2009/12/31 obaz <obaz@???>
> marijuana ha scritto:
>
> secondo me il punto non è la privacy (che nessun social network), ma
> proprio questo: che bisogna "raggiungere" le persone. oltre alla
> privacy, fb ha il problema che le cose che ci metti dentro le vede solo
> chi e' dentro fb: per esempio io non ho un account e non sapevo che
> c'erano un account indymedia e un sacco di donne compagne. uso twitter e
> non sono una neoluddista come man0, ma ogni volta che scrivo un
> contenuto mi chiedo: queste cose che scrivo sono apertamente fruibili in
> rete? con twitter o con friendfeed la risposta e' si', con fb no.
>
questo e' uno dei nodi.
fb mira a "sostituire google". fb ambisce ad essere un nuovo web. oltre il
motore di ricerca.
nel motore di ricerca c'e' l'algoritmo come punto di accesso alle info, con
tutti i pregi e difetti (ad esempio l'esistenza del deep web, la censura
"algoritmica" e la poca pertinenza dei risultati).
in fb (e il "suo" next-web) al posto dell'algoritmo ci sono le persone che,
di fatto, lavorano gratis per indicizzare le cose: dalla diarrea del loro
cane ai siti interessanti alle notizie eccetera.
nel solito mondo utopico questo sarebbe anche interessante: io stabilisco
"relazioni" con persone con cui mi sento in sintonia o che reputo
"interessanti" (o addirittura "affidabili") e mi becco info e contenuti
interessanti e soprattutto rilevanti.
purtroppo mondo utopico non e', e quindi tra me e il mio "amico" c'e' una
corporation che le mie informazioni le puo' triturare come vuole.
ci sono una serie di buchi tra quello che avviene e quello che sarebbe
"positivo". il primo e' la corporation che fa il man-in-the-middle. il
secondo e' il lavoro a gratis che tutti noi di fatto facciamo usando questi
servizi (non esiste il revenue-sharing). il terzo e' lo scollegamento dei
cervelli grazie a questa attitudine positive-california che ce lo ha messo
in quel posto a tutti (e' di fatto il veicolo per prendere il controllo:
guardate wired e, in maniera ancor piu' evidente, wired italia... son
"bravi", "positivi", "innovativi", sostengono la creativita'... ma in
realta' fanno il gioco della corporation: rileva un fenomeno, assumilo e
assoggettalo alle tue strategie). il quarto e' l'appiattimento antropologico
(sono daccordo: sti cosi servono a unire simili).
il quinto e' la scomparsa del corpo.
quando diventa "accettabile" o addirittura "normale" che la rivendicazione,
la critica e l'azione siano incorporate in un pulsante su uno schermo che
dice "aderisci alla causa", c'e' un problemone. perche' di fatto e'
scomparso il corpo.
a leggere critical art ensemble e compagnia pare che sia scomparso anche "il
nemico", ma forse i due fenomeni coincidono: il nemico scompare perche'
scompare il corpo. se siamo virtuali e basta, anche il nemico puo'
scomparire, pur continuando ad esistere.
quindi sommando diverse cose, forse "fb or not fb" continua a non essere la
domanda piu' interessante.
e' piu' interessante scovare i mezzi per riprendersi il corpo (per chi
l'abbia perso) e di comunicarli a piu' persone possibile.
altri due centesimucci di cose che facemmo in passato:
OneAvatar: tecnologia indossabile per collegare il corpo all'avatar tramite
scosse elettriche. presentato con il mio suicidio in diretta su second life
(l'avatar si suicidava e io mi beccavo l'elettroshock.. stobene, grazie)
google, why bother: motore di ricerca inutilizzabile, ma se disattivi
javascript diventa un eccellente strumento anti censura (lo hanno scoperto
diverse decine di migliaia di cinesi: disattivavano javascript e potevano
fare tutte le ricerche che volevano su google, perche' il sito non era tra
quelli censurati e, di fatto, faceva da proxy)
squatting supermarkets: wiki nei loghi; vai al supermercato, fai una foto ad
un logo, questo viene riconosciuto e diventa un ID su un wiki; sul wiki ci
scrivi quello che ti pare; noi ci scrivevamo le porcate eco-sociali di vari
produttori; altri ci pubblicavano le offerte delle loro mozzarelle
biologiche a chilometri zero sui loghi delle mozzarelle corporate di
plastica importate dal brasile; persone di ogni genere ed estrazione,
innamorate dell'oggettino, erano piu' che pronte a portarsi in tasca sto
social network di shopping critico e di diventare boycotters just-in-time,
li' mentre facevano la spesa
neorealismo virtuale e ubiquitous anthropology: social network location
based per piattaforme mobili basato sull'iperlocalita'; tu scegli dove
stanno i dati, e sto coso ti permette di mettere insieme le persone; scrivi
sui luoghi, condividi con chi vuoi tu; i dati stanno dive ti pare a te (sul
tuo wordpress, sul tuo joomla, sul tuo db..); accedi alle info non da dietro
il tuo monitor, ma dal cellulare, per strada, col corpo
"O": gadget bluetooth. sistema a basso livello di informazione: sequenze di
colori e vibrazioni. Di fattto un p2p tascabile capace di trasmettere
piccole dosi di informazioni codificate in segnali colore/vibrazione. tu
scegli cosa vuol dire il segnale e lo dici a chi ti pare a te. quando vuoi,
allunghi la mano in tasca, strizzi sta specie di ovetto eliminastress e
parte il messaggio alla lista di distribuzione. ottimo quando ti acchiappano
le guardie o come dildo p2p.
bluetooth wars: sistema di pubblicazione di prossimita'. social network per
le persone che hai accanto. molto accanto con il bluetooth standard, ma con
le antenne nuove arrivi anche a qualche centinaia di metri: perfetto per le
manifestazioni, per i centri commerciali, per comunicare all'aperto e cose
simili.
queste son cose semplici, che abbiamo fatto in pochi, con (come al solito,
ahime') poche risorse e poco tempo. pero' sono strade possibili e
interessanti sul dove andare a parare: sui corpi e sulle pratiche. e
soprattutto sul cercare veramente il prossimo passo da fare, prima che lo
facciano i facebookici corporativi.
interessantissimo in questo senso e' google goggles: il primo grosso passo
(che per fortuna non funziona ancora benissimo) verso i corpi e gli spazi
fisici.
cia'!
xDxD
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