Foto fascista su Facebook, cade la giunta comunale
Le foto su Facebook svelano le simpatie fasciste di un consigliere  
comunale. Immediate le dimissioni dell'intera giunta.
[ZEUS News - 
www.zeusnews.com - 27-04-2010]
Una giunta comunale è caduta per colpa di Facebook. Beh, non proprio  
di Facebook in quanto tale, ma per via delle foto che uno dei suoi  
utenti - Iuri Milesi, 21 anni (nella foto qui a fianco), consigliere  
comunale per la Lega Nord a San Giovanni Bianco, in provincia di  
Bergamo - ha pubblicato nel proprio profilo.
Milesi è diventato consigliere dopo una serie di dimissioni, assumendo  
un ruolo indispensabile per la salute dell'amministrazione del Comune  
bergamasco, già in crisi per via di problemi economici e sull'orlo del  
commissariamento.
Il suo ingresso in Consiglio Comunale si è trasformato in una condanna  
per l'intera giunta quando un quotidiano locale online ha portato a  
conoscenza di tutti la presenza, all'interno del profilo su Facebook  
di Milesi (ora rimosso), di alcune fotografie e immagini che ne  
mostravano le chiare simpatie fasciste: una foto che lo ritrae mentre  
esegue il saluto romano, l'immagine di una Lombardia colorata di nero  
e sovrastata dalla scritta Fascismo e Libertà, uno stemma del Partito  
Nazionale Fascista.
Non appena la faccenda si è risaputa, l'intera amministrazione ha  
rassegnato in blocco le dimissioni: ufficialmente a seguito dei  
problemi di bilancio del Comune, ma è quantomeno sospetto come ciò sia  
avvenuto non appena si è iniziato a parlare delle tendenze fasciste  
del neoconsigliere.
Il segretario provinciale della Lega Nord, Christian Invernizzi, ha  
indirettamente approvato quest'interpretazione dichiarando che "è  
giusto prendersi le proprie responsabilità nei confronti degli  
elettori" e affermando di ritenere che "l'episodio di Milesi sia la  
goccia che fa traboccare il vaso".
Per quanto Milesi possa avere le proprie opinioni personali, nel  
momento in cui ha messo in piazza le proprie foto tramite il social  
network ha fatto sì che esse non fossero più private; per un  
consigliere comunale, aprire la propria carriera sotto l'ombra del  
reato di apologia del fascismo - come qualcuno ha già ipotizzato - non  
è certo un buon inizio.