Premetto che io lo uso.
Penso che l'obbligo del casco per legge sia un abuso di falso
paternalismo... lo stato "paternalista" ti fa mettere il casco non perchè
gli frega dell'incolumità del ciclista, ma poichè cosi riduce i rischi per
il soggetto e di conseguenza i costi per curare eventuali danni... (
semplice problema riducibile a quello efficienza costi-benefici ).
Lo stato infatti potrebbe decidere , di imporre la riduzione della velocità
dei veicoli a motore ( oppure evitare proprio la circolazione degli
stessi... ) invece di imporre il casco, ma apparentemente sorge un altro
problema: "il controllo" della velocità, oppure della circolazione/non
circolazione, che allo stato costa in termini di personale da mettere su
strada ( in realtà di personale ne avrebbero pure...ma lo utilizzano per
"controlli" inutili... )
Deduco quindi che il costo del controllo sia maggiore dei costi sanitari che
il ciclista che non usa il casco potrebbe far spendere allo stato, poichè i
primi sono certi e cioè a priori, i secondi invece sono a posteriori, e
quindi incerti, e potenzialmete piu bassi, e quindi suscettibili ad
ulteriore riduzione ( uso del casco ovvero riduzione delle probabilità di
danni gravi e quindi costosi ).
Secondo me però lo stato si è fatto male i calcoli e non si rende conto che
è la riduzione della velocità degli altri veicoli che ridurrebbe
proporzionalmente di piu i rischi , rispetto all'uso del casco in bici, e
quindi per questa via i costi sanitari conseguenti. La riduzione dei costi
sanitari, derivanti da una minore probabilità di fare un incidente grazie
alla riduzione della velocità, è forse capace di coprire anche i costi
necessari all'aumento dei controlli ( sempre che non decidono di gestire
meglio ilpersonale!! ) , che dovrebbe accompagnare una politica della
riduzione della velocità ( la quale avrebbe all'attivo un sacco di soldi
derivanti dalle multe, con i quali ammortizzerebbe quasi totalmente i costi
di un aumento dei controlli! ) ( chissà se esistono delle statistiche o
degli studi...magari le mie intuizioni sono sballattissime!! )
Se fosse veramente l'incolumità delle persone a stare a cuore allo
stato...non è con il casco che si risolve ne si mitiga, questo per dire che
non è lo stato a dover obbligare le persone ad usarlo ma è il singolo a
dover decidere se portarlo o meno, perchè ognuno è libero di decidere fino a
che punto spingersi nelle cose che fa, a suo rischio e pericolo, finche non
mette a rischio anche la vita degli altri ( e qui che deve intervenire lo
stato in caso ): anche se vado con i pattini posso farmi molto male, se
corro sul marciapiede, in villa, e non esiste l'obbligo del casco per legge.
Lo stesso vale per bicletta secondo me.Insomma sono mille le situazioni in
cui gli individui interagiscono e si potrebbero far male nei luoghi
pubblici...e non è ponendo una toppa ( casco ) che si "proteggono" , bensi
il tutto dovrebbe basarsi su altri principi...culturali forse...
La velocità generata dalla trazione umana non può essere trattata alla
stregua di quella generata con un motore, che puo seriamente coinvolgere le
persone con cui si interagisce ( al di fuori delle competizioni sportive ).
Nello specifico gli obblighi dovrebbero riguardare i mezzi al motore poichè
è il loro stare e interagire che crea danni da cui lo stato "paternalista"
mi dovrebbe semmai proteggere.
si comincia col casco...poi ci faranno fare l'assicurazione...poi chissà...
2010/4/27 michelangeloalimenti@??? <michelangeloalimenti@???>
> <Viva il casco...oggi me lo metto...vediamo che effetto mi fa :))>
> di
> sicuro non quello del ciccileu (come dici tu)...
> M!!!
>
>
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Ilaria
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