? si


no.

la vita è un posto di merda reale, dove la gente vive atomizzata nei
suoi bei condomini, con sky e la tivù 24h24, ma in cassa integrazione e
con il tasso variabile al mutuo così che devono pagare prima 250 poi 500
e alla fine 750 neuri al mese per la casa. ma la colpa è di zingari e
negri e il datore di lavoro è proprio una brava persona. e i comunisti
hanno dominato fino a tangentopoli e che ora non ci rompano i coglioni.
eccetera eccetera eccetera...

> I media sono o non sono una grande girostra di finzioni? si dunque,


dunque sono l'oppio dei popoli, in una società dove non esiste più
comunità e dove la rappresentazione di se stessi viene forgiata tra il
martello e l'incudine dei media (mazza, che immagine evocativa!!!! ;).
quindi - per quel che mi riguarda - i media oggi sono non solo inutili,
ma sostanzialmente dannosi, perché danno un falso senso di democrazia
(eh, il comunicato e gli spot e gli articoli su hackit ci sono!), ma
alla fine basta spegnere la notizia e quella cosa non è più successa
(Tarantini, chi? Bortolaso e il G8 della Maddalena... hmmm... si,
qualcosa mi par di aver sentito...).

> Insomma. sono uno stregatto. E quanto più lo sono tanto è più facile che
> qualcuno (ancora minimamente dotato di curiosità) abbia voglia di capire
> meglio. Sembro incoerente? Si, ma a chi? All'esterno, spero non
> all'interno. Altrimenti significa che il gioco non è compatto e noi non
> stiamo dalla stessa parte.


in che senso, scusa? io penso che stiamo dalla stessa parte, anche su
diamo rilevanza a strumenti diversi per ottenere se non le stesse cose,
almeno qualcosa di molto simile.
io penso che la gente "ancora minimamente dotata di curiosità" la si
intercetti facendo le cose nei luoghi dove la gente stessa vive, con
continuità, dimostrando praticamente che un'alternativa è possibile.
è quello che iniziarono a fare persone messe mooooooolto peggio di noi a
metà '800, con le case del popolo, le società di mutuo soccorso, con le
leghe dei lavoratori, con tutto quello che poi, sudore, fatica e anni
dopo avrebbe portato a far nascere quello che è stato conosciuto come
"movimento operaio".
un "movimento" affatto monolitico, che è stato tante cose anche opposte,
e che è stato messo all'incanto una 20ina di anni fa, con i risultati
che abbiamo sotto gli occhi quotidianamente.
si, avevano anche le case editrici e i giornali (ma dall'altra parte non
c'era la tivù), ma erano strumenti accessori, non fondamentali.
il fondamento era la pratica quotidiana nella realtà.

cioè quello che oggi non facciamo quasi più :)

> Vabbè, sto delirando....


io pure, è il su' bello! :-)

- -- 
"un carabiniere mi disse: lottate lottate, che poi se vincete,
a noi ci mettono una stella rossa sopra il cappello
e vi picchiamo lo stesso".                          Roma, 1971
                          Guglielmo "Billi" Bilancioni