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Aihe: [Forumlucca] sulle nostre teste (vabbè che sarebbero state quelle di pisani)
a.. TAGLIO BASSO | di Manlio Dinucci
PISA
Il C-130J precipitato è il «gigante buono» che rifornisce i caccia d'attacco
Emerge una sconcertante verità sul C-130J in addestramento caduto presso l'aeroporto, con cinque vittime ma poteva essere strage
È ancora «giallo» ufficiale sulle cause del disastro aereo di Pisa, in cui lunedì sono morti cinque militari, che per puro caso non ha provocato una strage: il gigantesco aereo è caduto, sollevando altissime fiamme, sulla linea ferroviaria Roma-Pisa-Genova a poche centinaia di metri da un treno in arrivo e da varie abitazioni. L'aeronautica si limita a comunicare che è caduto un aereo da trasporto C-130J, appena decollato per una missione addestrativa. Eppure c'è una notizia importante che viene taciuta. La fornisce Flight International, una delle più autorevoli riviste internazionali di aeronautica: «Il Lockheed Martin C-130J dell'aeronautica italiana, precipitato il 23 novembre, è stato identificato come il primo esemplare ad essere stato modificato in aereo cisterna» (24 novembre 2009). L'aereo è stato il primo dei dodici C-130J a fusoliera corta (cui se ne aggiungono dieci a fusoliera lunga) consegnati all'Italia a partire dal 2000. Successivamente è stato riconfigurato quale aereo cisterna e qualificato per «il rifornimento in volo dell'elicottero AgustaWestland AW101 e dell'aereo da combattimento Eurofighter dell'aeronautica italiana».
Il C-130J è stato modificato in cisterna volante con lo stesso kit di serbatoi usato sui C-130J dei marines Usa. I voli di prova e l'addestramento dell'equipaggio sono stati effettuati nel 2006 negli Stati Uniti. L'aereo cisterna, dotato di serbatoi con 32.540 litri di carburante (cui se ne può aggiungere un altro di 13.600 litri), può rifornire in volo due caccia simultaneamente. «Il gigante buono che atterra nel deserto», come lo definisce Il Tirreno (24 nov.) esaltando le «missioni umanitarie» in cui viene impiegato, serve dunque non solo a trasportare truppe e materiali in lontani teatri bellici, ma anche a rifornire in volo gli aerei da guerra che vi sono inviati, come i caccia Tornado e AM-X schierati in Afghanistan. Lo stesso aereo cisterna, una volta a terra, può anche rifornire veicoli da combattimento.
L'acquisizione dei 22 C-130J della Lockheed Martin ha dunque permesso alle forze armate italiane di essere proiettate rapidamente in lontani teatri bellici. Tale capacità è stata potenziata dall'accordo triennale da 97 milioni di euro, stipulato nel 2007 (durante il governo Prodi) con Lockheed Martin, Alenia Aeronautica e Avio, per assicurare alla flotta dei C-130J dell'aeronautica italiana «un supporto tecnico-logistico sempre più efficace». Il ruolo del trasporto aereo - sottolinea l'aeronautica nel comunicato sull'incidente - è cresciuto in modo esponenziale poiché «le Forze Armate hanno visto nell'impiego fuori dai confini nazionali la naturale proiezione della loro missione al servizio della difesa e della sicurezza, a protezione dei valori di progresso civile e di libera circolazione delle idee e degli individui che una Nazione democratica e pacifica come l'Italia è costantemente impegnata a tutelare». Sulla stessa tonalità è, a Pisa, l'amministrazione comunale di centro-sinistra. Il vicesindaco e assessore alla protezione civile, Paolo Ghezzi, ha dichiarato che, anche se «l'evento ha avuto un impatto emotivo dirompente, ci ha colti preparati». Il Comune di Pisa aveva infatti già deciso di effettuare all'inizio del 2010 una esercitazione di protezione civile su un possibile disastro aereo. La realtà l'ha preceduta. Il Comune, quindi, non si prepara a impedire che i C-130J e altri aerei sorvolino a bassa quota la città, ma a evacuare i feriti e raccogliere i morti se un «gigante buono» carico di carburante vi cadesse sopra.