a parte che la canzone è nella mia ora di libertà.
Comunque nelle mail che ho letto finora è presente solo retorica e riformista.
Come dire solo chiacchere per giustificare il proprio operato. :9
poi potetete continuare a scirivere mail di "finta" analisi, ma questo
è un altro discorso....
2010/5/13 ch.cavallaro@??? <ch.cavallaro@???>:
> per chi come me ha cantato e canta la canzone del maggio da quando usci' e'
> chiaro che la frase
>
> "non ci sono poteri buoni"
>
> ha il senso del mettere in guardia: la presa del potere (concetto che era
> strategico allora come, per molti partiti, e forse anche molte persone,
> anche ora), violenta o no che sia, produce solo un cambiamento (in peggio)
> in chi lo prende (il potere), ma non un cambiamento sociale.
>
> per questo molti/e, anche non sempre nonviolenti, cominciarono a capire che
> l'importante erano le azioni dirette, ovvero sperimentare qui, ora, subito e
> personalmente i cambiamenti che si volevano ottenere perche' fossero questi
> cambiamenti, lo sperimentare il "potere di essere diversi", a cambiare noi e
> quello che ci circondava.
>
> Anche da questo nacquero i centrisociali, spazi liberati subito, alternativi
> subito nei quali avrebbero poi dovuto svilupparsi anche da subito modalita'
> alternative di fare politica (non partitica), di genere, economiche etc.
> etc. e mi sembra che questa natura sia anche quella che contraddistingue le
> ciclofficine, popolari in particolare.
> tutti/e coscenti dei limiti che ci portiamo dietro e delle contraddizioni da
> affrontare.
>
> Non si cambia il Potere, chiunque lo detenga, ma si puo' scoprire di
> "potere" cambiare noi e cio' che ci circonda, in barba alla ossessione di
> controllo che contraddistingue questa societa' necrofila
>
> essere diversi/e in movimento.... un incubo per il potere.....
>
> chiara c.
>
>
>
> _______________________________________________
> Cm-roma mailing list
> Cm-roma@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma
>
>
--
"Due note ed il ritornello era già nella pelle di quei due; il corpo
di lei mandava vampate africane, lui sembrava un coccodrillo.
I sax spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga e la canzone
andava avanti, sempre più affondata nell’aria." Boogie - Paolo Conte